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Import/Export

Agroalimentare, +11% per l’export made in Italy

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Autore Redazione

Il dato è stato rivelato durante il Fancy Food di New York. Gli Stati Uniti sono il secondo mercato di sbocco dopo la Germania

Con un balzo del 11% è record storico per le esportazioni agroalimentari made in Italy nel 2023 che crescono quasi il doppio dell’export complessivo tricolore. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti e Filiera Italia sui dati Istat sul commercio estero relativi al primo quadrimestre del 2023, diffusa in occasione del Summer fancy food 2023 il più importante evento fieristico mondiale dedicato alle specialità alimentari a New York City al Javits Center al padiglione Italia (level 3, stand n.2718), assieme all’Ice dal 24 al 27 giugno 2023.

Crescono Francia, Germania primo mercato

Tra i principali Paesi, ad essere cresciute di più nel 2023 – precisano Coldiretti e Filiera Italia– sono le esportazioni alimentari in Francia, con un balzo del 19% davanti alla Germania (+12%), alla Gran Bretagna (+12%) e agli Stati Uniti (+3%). A livello complessivo la Germania resta comunque nel primo quadrimestre il principale mercato di sbocco dell’alimentare con un valore di 2,6 miliardi davanti agli Stati Uniti con 2,1 miliardi che superano di misura la Francia che si piazza al terzo posto con due miliardi. Risultati positivi anche nel Regno Unito con 1,3 miliardi che evidenzia come l’export tricolore si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all’uscita dalla Ue. Dato negativo in Cina con un calo del 2% mentre cresce in Russia con un +13% nonostante la guerra e le sanzioni.

Bene frutta e verdura

All’estero le vendite del made in Italy sono sostenute soprattutto dai prodotti base della dieta mediterranea come il vino che svetta sul podio con una crescita del 4% nei primi mesi, davanti a frutta e verdura fresca, ma nel paniere del made in Italy all’estero recitano un ruolo importante anche pasta, formaggi, olio d’oliva e salumi, anche se a livello nazionale resta da colmare il pesante deficit produttivo in molti settori importanti dalla carne ai cereali fino alle colture proteiche necessarie per l’alimentazione degli animali negli allevamenti. 

Il vino è anche il prodotto italiano più gettonato negli Usa, dove rappresenta quasi un terzo dell’intero valore dell’export agroalimentare, forte anche di un incremento dell’11% registrato nel primo trimestre 2023, secondo l’analisi Coldiretti e Filiera Italia. Aumenti record per la pasta (+31%) che sale al secondo posto tra i prodotti made in Italy più amati negli States, poco davanti all’olio d’oliva che aumenta comunque dell’11%. Bene anche i formaggi, anch’essi in crescita dell’11% anche se penalizzati dalla larga diffusione sul mercato americano delle imitazioni.

Coldiretti chiede di favorire la logistica

“Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia made in Italy serve ora agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra sud e nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo – sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare l’importanza di cogliere l’opportunità del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export – Ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati valorizzando il ruolo strategico dell’Ice e con il sostegno delle ambasciate”.  L’obiettivo è portare l’export agroalimentare dagli attuali 61 miliardi ai 100 miliardi nel 2030.

“Oggi l’export rappresenta lo strumento principale di valorizzazione delle nostre eccellenze agroalimentare considerato la persistente debolezza dei consumi interni. Bisogna quindi ulteriormente sostenere attraverso un supporto concreto ed operativo l’aumento non solo dell’export complessivo ma del numero di imprese soprattutto Pmi in grado di accedere a tali mercati. Per questo non servono dimensioni ma appartenenza a reti come quelle che a Filiera Italia e Coldiretti insieme ad Ice e Farnesina stanno realizzando”, aggiunge Luigi Scordamaglia amministratore delegato di Filiera Italia.

A New York le eccellenze dell’Emilia Romagna

Quella dell’Emilia-Romagna al Summer Fancy Food è una presenza di rilievo, visto il successo di quella del 2022 e il conseguente rafforzamento della partecipazione quest’anno: 13 i Consorzi di tutela presenti con i loro prodotti e una trentina le aziende agroalimentari del territorio che hanno scelto questo importante appuntamento. Dopo i numeri della passata edizione che ha visto 1.800 espositori – di cui 300 nel Padiglione Italia – provenienti da 27 Paesi di tutto il mondo e 6mila buyer internazionali provenienti da 39 Paesi.

“Alcune dei prodotti più apprezzati in tutto il mondo parlano emiliano-romagnolo – hanno sottolineato il presidente della Regione Stefano Bonaccini, e l’assessore all’Agricoltura e agroalimentare Alessio Mammi – Specialità che sono sinonimo di qualità e di un forte legame con il territorio. E oggi siamo qui a fianco delle nostre imprese e dei Consorzi di tutela per consolidare ulteriormente il nostro posizionamento in un mercato per noi molto importante e aumentare la tutela dei prodotti a qualità regolamentata. Una nuova tappa dell’impegno a fianco del sistema produttivo regionale e per rafforzare le relazioni e i progetti comuni. Un impegno che va perseguito con determinazione anche in questo periodo non facile, dopo gli effetti devastanti dell’alluvione, per dare anche in questo modo un contributo alla ripartenza”.

Fonte: Coldiretti – Emilia Romagna Notizie

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