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06 marzo 2025

Abuso su pomodoro brevettato: risarcimento da 100mila euro

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La Corte di Appello di Catania ha confermato la condanna al risarcimento danni nei confronti di un produttore e di un vivaista della provincia di Ragusa, responsabili della riproduzione illecita di varietà di pomodori protetti da privativa comunitaria. 

I due soggetti avevano abusivamente riprodotto piante di pomodoro utilizzando tecniche vietate, come il taleaggio e lo stub in violazione dell'articolo 13 del regolamento comunitario 2100/1994. La vicenda ha avuto origine dalla denuncia presentata dalla società titolare della privativa vegetale, supportata dall’Aib (anti-infringement bureau for intellectual property rights on plant material), associazione che comprende le principali aziende sementiere a livello globale.

La denuncia è stata inoltrata alla guardia di finanza di Ragusa, dando avvio alle indagini che hanno portato al rinvio a giudizio per il reato di fabbricazione e commercio di beni usurpando un titolo di proprietà industriale  ai sensi dell’articolo 517 ter del codice penale.

La condanna

Il procedimento in primo grado si è concluso con la condanna del produttore di pomodori e del vivaista a 8 mesi di reclusione, una multa di 10mila euro e il risarcimento dei danni complessivi per un importo di 80mila euro, oltre a spese legali per 20mila euro.

La corte di appello ha confermato integralmente la condanna al risarcimento dei danni a favore dell'Aib e della società titolare del brevetto, come stabilito dal giudice di primo grado, mentre il reato è stato dichiarato estinto a causa della prescrizione del termine. 

Questa decisione rappresenta un ulteriore successo per Aib che continua a intervenire contro soggetti terzi che, invece di acquistare lecitamente il seme, tentano invano di riprodurre con tecniche vietate dalla legge.

Il commento del direttore di Aib

Questo il commento del direttore generale di Aib, Ignacio Giacchi: “La propagazione non autorizzata di varietà vegetali non solo costituisce un rischio fitosanitario, favorendo la diffusione di virus, ma è anche un atto di concorrenza sleale che danneggia i produttori e i vivaisti che rispettano la legge. Inoltre, queste condotte arrecano gravi danni economici ai costitutori, che subiscono perdite ingenti derivanti dagli investimenti in ricerca e sviluppo per la creazione di nuove varietà. Ringrazio la squadra di legali di Aib, in particolare gli avvocati Nicola Novaro e Rossella Pola, per il loro impegno e professionalità che hanno contribuito a garantire questa importante vittoria contro la pirateria varietale”.


Fonte: Aib 

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