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Eventi e Fiere

A Madrid un’Italia forse disunita ma che piace

Imprese resilienti? Possibile. E, anche senza troppo spirito aggregativo, capaci di attrarre buyer e operatori

Qui Madrid: l’Italia non fa sistema. Ma non è una notizia, semmai una conferma. Parlandone con qualche visitatore, e leggendo qualche collega, è ritornata come un antico refrain la solita considerazione: “Mentre gli altri si presentano alle fiere internazionali uniti e compatti, riconoscibili sotto un’unica immagine comune, organizzati e programmati, l’Italia non sa fare squadra“.

Da osservatrice di lunga data (purtroppo per me), niente di nuovo sotto il sole. Tanto che viene da chiedersi se non faccia parte del nostro dna anche questo bipolarismo, questa filosofia del “ma anche” che manifestiamo sempre più spesso, e in sempre più situazioni. E allora – forse – varrebbe la pena ribaltare il punto di osservazione e trovare qualche aspetto positivo e punto di forza dove siamo abituati a individuare debolezze. In particolare, in una fiera dove sarà anche bello vedere tutti gli stand spagnoli in file ordinate, e quelli francesi tutti infiocchettati dal loro tricolore, ma… volete mettere la noia? Chi l’ha detto che in una manifestazione come Fruit Attraction, dove tutto è a portata di mano, sia scomodo o controproducente avere qua e là qualche isola italiana? Non potrebbe, invece, essere spiazzante non lasciare sguarnito alcun padiglione, avere in ogni hall un nostro avanposto? Trattasi di provocazione, ovviamente. Per alleggerire. Ma neanche troppo.

Marco Venturelli (Ceo Unifrutti), Salvo Laudani e Gianluca Defendini (chief executive officer Unifrutti Distribution)

Una cosa è certa, anche se divise in più padiglioni, anche se raccolte sotto differenti spazi collettivi, le imprese italiane c’erano. E non sembravano scomposte o disorganizzate. Soprattutto agli occhi dei tanti buyer e operatori che hanno ricevuto.

Il momento non è facile per nessuno, ma le nostre signore aziende portatrici della sana ortofrutta made in Italy hanno in mente di resistere. E di guardare un po’ più avanti. Lo ha confermato a myfruit.it Marco Salvi, presidente di Fruitimprese. Ma, in maniera unanime, moltissimi altri espositori italiani. Ecco i principali commenti.

Cso Italy: “Piena soddisfazione per la collettiva”

Cso Italy a Fruit Attraction 2022 ha portato una collettiva fortissima, composta da molte delle aziende di punta del made in Italy ortofrutticolo, curata in ogni dettaglio dall’Ufficio Fiere di Cso Italy coordinato da Bianca Bonifacio.

Matteo Mazzoni, direttore commerciale Gruppo Mazzoni, ha commentato: “C’è stato un buon inizio. Fin da subito un bel fluire di incontri, denso e frizzante. Ritengo che questa fiera sia diventata e sia destinata a diventare sempre più importante in dimensione e in valore, per noi e per tutto il comparto”.

“L’impressione è ottima – è stato il parere di Ernesto Fornari, direttore generale Gruppo Apofruit Sin dal primo giorno l’affluenza è stata molto elevata e abbiamo avuto numerosi incontri sia con clienti sia con fornitori. L’anticipazione di circa tre settimane rispetto al consueto periodo della fiera ha giocato a suo favore. Ho visto Gruppi che hanno organizzato belle iniziative, mettendo insieme fornitori di tanti Paesi. Non c’era mai stata una edizione così viva. Penso che dai timori per il futuro nasca un maggior bisogno di condivisione. Da un lato una voglia di confrontarsi, per provare a capire come si può affrontare questa crisi, e dall’altro un desiderio di incontrarsi per per sentirsi più vicini gli uni agli altri”.

Positivo anche Cristian Moretti, direttore generale di Agrintesa: “Buona affluenza sin dal primo giorno e buone possibilità di confronto all’interno della filiera”.
“Ottima partenza – hanno ribadito Rita Biserni, responsabile marketing, ed Enrico Bucchi, vicedirettore di Alegra grazie anche a un mix di appuntamenti concordati e visitatori di passaggio. Rispetto all’edizione precedente abbiamo notato un notevole incremento di visitatori esteri e da oltremare. Il periodo è ottimale perché favorisce la presenza di una grande varietà di prodotti. Respiriamo un’aria di ottimismo, nonostante le difficoltà di un ultimo trimestre 2022 che per l’ortofrutta italiana si preannuncia il più problematico”.

“La fiera sta andando molto bene – ha concordato Alessandro Zani, direttore generale Granfrutta Zani Nonostante tutti i problemi dovuti alla guerra, alla crisi energetica, ai rincari dei costi del gas e delle materie prime, si respira una bella aria. C’è tutto il mondo europeo dell’ortofrutta qui dentro. Quasi tutta la produzione europea e molti buyer di catene distributive di Germania, Svizzera e Inghilterra, che per noi sono importanti e con cui abbiamo già fatto diversi incontri. Inoltre, ci sono molti fornitori dell’emisfero sud. Per noi che siamo produttori di mele e di kiwi, è ottimo anche il periodo. La Spagna stessa ha mostrato interesse per il nostro prodotto, non essendo fornitrice di mele e kiwi. Penso che questa fiera si sia presa una parte di ciò che era Berlino. Dovremo prenderla come esempio in Italia”.

Valentina Mellano e Massimo Delpozzo di Nord Ovest

Entusiasmo anche da parte di Alessandro Fornari, direttore generale Jingold: “La fiera va oltre le aspettative. C’è stata una crescita importante dei visitatori e degli operatori specializzati. Questo per noi è un periodo ottimale, perché ci stiamo preparando all’inizio della commercializzazione del kiwi italiano. Stiamo incontrando molti clienti, così come molti esportatori dell’emisfero sud, con cui possiamo fare il punto e approfondire le strategie e i programmi per la stagione. I grandi produttori sudamericani di kiwi sono in controstagione rispetto a noi e questo è il periodo ideale per loro per fare previsioni per il prossimo anno. Stiamo pensando di espandere la superficie dello stand per il prossimo anno, e di venire con più persone, perché ne vale la pena”.

“La manifestazione si è dimostrata dalle prime battute molto movimentata – ha notato Federica Scinocca, responsabile marketing Opera – La partecipazione è infatti stata costante fin dalla prima giornata, segno che le imprese ed il settore ortofrutticolo tutto vogliono ripartire con la giusta marcia nonostante il periodo e il contesto internazionale complicato. Fruit Attraction si conferma essere una fiera di grande concretezza”.

Italmercati, modello da replicare

Dopo tre giorni di Fruit Attraction una certezza: Italmercati è visto come un modello da replicare a livello europeo dove in tanti non sono riusciti a realizzare la progettazione coordinata rispetto al Pnrr come invece ha saputo fare il network dei Mercati italiani. “La nostra esperienza sarà al centro di un incontro a livello europeo, sono stati in tanti a richiederlo per capire come ci siamo mossi in questi mesi – ha sottolineato Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati, presente a Madrid – Possiamo dire che in questo caso non siamo noi a guardare alle esperienze di altri, ma sono le organizzazioni e i Mercati di altri Paesi che cercano di replicare il nostro approccio ai temi dello sviluppo e della logistica”.

Un motivo di soddisfazione per il sistema Italia in difficoltà, invece, sotto altri aspetti. “E’ evidente che mentre la Spagna intorno a questa fiera ha ulteriormente consolidato un sistema Paese che supporta e rafforza il suo settore dell’ortofrutta – commenta il presidente di Italmercati – in Italia assistiamo ad esempio alla sovrapposizione di Fiere nello stesso periodo, mettendo in evidenza una mancanza di regia che crea forti difficoltà alle nostre aziende. A Fruit Attraction, dove peraltro la presenza italiana è stata significativa come Mercati e operatori, il tema dei costi dell’energia e dell’inflazione sono stati al centro delle conversazioni ma è apparso evidente che, rispetto ad esempio ai colleghi spagnoli, la situazione nel nostro Paese è più grave. Il nuovo Governo deve fare presto a trovare soluzioni: il settore agroalimentare fino ad oggi è riuscito ad assorbire i rincari per l’aumento delle materie prime, senza riversarli in maniera significativa sul prezzo finale e quindi sul consumatore, ma con il passare del tempo le nostre aziende non possono reggere sia sul fronte interno che sui mercati esteri”.

E Vog ha inaugurato qui la Casa delle mele

Il Consorzio Vog ha scelto la Spagna, dove Marlene® è uno dei brand di frutta più noti, per dare vita al nuovo concept Home of apples. Una nuova immagine che rappresenta il presente e il futuro del Consorzio in cui trovare i massimi esperti del settore, insieme alla competenza e all’assortimento per gestire al meglio la categoria sul punto vendita per 12 mesi all’anno.

“I valori fondanti di Home of apples sono origine, expertise, sostenibilità, prodotti e marchi – ha spiegato il direttore generale Walter Pardatscher – Questo posizionamento mette a sistema il nostro modo di lavorare, ma rappresenta anche un’assunzione di responsabilità: quella di creare valore lungo tutta la filiera, a partire dai nostri soci fino a tutti i partner e ai clienti. La nostra è una casa fatta di competenza, fiducia, autorevolezza e qualità: dalla Spagna stiamo dicendo ai mercati di tutto il mondo che da noi possono trovare esperti della mela e le mele adatte per ogni esigenza, tutto l’anno”.

Per Sorma tre novità

Sorma Group ha presentato alla manifestazione madrilena tre novità nel comparto dei macchinari per la lavorazione post raccolta della frutta: il software di visione a Intelligenza artificiale InstanDefect-AI, la selezionatrice ottica dedicata al mango e all’avocado Sormatech M e il carrello Sormatech Z.

“Con questi continui investimenti in ricerca e sviluppo e in innovazione tecnologica, l’obiettivo in Sorma Group è migliorare costantemente le performance delle nostre soluzioni – ha detto Mario Mercadini, marketing manager di Sorma Group – Vogliamo supportare sempre al meglio gli operatori nella crescente automazione dei processi e nell’efficientamento delle attività di magazzino. Inoltre, le mutevoli esigenze del mercato impongono un rapido adattamento alle richieste dei retailer, dei grossisti e degli importatori. E noi rispondiamo con affidabilità, precisione e velocità, i tre elementi distintivi di questi nuovi macchinari che li contraddistinguono rispetto all’offerta già in commercio”.

E’ anche questa l’Italia dell’ortofrutta.

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