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28 ottobre 2025

Dai mercati: prime arance Navel italiane, in calo l'uva

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Sta per aprirsi la stagione italiana degli agrumi. Dopo le clementine, da 1,50 a 2 euro, le prime arance naveline, lo stesso prezzo, in un mercato dove c'è ancora prodotto dal Sudafrica. Stesso discorso per i limoni dove al prodoto siciliano sopra i 2 euro si somma quello spagnolo e sempre sudafricano sotto i 2 euro. 

I kiwi italiani sono sopra i 2,50 euro per la varietà verde e sopra i 3 euro per quella gialla. 

La presidente della Bce Lagarde nei banchi di ortofrutta a Firenze commenta i prezzi

 "Ho controllato i prezzi del cibo molto attentamente e sì, sono aumentati, ma molto meno rispetto a due anni fa. Ora sono ancora in aumento e sono più alti dell'inflazione media che abbiamo. Quindi abbiamo una media di circa il 2% e i prezzi dei prodotti alimentari sono un po' più alti e dobbiamo assicurarci che continuino a scendere, perché il cibo è importante". Parole della presidente della Bce Christine Lagarde, al mercato di Sant'Ambrogio a Firenze, uno dei mercati storici della città dove si è informata su frutta e ortaggi. 


Lagarde al mercato di Firenze

La conferma del rapporto Ismea/Italmercati e Censis (clicca qui per leggere l'articolo) dove dall'indagine emerge che il prezzo resta uno dei criteri di scelta durante la spesa delle famiglie. 

A Firenze le prime arance Navel da 1,50 a 2 euro il chilo

Al Mercafir di Firenze la fotografia delle dinamiche di mercato è offerto a myfuit.it da Aurelio Baccini, imprenditore ortofrutticolo e presidente Fedagro Firenze, che illustra il bilancio del mese di ottobre. 

"Siamo arrivati più lunghi degli altri, noi abbiamo tenuto bene. Il turismo ha animato la domanda e abbiamo venduto in linea con le aspettative, con qualche piccola crescita rispetto all'anno scorso. Le verdure, che in parte sono mancate, hanno comunque mantenuto quantità e prezzi stabili. Ce la siamo cavata". Chiaro e preciso. Un commento su Lagarde a Firenze: "Quando i prezzi sono alti calano i consumi e si trova un nuovo equilibrio".
 

Aurelio Baccini

La situazione della frutta? "Le clementine tengono bene: si vendono tra 1,50 e 2 euro il chilo. Sono arrivate le prime Naveline italiane, il cambio con il prodotto estero presente in questi mesi, si attestano sugli stessi prezzi. Si inizia a cambiare i prodotti d’importazione, si parte con il prodotto italiano. Le mele sono stabili da mesi, non hanno subito grandi variazioni.

Poca vendita di uva, il pomodoro grappolo poco sopra i 2 euro, 

"L’uva ha avuto qualche problema qualitativo e c'è poca vendita. I prezzi vanno da 1 euro a 2,30  sono più bassi rispetto agli ultimi due anni. Non riusciamo a capire come mai c'è questo calo di domanda. Tengono quotazioni maggiori le varietà senza semi". 

"I pomodori hanno tenuto i prezzi, tranne qualche eccezione. I pomodori olandesi sono alla fine e sono venduti intorno ai 2 euro. Il prodotto italiano sta iniziando e quota sui 2,20/2,30 euro il chilo.  Dalla Sicilia abbiamo anche il Piccadilly e il Pixel tra 2,20 e 2,30 euro, il Datterino e il Ciliegino intorno ai 2,50 mentre il prodotto laziale costa circa 1 euro al chilo in meno. Il Merida siciliano è intorno ai 3/3,50 euro il chilo". Chiudiamo con le castagne: "Vanno da 3,50 a 6 euro, con marroni grandi e piccoli, di qualità variabile". Ampia forbice di prezzo, ma pure di qualità. 

A Vittoria tra i pomodori regge il Grappol0, zucchine da 0,80 e 1 euro 

Toni Margiotta, presidente degli operatori del Mercato di Vittoria in provincia di Ragusa, illustra la situazione attuale del mercato. "È una fase stazionaria, con prezzi medi inferiori rispetto allo scorso anno. Il Ciliegino, che prima si vendeva intorno ai 3 euro il chilo, oggi è sceso a circa 1,20 euro. Il Piccadilly si attesta su 1 euro, il Datterino a 1,40, mentre il Grappolo è intorno a 1,80. C’è poca offerta di merce, e le temperature fuori norma, con punte di 32 gradi, influiscono anche sulla diffusione di patologie. Per questo le aziende sementiere stanno lavorando su varietà più resistenti ai cambiamenti climatici.

Toni Margiotta

"I cetrioli si vendono a circa 0,80 euro il chilo, le zucchine tra 0,80 e 1 euro. I peperoni mostrano poca variazione, con un prezzo medio intorno a 1,50 euro. Le melanzane nere si attestano su 1 euro, mentre le viola arrivano fino a 1,30 euro". 

Al Caat di Torino clementine italiane e spagnole: le quotazioni 

Al Caat, il mercato ortofrutticolo di Torino, le quotazioni di oggi  mostrano una buona varietà di agrumi provenienti da diverse aree di produzione. Le arance Navelina sudafricane, calibro 70-80, confezionate a più strati, si attestano su valori compresi tra 1,30 e 1,40 euro il chilo. Le clementine spagnole con foglie, vendute alla rinfusa, oscillano tra 0,80 e 1,20 euro a seconda del calibro, mentre quelle italiane comuni, sempre con foglie, mostrano una progressione di prezzo più marcata: si parte da 1 euro per i calibri più piccoli fino a raggiungere i 2 euro per i frutti di calibro 63-67, confezionati a più strati.

I limoni siciliani sopra i 2 euro, i sudafricani sotto e gli spagnoli a 2 euro

Per quanto riguarda i limoni, la varietà Eureka sudafricana si posiziona tra 1,60 e 1,70 euro, mentre il Primo Fiore siciliano raggiunge i 2,20 euro, superando leggermente la controparte spagnola che si ferma a 2 euro. Il limone Sfusato della Costa d’Amalfi Igp, confezionato in monostrato con foglie, rappresenta il prodotto di fascia più alta, con quotazioni tra 2,80 e 3 euro.

Chiudono il quadro i pompelmi sudafricani, sia gialli che rosati, entrambi proposti a più strati e con prezzi stabili tra 1,40 e 1,50 euro il chilo.

Kiwi gialli italiani sopra i 3 euro, i verdi sui 2,50. Prodotto da Nuova Zelanda e Grecia

A Torino i kiwi Gold italiani, calibro 120-130 grammi e confezionati in monostrato, si attestano su valori compresi tra 3 e 3,20 euro il chilo. Più elevati i prezzi per i kiwi Gold Zespri provenienti dalla Nuova Zelanda, calibro leggermente inferiore (110-120 grammi) e venduti alla rinfusa, che raggiungono i 5 euro.

Per la varietà Hayward, il prodotto greco alla rinfusa si posiziona tra 2 e 2,20 euro, mentre quello italiano, sempre alla rinfusa e dello stesso calibro, mostra una tenuta leggermente superiore, tra 2,40 e 2,50 euro. I kiwi Hayward Zespri neozelandesi, anch’essi alla rinfusa, si collocano in fascia alta con quotazioni tra 4 e 4,20 euro.

I prezzi di susine, melograni, fichidindia e cachi

Le quotazioni di oggi a Torino per susine, melograni, fichi d’India e cachi mostrano una buona varietà di offerta, con differenze legate a calibro, confezionamento e provenienza.

Le susine Angeleno italiane, confezionate in vaschette, si attestano tra 1,50 e 1,70 euro il chilo. Le Stanley, vendute alla rinfusa, registrano prezzi leggermente inferiori: quelle italiane oscillano tra 1,20 e 1,40 euro, mentre il prodotto moldavo si posiziona tra 1,30 e 1,40 euro.

I melograni monostrato, calibro 80-90, italiani si vendono tra 1,60 e 1,80 euro, mentre quelli spagnoli quotano tra 1,50 e 1,70 euro.

Per i fichidindia  siciliani della varietà Bastardoni, confezionati in monostrato, i prezzi variano in base al calibro: si parte da 2,80 euro per i frutti più grandi (calibro 12) e si scende progressivamente fino a 2 euro per il calibro 18. I piccoli, confezionati in vaschette, si attestano tra 1,50 e 1,70 euro.

I cachi comuni dell’Emilia Romagna, confezionati in monostrato, mostrano una progressione di prezzo legata al calibro e al numero di pezzi per confezione: si parte da 1,30 euro per il formato 24 pezzi (65-70), si sale a 1,80 euro per il formato 18 pezzi (70-75), fino a raggiungere 2,40 euro per il formato 15 pezzi (75-80). I cachi mela Persimon spagnoli, anch’essi monostrato, si posizionano tra 1,80 e 2,40 euro a seconda del calibro. Infine, i cachi Vaniglia campani, confezionati a più strati, si attestano tra 1 e 1,20 euro al chilo.

Le quotazioni delle cipolle: da 0,80 a 1 euro 

Le quotazioni delle cipolle a Torino mostrano una gamma di varietà e confezionamenti che riflettono la stagionalità e la provenienza. Le cipolle rosse di Tropea, confezionate in trecce e provenienti dalla Calabria, si posizionano tra 1,80 e 2 euro il chilo, confermandosi come prodotto di fascia alta per qualità e presentazione.

Le cipolle tonde bianche italiane, calibro 60-80, vendute alla rinfusa in casse, oscillano tra 0,90 e 1 euro, mentre le tonde dorate, sempre italiane e dello stesso calibro, mantengono quotazioni leggermente inferiori, tra 0,80 e 0,90 euro, sia in casse che in sacchi. Le cipolle tonde rosse, anch’esse italiane e vendute in casse, registrano valori compresi tra 0,90 e 1,10 euro.

Chiudono il quadro i cipollotti bianchi italiani, confezionati in mazzi, che si attestano su prezzi più elevati, tra 2 e 2,20 euro al chilo, grazie alla loro freschezza e alla destinazione prevalentemente gastronomica. 

I prezzi delle patate: tedesche da da 0,25 e italiane da 0,50 

A Torino le quotazioni delle  patate gialle italiane, confezionate in casse, si attestano su valori compresi tra 0,55 e 0,60 euro il chilo. Più economiche le patate gialle tedesche, vendute in sacchi, con quotazioni tra 0,25 e 0,35 euro, mentre quelle italiane in sacchi si posizionano leggermente più in alto, tra 0,50 e 0,55 euro. Le patate gialle olandesi, anch’esse in sacchi, si collocano in una fascia intermedia, tra 0,45 e 0,50 euro.

Le patate rosse italiane, calibro 40-80 e vendute in casse, registrano prezzi tra 0,60 e 0,70 euro il chilo, confermandosi come prodotto di fascia leggermente superiore rispetto alle gialle. 

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