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Frutta a guscio ed essiccata

“Io, che odiavo le nocciole, ora le vendo in tutto il mondo”

la regale nocciole

L’incredibile storia di Andreev Ilija, titolare de “La Regale” di Sinio (Cuneo), che sta costruendo anche un parco didattico

Al di là dell’aspetto di business, nella vicenda dell’azienda “La Regale” di Sinio (Cuneo), c’è un aspetto umano che senz’altro merita di essere raccontato perché è davvero una parte importante anche a livello commerciale. Il titolare, infatti, Andreev Ilija, macedone d’origine, 49 anni, dal 2001 in Italia, segue un modello tutto suo, basato sul passaparola piuttosto che su fiere o annunci pubblicitari vari. Myfruit.it ha voluto conoscere più da vicino questa realtà.

Sig. Ilija, come mai è capitato da queste parti e quando ha avviato la sua azienda?

Sarebbe una storia molto lunga da raccontare. Diciamo che sono arrivato in Italia nel 2001. In precedenza, in Macedonia, mi occupavo di trasformare il latte in yogurt. Una volta giunto in Piemonte, il primo lavoro che ho trovato è stato quello di raccogliere a mano le nocciole. Quindi ho cominciato a odiarle con tutto me stesso, perché era davvero dura. Ma un anno più tardi avevo già iniziato ad avviare la mia azienda corilicola, prendendo in affitto nei noccioleti. Oggi, tra i 10 ettari di proprietà e gli altri in affitto, lavoro circa 30 ettari. Non ho dipendenti: ci siamo solo io, mia moglie e i miei figli. Quando ho bisogno di altra manodopera eventualmente ricorro a una cooperativa. Da sette anni, poi, abbiamo aperto anche un laboratorio per la trasformazione delle nostre nocciole biologiche.

Cosa proponete come prodotti? Avete anche qualche novità?

Abbiamo tutta la gamma di semilavorati (nocciole sgusciate e tostate, granella, farina, pasta), oltre a praline, creme spalmabili e altro ancora. Quello che ci distingue è l’altissima qualità della nostra proposta, tanto che vendiamo molto più a clienti privati in tutto il mondo, rispetto che a pasticcerie o gelaterie, le quali sono comunque in alcuni casi nostri clienti. Ma per gli esercizi commerciali, molto spesso, la differenza la fa il prezzo, mentre il privato che ci sceglie vuole assaggiare qualche cosa di buono. La nostra gamma infatti è completamente biologica: ci siamo certificati solo di recente, ma praticamente non facciamo trattamenti da una decina d’anni, nemmeno quelli consentiti per il biologico. Lavoriamo insomma in modo differente rispetto a quello che è la norma.

Per quanto riguarda le novità, stiamo testando una granella caramellata in bottiglietta da 100 ml, una vera e propria dispensa di energia completamente naturale, oltre a un croccante friabile che “non rompa i denti”, grazie al basso contenuto di zucchero. Ma ci stanno dando molte soddisfazioni anche prodotti che vendiamo da tempo, come il nostro olio di nocciole o le nostre creme spalmabili. Ne abbiamo una al 62% di nocciole, 8% di cacao e 30% zucchero di canna, mentre la spalmabile bianca è addirittura al 75% nocciole e 25% cioccolato bianco.

Accennava alla sua clientela. Avete quindi attivato un servizio di e-commerce?

No. Me lo avevano proposto ma non ho voluto. Il motivo è semplice: voglio continuare ad avere un rapporto umano con tutti i miei clienti, voglio ascoltare le loro opinioni e i loro suggerimenti. Quindi chi vuole i miei prodotti mi scrive una e-mail o mi telefona, e andiamo avanti col passaparola. Una volta che viene fatto un ordine, si paga con bonifico e io poi spedisco tramite corriere. Ma prima c’è sempre appunto un rapporto umano, che voglio continuare a mantenere. Tutto ciò ci ha permesso di arrivare già in tutta Italia e in tutto il mondo (Danimarca, Belgio, Germania, Francia, Giappone, etc.), naturalmente soprattutto con piccoli ordini. Poi, ad esempio, ci sono anche casi di pasticcerie interessate a quello che facciamo, come ad esempio un negozio di Marsiglia che fa prodotti eccezionali anche con nocciole e formaggi, o un altro negozio in Giappone che mi acquista ogni anno 15 quintali di prodotto tostato. Altro sbocco importante, per noi, è quello del turismo. Prima della pandemia lavoravamo tantissimo con visitatori da tutto il mondo, almeno 80 pullman all’anno che venivano qui a pagamento, per visitare la nostra realtà. Che non si può raccontare ma solo visitare, perché è davvero unica.

Ha in progetto altre iniziative a breve?

Sì, in particolare la realizzazione di un parco, della superficie di un ettaro, per avvicinare i bambini alla corilicoltura. Ho già il terreno, ho già piantato nocciole al posto dei pioppi che c’erano, ora farò anche delle “stradine” con gusci di nocciole all’interno di questo parco, da percorrere per farsi “massaggi” ai piedi. Sarà un po’ come camminare su delle biglie, insomma.

Come prevede la produzione di quest’anno?

Nel 2020 abbiamo avuto un buon risultato, circa 600 quintali. Per quest’anno la fioritura è molto buona e quindi siamo fiduciosi. Se non ci saranno gelate o brutte sorprese, potremmo avere una produzione molto buona e forse anche superiore allo scorso anno.

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