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Castagne: il Consorzio dell’appennino modenese si presenta

castagne

Prima uscita il 5 maggio a Zocca, poi ulteriori eventi di presentazione saranno organizzati in altri comuni della provincia

E’ nato lo scorso luglio ma, a causa dell’emergenza Covid-19, solo oggi (5 maggio 2021) è stato presentato ufficialmente il Consorzio agro-silvo castanicolo dell’appennino modenese. Consorzio voluto da organizzazioni agricole, amministrazione comunale di Zocca (Modena) e tutti gli altri comuni dell’Unione “Terre di Castelli”. La prima uscita è in programma questa sera in una località-simbolo della castanicoltura modenese, ovvero il comune di Zocca, ma già dai prossimi giorni seguiranno altri appuntamenti in diversi altri comuni della provincia.

Il Consiglio di amministrazione di questa nuova realtà vede alla carica di presidente Guglielmo Garagnani (che è anche uno dei tre vicepresidenti del Consorzio Parmigiano Reggiano), mentre vicepresidente è Stefano Fogacci, castanicoltore di lunga esperienza. Sempre del Cda fanno parte Gianluigi Olmi, Remo Chiappelli e Massimo Moretti, con Pietro Zanardi è consulente. La sede del Consorzio è nella stessa Zocca, negli uffici che furono della ex Comunità montana “Modena Est”.

“Con la formazione di questo consorzio – spiega il vicepresidente Fogacci – siamo andati a colmare un gap che aveva l’appennino modenese, il quale è uno dei più vocati in termini di tradizione castanicola. Mancava però un’organizzazione come quella che abbiamo costituito. Tra l’altro, si tratta di un’iniziativa molto importante per il nostro territorio, perché ci consente di partecipare in forze anche al Tavolo castanicolo regionale, che è stato convocato recentemente”.

Diversi sono gli obiettivi che si propone il Consorzio, tra cui la partecipazione a bandi per l’intercettazione di fondi destinati allo sviluppo del settore, l’attività di formazione a coloro che sono interessati ad avvicinarsi alla castanicoltura, l’aggiornamento su come affrontare diverse e possibili patologie, dal cancro corticale, a quelle causate dal cinipide galligeno, ad altre ancora. Inoltre, sempre secondo quanto riferito dal vicepresidente Fogacci, il Consorzio collabora con l’Università di Bologna, che ha in corso diversi studi e progetti sul castagno.

Infine, per quanto riguarda le previsioni sulla prossima stagione, è ancora tutta un’incognita. “Nel 2020 la produzione – sottolinea Fogacci – è andata piuttosto bene e siamo finalmente tornati su buoni livelli, a circa 700 quintali per tutto il nostro comprensorio, dopo diverse annate negative. Quest’anno, tra fenomeni meteo come gelate e vento forte, è ancora difficile prevedere come andrà. La fioritura del castagno, comunque, avviene in giugno, e allora potremo avere qualche indicazione maggiore in questo senso”.

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