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Frutta a guscio ed essiccata

Nocciola Piemonte Igp: una case history

Patrizia Gabutti è una storica produttrice che di recente ha avviato la trasformazione

Il mondo della nocciola lo conoscono fin da bambini, non foss’altro perché vivono da sempre in uno dei templi della Nocciola Piemonte Igp, come Cravanzana (Cuneo). Dallo scorso anno, però, hanno avviato anche l’attività di trasformazione, che sta già regalando loro le prime soddisfazioni. Lei si chiama Patrizia Gabutti ed è titolare dell’omonima azienda (anche il sito internet è stato lanciato da poche settimane). Ad aiutarla in questo progetto sono il marito e i due figli di 16 e 14 anni.

“Io e mio marito – spiega Gabutti – abbiamo sempre svolto anche un’altra attività, cosicché fino a poco tempo fa la nocciola è stata sostanzialmente un secondo lavoro. Tuttavia, un paio d’anni or sono abbiamo pensato di valorizzare quello che avevamo in casa, ovvero i noccioleti di famiglia, e per farlo al meglio abbiamo deciso di dotarci di un vero e proprio laboratorio. Il nostro obiettivo, infatti, è quello di lavorare tutta la nostra produzione, visto che abbiamo ottenuto anche la certificazione di Nocciola Piemonte Igp. In questo modo, possiamo stabilire il prezzo dei nostri prodotti e non essere soggetti alle fluttuazioni del mercato, che naturalmente sono ben presenti anche nel nostro settore”.

Il laboratorio dell’azienda agricola Patrizia Gabutti è molto giovane, ma è partito col piede giusto e non mancano già alcune novità. “Fin da subito – spiega ancora la titolare – abbiamo iniziato a realizzare tutte le principali lavorazioni, dalla pasta pura, alla granella, alla farina di nocciola. Vendiamo anche la nocciola sgusciata e tostata in diversi formati, dai 2 etti ai 10 chilogrammi, a seconda delle richieste che riceviamo. La nostra clientela tipo, anche per la tipologia della nostra offerta, è quella professionale, come gelaterie e pasticcerie, ma ci fa piacere ovviamente anche fare assaggiare i nostri prodotti al privato. Peraltro, abbiamo già ricevuto diversi attestati di stima per la qualità delle nostre nocciole, e questo ci sprona ad andare avanti con grande soddisfazione”.

L’ultima arrivata in casa Patrizia Gabutti è una crema spalmabile per palati fini. “Abbiamo lanciato una crema – spiega – realizzata con soli due ingredienti: pasta di nocciola, per il 60%, e zucchero di canna. L’abbiamo chiamata Giulia, come nostra figlia. Il risultato è una spalmabile di colore chiaro, molto dolce, ideale per essere accompagnata a una fetta di pane o per diventare ingrediente nella pasticceria”.

Questa azienda familiare si sta rivelando molto dinamica anche dal punto di vista commerciale. “Sempre premettendo che siamo soli agli inizi – rileva ancora Gabutti – il nostro battesimo del fuoco è stato alla Fiera del Marrone di Cuneo, dove abbiamo avuto un ottimo riscontro sui nostri prodotti. Poi abbiamo partecipato un paio di giorni alla Fiera del Tartufo di Alba e siamo andati pure alla Fiera di Savigliano. Tutto questo ci ha permesso di cominciare a crearci una rete commerciale al momento soprattutto a livello locale, ma non solo. Abbiamo infatti già effettuato la nostra prima fornitura anche in Belgio, per la nostra pasta di nocciole”.

Una battuta conclusiva sulle previsioni per la prossima campagna: “E’ da quattro anni che rimaniamo delusi proprio nelle ultime settimane, quando si presenta una cascola fuori dalla norma, forse dovuta ai repentini cambiamenti climatici. Meglio quindi non sbilanciarsi anche per il 2022, sebbene l’impressione, un po’ in tutta la nostra zona, è che il nuovo raccolto sarà più abbondante rispetto all’anno scorso. Bisogna vedere anche come andrà a finire con la siccità; per ora è piovuto davvero poco”.

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