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Maltempo, in Veneto è allarme per il Radicchio di Treviso Igp

Con neve e gelo a rischio i prodotti di stagione e quelli primaverili. Trasporto merci a rilento, da domani sera stop benzinai

Il meteo, in Italia, sta generando preoccupazione per le colture ortofrutticole. 
Prima il caldo anomalo dei giorni scorsi, poi l’arrivo dell’inverno, quello serio, che si è abbattuto soprattutto sul centro-sud. Tanto che oggi, 23 gennaio, in sette regioni (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia e Umbria) è allerta gialla e in due (Emilia Romagna e Marche) arancione.

Radicchio di Treviso Igp in difficoltà

A riassumere la situazione è la senatrice leghista Mara Bizzotto, la quale spiega come il clima impazzito stia tormentando il radicchio di Treviso Igp.

“L’innalzamento anomalo delle temperature in questa stagione invernale sta mettendo a dura prova i produttori di Radicchio rosso di Treviso Igp e di altre varietà che caratterizzano la produzione del territorio veneto – dichiara – I dati più aggiornati ci dicono che, a causa del caldo anomalo di questo inverno e delle mancate gelate, le perdite stimate di produzione si attestano attualmente al 30%, ma la situazione potrebbe anche peggiorare. Per questo abbiamo presentato un’interrogazione al ministro dell’Agricoltura chiedendo che vengano messi in atto interventi urgenti a tutela dei produttori”. 

La situazione lungo lo Stivale

In altre località a preoccupare sono pioggia, vento e neve: nel Riminese, sui Comuni della Valmarecchia, dalla scorsa notte si è abbattuta una forte nevicata che in alcuni punti è arrivata fino ai due metri, Amatrice (Rieti) è sotto un metro di neve. In provincia di Salerno, invece, 150 millimetri di pioggia sono caduti in pochi giorni nel Vallo di Diano e altrettanti nell’Agro Sarnese Nocerino, 100 nella Piana del Sele.

E si teme per l’esondazione dei fiumi. In Campania l’esondazione dei fiumi Sele, Calore e Volturno ha allagato centinaia di ettari di coltivazioni tra ortaggi invernali, kiwi, oltre a altri frutteti e serre, ma l’allerta è alta anche a Senigallia (Ancona), per la piena del Misa.
In alcuni Comuni italiani le scuole sono rimaste chiuse, in altre zone – per esempio a L’Aquila – le istituzioni raccomandano di mettersi in viaggio solo se strettamente necessario.
Nel frattempo sono stati mobilitati i trattori degli agricoltori per intervenire nella pulizia delle strade come spalaneve e per la distribuzione del sale contro il gelo.
La situazione non sembra migliore nelle prossime ore. Secondo gli esperti sono infatti in arrivo ulteriori correnti di aria fredda in discesa dal Nord Europa, che potrebbero portare ancora neve e gelo un po’ ovunque, anche nelle regioni del nord.

Dal caldo al freddo

Quello che preoccupa è il repentino cambiamento: dalle temperature miti del mese di dicembre 2022, durante il quale, secondo i dati Isac Cnr, si è registrata una temperatura superiore di 2,09 gradi rispetto alla media storica (2,54 nelle Regioni del centro Italia e 2,65 al sud), si è passati a un’ondata di maltempo caratterizzata dal gelo. Il rischio è dunque anche per le colture primaverili-estive.

“Il brusco abbassamento della temperatura con gelo rischia di bruciare fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti dopo che il caldo anomalo lungo tutta la Penisola ha favorito il risveglio anticipato delle varietà più precoci di noccioli, pesche, ciliegie, albicocche, agrumi e mandorle”, rileva Coldiretti.

Sos frutta e verdura

Di certo stanno soffrendo le colture invernali: “L’arrivo del grande freddo – sottolinea la confederazione – sta colpendo cavoli, verze, cicorie e broccoli. A preoccupare è anche il balzo dei costi per il riscaldamento delle serre per la coltivazione di ortaggi e fiori che risente dell’impennata della bolletta”.

Secondo Cia-Agricoltori Italiani, che come aveva riferito myfruit.it è in fase di ricognizione da nord a sud del Paese, il maltempo di questi giorni causerà danni su almeno un 30% delle colture di stagione, radicchio, cavolo e finocchi in Veneto, carciofi nel Lazio.

In tilt il trasporto merci

Ai danni alle colture si sommano i danni alla logistica: sono diverse le arterie chiuse per maltempo e per mezzi pesanti che, per via delle condizioni del manto stradale, ma anche per via della mancanza di dotazioni invernali, sono fermi e ostacolano il traffico.

L’Azienda nazionale autonoma delle strade statali (Anas) fin dalle prime ore di stamattina sta diramando, per tutte le Regioni, messaggi simili a questo: “In Emilia Romagna, a causa della rottura di un cavo dell’energia elettrica di media tensione, caduto sulla carreggiata stradale nei pressi del km 182, e della presenza di alcuni veicoli pesanti intraversati è temporaneamente chiusa al traffico, in entrambe le direzioni di marcia, la strada statale 3bis Tiberina (E45) tra gli svincoli di Montecastello (km 198,200) e Canili (km 162,850). La chiusura si è resa necessaria per consentire in sicurezza il passaggio dei mezzi spazzaneve e spargisale e per svolgere efficacemente le attività di pulizia del piano viabile”.

E a complicare le cose, come anticipato da myfruit.it, da domani 24 gennaio alle 19.00, fino alle ore 19.00 del 26 anche lo sciopero dei benzinai.

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