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In primo piano

Alluvione: primi ristori, nazionali e regionali

Ci sono 300 milioni di fondi Sismet per le imprese dell’export, in campo con risorse europee l’assessorato all’Agricoltura

Ci sono 300 milioni di  Simest (Gruppo Cdp)  con contributi a fondo perduto per coprire i danni dell’alluvione riservati alle aziende esportatrici. In Emilia Romagna non mancano quelle che fanno export e basta il 10% del fatturato (dato della dichiarazione Iva) per essere beneficiari del contributo. Il bando è stato appena pubblicato, ma la domanda si potrà presentare dal 26 giugno tramite una piattaforma informatica specifica. La Regione ci mette intanto 15 milioni per l’agricoltura con il Psr e abbatte i tassi di interesse per ulteriori 1,2 milioni.

Contributi a fondo perduto, fino a 1,5 milioni 

Il budget totale per le aziende esportatrici è di 300 milioni ma le risorse sono divise con queste quote: fino a 30 milioni alle micro e piccole imprese; fino a 180 milioni alle pmi (incluse le micro e piccole imprese) fino a 90 milioni alle mid cap (società quotate in borsa di medie dimensioni). Questi i contributi diretti e a fondo perduto a cui si aggiungono le scadenze.  Insomma, una boccata d’ossigeno per gli imprenditori.

L’importo massimo riconosciuto è significativo: fino a 1,5 milioni. Ma, attenzione, per i beni non assicurati il contributo vale fino all’80% dei danni accertati, mentre per quelli assicurati si arriva  al 100% dei danni accertati esclusi dalla copertura assicurativa (franchigia/scoperto o quota non assicurata). In ogni caso, il contributo concedibile non può superare il 100% del valore dei danni stimati dalla perizia asseverata.

Come si ottiene il contributo

Il  contributo a fondo perduto a copertura dei danni materiali, ad  esempio immobili, attrezzature, macchinari, automezzi e scorte di magazzino, con un nesso causale diretto con la calamità. Come si dimostra? Serve una perizia asseverata rilasciata da un perito.

Quando e come presentare la domanda

Dall’8 giugno 2023 è possibile navigare sul portale in modalità demo, una simulazione, per visualizzare il modulo di domanda e le informazioni richieste (a titolo esemplificativo). Le richieste di contributo però si possono inviare solo dopo le 9:00 del 26 giugno 2023. Attenzione c’è da prepararsi bene visto che per poter accedere al portale è necessario acquisire una posizione in una coda virtuale. Una volta arrivato il proprio turno la compilazione della domanda deve rispettare una tempistica massima, trascorsa la quale sarà necessario riaccedere. Si riprende la coda. Non bisogna perderla visto che il bando si chiude all’esaurimento delle risorse finanziarie disponibili e anche in funzione dei plafond disponibili per  la dimensione d’impresa. Insomma, bisogna studiare prima come compilare la domanda e che documenti presentare per non rimanere a secco di contributi. Maggiori informazioni al link.

L’intervento della Regione per l’agricoltura e le richieste al Governo

Il settore agricolo ha riportato danni pluriennali, considerato che solo la Romagna produce il 30% della frutta e della verdura italiane e ripercussioni gravi su posti di lavoro e distribuzione. Il quadro dell’agricoltura, a un paio di settimane dall’alluvione che ha colpito la Romagna e l’Appennino, è drammatico con perdite che vanno dalle migliaia di ettari coltivati distrutti dall’acqua alle produzioni agricole perse, al fango che rende incoltivabile la terra e al tempo necessario prima di riportare a produttività i frutteti da ripiantare, oltre al dissesto nei territori appenninici che rende inaccessibili i terreni agricoli e i vigneti. Poi il capitolo infrastrutture, macchinari, zootecnia.

I punti di intervento e le richieste al Governo sono stati illustrati stamattina a Bologna dall’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi nel corso della consulta agricola regionale, con tutte le associazioni che rappresentano le imprese agricole e agroalimentari.

All’ordine del giorno, le modifiche e le integrazioni da proporre al Governo sul decreto alluvioni in fase di conversione, le richieste per deroghe e proroghe per le aziende agricole alluvionate, i primi interventi della Regione.

“Lavoriamo con imprese e territorio per individuare risorse adeguate e urgenti per rimettere in marcia l’economia del settore e risarcire le imprese agricole e agroalimentari – spiega l’assessore Mammi – Quasi il 39% dei comuni regionali è stato colpito da allagamenti, frane e piogge alluvionali. Occorrono contributi a fondo perduto fino al 100% per i ristori alle mancate produzioni e per ricostruire le strutture e gli impianti. Stiamo lavorando alle modifiche che sottoporremo al Governo per rendere più efficace l’azione del decreto alluvioni e comprendere le diverse specificità di aziende e territorio”.

“Abbiamo già individuati fondi regionali e risorse europee per l’abbattimento dei tassi di interesse. Serve poi – chiude Mammi – un intervento della Commissione Ue per causa di forza maggiore, che ricomprenda tutte le imprese agricole e agroalimentari nelle zone alluvionate e franate, necessario ad attivare misura generale di proroghe e deroghe, per evitare richieste singole di deroga. Poi linee di credito agevolato per le imprese alluvionate, in grado di abbattere i tassi o senza interessi. Abbiamo inoltre richiesto un fondo di solidarietà alle altre Regioni tramite le risorse dello Sviluppo Rurale, come già avvenuto in altri territori per altre calamità”.

I fondi in attuazione, 15 milioni da piano sviluppo rurale

La Regione mette mano da subito all’abbattimento dei tassi di interesse Agrifidi per le imprese agricole e agroalimentari che hanno fatto domanda, con attenzione particolare a quelle della Romagna, attingendo a fondi per 1,2 milioni  del bilancio regionale. In fase di assestamento al bilancio di previsione 2023-2025, saranno stanziate le risorse per consentire la completa copertura delle richieste pervenute, nell’ambito dell’attuazione del programma operativo 2023 per migliorare le condizioni di accesso al credito di conduzione attraverso la concessione, tramite gli organismi di garanzia, di un aiuto sotto forma di concorso interessi a favore delle imprese attive nella produzione primaria di prodotti agricoli.

Importanti fondi per venire incontro alle aziende agricole alluvionate sono 15 milioni di euro in disponibilità dal piano di sviluppo rurale 2014-2020 e in aggiunta altre risorse del nuovo sviluppo rurale 23-27.

Una misura individuata dalla Regione sono i prestiti a tutte le tipologie di imprese, con garanzia della Cassa Depositi e Prestiti a 12 mesi rinnovabili e abbattimento del tasso di interesse. Un altro strumento a favore delle imprese è una misura che sta mettendo a punto Ismea (Istituto per i servizi al mercato agricolo) per prestiti fino a 30mila euro per 12 mesi rinnovabili con abbattimento del tasso di interesse. Si tratta di interventi che risulterebbero utili a coprire questa prima fase di emergenza, in attesa che siano messi in disponibilità i contributi a fondo perduto, per garantire liquidità di risorse.

Coldiretti: fino a 3mila euro di indennità ad agricoltore

Entro il 30 settembre si potranno presentare le domande per la richiesta dell’indennità una tantum a favore dei lavori autonomi la cui attività è stata sospesa a causa degli eventi alluvionali che si sono verificati dal primo maggio. Lo fa sapere la Coldiretti in riferimento alla pubblicazione da parte dell’Inps delle istruzioni per accedere al sostegno previsto dal decreto legge n. 81.

“La misura dell’indennità – rileva la Coldiretti – è pari a 500 euro per ciascun periodo di sospensione non superiore a quindici giorni e per un importo massimo erogabile a ciascun lavoratore non superiore a 3mila euro. La domanda – sottolinea la Coldiretti – sarà disponibile dal 15 giugno. Tra i beneficiari sono compresi lavoratori autonomi, professionisti e titolari di attività di impresa. Rientrano dunque – precisa la Coldiretti – lavoratori iscritti alla gestione speciale per i coltivatori diretti e per i coloni e mezzadri, compresi gli imprenditori agricoli professionali iscritti alla medesima gestione; pescatori autonomi, compresi i soci lavoratori di cooperative o compagnie che abbiano stipulato un contratto di lavoro autonomo, nonché armatori e proprietari armatori imbarcati sulla nave dai medesimi gestita. Sono destinatari dell’indennità infine – conclude la Coldiretti – i lavoratori iscritti in qualità di coadiuvanti e coadiutori alle gestioni previdenziali degli artigiani, esercenti attività commerciali e coltivatori diretti e per i coloni e mezzadri”.

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