Ingrosso

21 novembre 2025

Borsa della spesa: migliora la qualità degli agrumi

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Un’altra settimana all’insegna del risparmio con i consigli de La Borsa della spesa, il servizio realizzato da Bmti e Italmercati in collaborazione con Consumerismo No Profit, che fornisce indicazioni utili per orientare gli acquisti verso la qualità, la stagionalità e la convenienza dei prodotti agroalimentari freschi.

Nei mercati all’ingrosso italiani novembre si apre con una domanda ortofrutticola piuttosto debole, complice un clima ancora troppo mite per la stagione. Tuttavia, le temperature più calde della media stagionale, hanno favorito la crescita delle colture autunnali, rendendo abbondante l’offerta di ortaggi e determinando un generale calo dei prezzi. È un contesto in cui la disponibilità supera la richiesta e il mercato ne risente in modo evidente.

Aumenta la qualità degli agrumi

Questa è la stagione degli agrumi e le clementine, grazie alle temperature più fredde, iniziano a raggiungere un livello qualitativo alto, diventando più dolci. Nonostante ciò, la domanda rimane contratta e le quotazioni all’ingrosso si mantengono basse, dai calibri più piccoli che restano intorno agli 0,60 euro il chilo, fino ai più grandi che arrivano a 1,50 euro confermando un ribasso generale del 9,6% sia rispetto alla scorsa settimana che allo scorso anno. Si attestano, invece, intorno a 1,80 euro le clementine di origine calabrese, più apprezzate per sapore e consistenza. Ancora consigliati i melograni, caratterizzati da una buona resa produttiva e da prezzi all’ingrosso che oscillano tra 1,50 e 1,80 euro. 

Stabili le castagne 

Restano stabili le quotazioni delle castagne. In particolare, le pezzature più piccole sono disponibili all’ingrosso a circa 3,50 euro mentre, quelle più grandi, intorno ai 5 euro (-6,4% rispetto a dodici mesi fa). Cresce l’interesse per i marroni, sempre più richiesti in questa fase della stagione. 

Si avvia, invece, alla conclusione la produzione dei cachi, provenienti dall’Emilia Romagna e dalla Campania e con prezzi all’ingrosso medi che vanno da 1,50 euro, per i frutti più piccoli, fino a circa 2 euro per le pezzature maggiori, confermando una flessione del 3,1% rispetto alla scorsa settimana. Restano stabili i prezzi all’ingrosso delle mele, per le quali è iniziata la vendita di alcune delle varietà più attese dell’autunno, come la Renetta del Canada e la Pink Lady, intorno a 1,70 euro

La Nicoter si attesta, all’ingrosso, su 1,90 euro ma un interesse particolare è dedicato alla Kissabel, la cosiddetta mela fragola dalle caratteristiche uniche grazie alla sua polpa rossa; un prodotto di nicchia che continua a suscitare curiosità tra i consumatori e che raggiunge prezzi all’ingrosso compresi tra 2,50 e 3,50 euro/chilo.

Al ribasso dei cavoli 

Anche il comparto degli ortaggi mostra un andamento favorevole per i consumatori. Le abbondanti produzioni stanno trainando al ribasso le quotazioni dei cavoli, con il cappuccio che scende a circa 0,80 euro (-24,5 rispetto al 2024), la verza sui 0,60 euro (-23,8% in un anno) e il cavolo broccolo intorno a 1,30 euro (-15,8% rispetto allo scorso anno). Anche la cicoria si conferma molto presente sui banchi e con prezzi all’ingrosso in discesa del 23,2% rispetto a un anno fa. 

Nello specifico, la catalogna e le puntarelle scendono sui 0,90 euro nelle zone di produzione, come il Lazio, mentre nelle altre regioni, le seconde salgono fino a 1,30 euro. Buono l’andamento dei finocchi, in miglioramento sia per qualità sia per disponibilità, con prezzi scesi sotto 1 euro, confermano un calo del 7% rispetto ad una settimana fa e del 27,2% rispetto al 2024; convenienti anche le bietole, intorno agli 0,80 euro/Kg all’ingrosso (-20,4% rispetto allo scorso anno) e le cime di rapa, con prezzi all’ingrosso medi intorno a 1,40 euro/kg (-11,9% in un anno).


Fonte: Bmti, Italmercati 

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