In primo piano e attualità

08 luglio 2025

Dazi Usa-Ue, rinvio al primo agosto. Il nodo agroalimentare

521

Domani 9 luglio sarà una giornata come le altre per la politica internazionali e gli scambi con l'estero, perlomeno per quanto riguarda l'Europa. In tema di dazi, infatti, Washington ha deciso di concedere altro tempo all’Europa: il presidente americano Donald Trump ha annunciato un rinvio della pausa tariffaria nei confronti dell’Unione Europea al primo agosto, lasciando una finestra aperta per il negoziato commerciale. 

Al contempo, la Casa Bianca ha imposto nuove tariffe tra il 25 e il 40% su sette Paesi ritenuti non collaborativi: Giappone, Corea del Sud, Myanmar, Laos, Sudafrica, Malesia e Kazakistan.

L’annuncio del rinvio è arrivato tramite un post su Truth Social e l’effetto sui mercati non si è fatto attendere: Wall Street ha reagito con incertezza, e Dow Jones e Nasdaq hanno chiuso in rosso. 

La linea europea: “Forza e unità”

Giunta la notizia, l'Europa ha continuato a trattare con gli Usa: il filo diretto tra la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il leader statunitense non si è mai interrotto, nel tentativo di evitare una nuova guerra commerciale.

Parlando davanti al Parlamento europeo, von der Leyen ha chiarito la posizione dell’Ue: trattare sì, ma con fermezza e coesione. Una posizione condivisa con Berlino, Roma e Parigi. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha intensificato i contatti con Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron per rafforzare un fronte europeo che rimane però diviso tra approccio pragmatico e linea dura.

Il nodo agroalimentare e l’export europeo

Tra le minacce che pendono sull’Europa, c’è anche quella di un ulteriore dazio del 17% sull’export agroalimentare Ue. Una misura che preoccupa in particolare Italia e Francia, Paesi leader nel comparto. Sul tavolo restano ancora in vigore le tariffe del 25% sulle auto europee e del 50% su acciaio e alluminio, mentre Bruxelles cerca una via d’uscita che salvi settori strategici.

Tramontata la proposta iniziale di dazi zero per l’industria, i negoziatori europei ora puntano a un compromesso: un’aliquota comune del 10%, con possibili esenzioni per comparti chiave come aviazione, tecnologia ed eccellenze alimentari.

Export food, gli scenari

Gli Stati Uniti, si diceva, minacciano di imporre dazi fino al 17% sulle esportazioni agroalimentari europee, qualora l’Unione europea non accetti di concedere deroghe normative alle aziende americane e di ridurre l’attuale squilibrio commerciale a favore di Bruxelles. Si tratta dell’ultima pressione esercitata da Donald Trump per forzare la mano all’Europa e orientare i negoziati secondo gli interessi statunitensi.

Nonostante le tensioni, la Commissione europea ribadisce il proprio impegno per una via diplomatica.  Il nuovo scenario, tuttavia, suscita forte preoccupazione tra le aziende del comparto agroalimentare. A riassumerla è Raffaele Drei, vicepresidente di Conserve Italia, che ha dichiarato: “Se davvero gli Usa dovessero colpire il nostro agroalimentare con dazi al 17%, non potremmo affrontare la situazione senza un sostegno concreto delle istituzioni. Sarebbe un colpo durissimo per l’intera filiera agricola europea, che l’Unione deve saper difendere”.

Potrebbe interessarti anche