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Frutta a guscio ed essiccata

Castagne: il futuro è negli impianti intensivi

castagne

La tematica sarà affrontata al Convegno nazionale in programma a Portici (Napoli) dal 14 al 16 settembre

Qual è la situazione del comparto castanicolo e, soprattutto, quali sono le tendenze in atto? Di questo e di molto altro ancora si parlerà durante l’ottava edizione del Convegno nazionale del castagno, che quest’anno fa tappa a Portici (Napoli), dal 14 al 16 settembre.

Il convegno è organizzato dal gruppo di lavoro Frutta secca di Soi (società di ortoflorofrutticoltura italiana) e dal dipartimento di Agraria dell’Università di Napoli Federico II, in collaborazione con la Regione Campania assessorato all’Agricoltura e con il patrocinio delle istituzioni locali.

Nell’ambito del congresso saranno dibattute, con il contributo di ricercatori, tecnici e imprenditori, le principali tematiche della filiera castanicola da frutto e da legno: innovazioni da adottare, metodi di gestione dei castagneti, tecniche colturali, aspetti varietali, biotecnologie, meccanizzazione, difesa, analisi di mercato, valorizzazione e promozione commerciale e aspetti paesaggistici. “L’obiettivo dell’evento – spiegano gli organizzatori – è definire le strategie più opportune per aumentare la competitività della filiera, analizzando i progressi tecnologici di macchine e attrezzature più attuali”.

“Si tratta di un convegno itinerante – commenta Claudio Di Vaio, docente di Coltivazioni Arboree presso l’Università Federico II di Napoli e coordinatore del congresso – che per ogni edizione organizziamo in una regione diversa, per fare il punto sugli ultimi due o tre anni di innovazione e attività nell’ambito castanicolo. Quest’anno, si inizierà con le visite tecniche, che saranno in comune con Eurocastanea. Le successive due giornate vedranno complessivamente l’esposizione di 73 contributi scientifici”.

Diversi, del resto, sono i nuovi trend che si stanno affermando in questo comparto. “Si va sempre più, anche nel castagno – aggiunge infatti Di Vaio – verso una intensificazione degli impianti”. Ma non solo. “Un’altra tendenza – conclude – è quella dell’utilizzo dei sottoprodotti del castagno, come ad esempio i gusci, impiegati per estrarre sostanze salutistiche e ad alto contenuto di polifenoli”.
Per il programma completo cliccare qui.

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