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Eventi e Fiere

Iniezione di sostenibilità per Melinda

Dalla partnership con Netafim nasce Sophia, un sistema integrato per i trattamenti. Ampliamento delle celle ipogee e del parco fotovoltaico

“Non c’è niente di permanente, se non il cambiamento”. Paolo Gerevini, general manager di Melinda, ha aperto così la conferenza stampa di stamattina a Fruit Logistica.
“Dopo la pandemia – ha proseguito – stiamo facendo i conti con l’impatto pesantissimo che l’inflazione ha sulle famiglie, sui consumi e di conseguenza sui nostri soci. Per sopravvivere occorre una strategia imperniata sull’offerta di mercato, sull’efficienza dei processi produttivi e sulla sostenibilità“.

Ed è proprio su quest’ultimo punto che Melinda ha molto da raccontare. Perseguendo la politica del miglioramento continuo, il Consorzio sta infatti facendo investimenti in campo, negli stabilimenti, nella conservazione.

Sostenibilità a tuttotondo

Nei frutteti, grazie al progetto Sophia (Spray overcanopy phytosanitary innovative application) lanciato in partnership con la società israeliana Netafim, spazio a innovativi sistemi per l’erogazione dei trattamenti. Negli stabilimenti prosegue l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici per produrre una quota ancora maggiore di energia da fonti rinnovabili, con un piano di sviluppo che prevede di raddoppiare l’autoproduzione con aggiuntivi 4,84 milioni di Kwh che si andranno a sommare ai 4,82 attuali.

In tema di conservazione, infine, nel giro di un anno verranno ampliate le celle ipogee. Le gallerie sotterranee situate all’interno della miniera di dolomia dove il Consorzio conserva a 300 metri di profondità parte della propria produzione, cresceranno infatti del 30%, toccando quota 40mila tonnellate.

Il progetto Sophia sotto la lente

A illustrare il progetto Sophia è stato Massimo Gremes, responsabile qualità del Consorzio: “Stiamo implementando nei nostri frutteti un sistema integrato per l’erogazione dei trattamenti e la protezione antibrina – ha chiarito – Dotato di erogatori brevettati, il sistema permette di spruzzare la miscela fitosanitaria senza che si verifichi l’effetto deriva”.

Massimo Gremes, responsabile qualità del Consorzio Melinda

Nella pratica, installato sugli impianti di irrigazione a goccia, il sistema consente di indirizzare i prodotti antiparassitari in modo mirato sulle colture; attraverso la distribuzione pulsata capillare, l’erogazione impegna 15 minuti a ettaro. Inoltre Sophia può essere impiegato nella difesa dei danni da gelo fino a temperature di cinque gradi inferiori allo zero.

Un altro aspetto da rilevare riguarda le tempistiche: “Di fatto trattiamo in tempo zero – ha precisato – I benefici di questa applicazione si traducono in un numero contenuto di trattamenti in un anno, perché elimina quelli superflui. Inoltre permette di ridurre il consumo di acqua, il compattamento del terreno e le emissioni di CO2, poiché ci sono meno passaggi delle macchine tra i filari”.

Al momento gli ettari interessati sono 15, ma entro la fine dell’anno l’obiettivo è arrivare a 80 e poi a 300 entro il 2025. A tendere, idealmente, tutti gli ottomila ettari facenti capo al Consorzio potrebbero rientrare nel progetto Sophia: “L’accordo siglato con Netafilm prevede l’utilizzo esclusivo della tecnologia a livello nazionale da parte di Melinda e La Trentina ancora per due anni – ha concluso Gremes – Incentiveremo i nostri soci a perseguire questa strada”.

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