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Biologico

Op Agrologica, non solo fresco ma anche trasformato

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Cresce l’offerta dell’OP siciliana biologica di Chiaramonte Gulfi. Salse, caponata e pesto tra i trasformati. D’Angelo: «Stiamo pensando anche al succo d’uva»

Sono diventati una OP indipendente nel novembre del 2017, hanno incrementato la produzione generale grazie all’implementazione da parte dei loro soci e ora hanno iniziato anche a produrre prodotti trasformati, sempre rigorosamente biologici. «Abbiamo iniziato quest’anno e puntiamo all’eccellenza», ci spiega Franco D’Angelo, uno degli amministratori di questa dinamica realtà siciliana di Chiaramonte Gulfi, Agrologica Bio, presente alla 31esima edizione del Sana di Bologna in un’area dove erano presenti le realtà bio dell’isola.

Franco D'Angelo, OP Agrologica

Franco D’Angelo, OP Agrologica

La OP ha oggi 22 soci e 25/30 conferitori che prossimamente entreranno a far parte della Organizzazione di Produttori. «L’obiettivo è quello di allargarsi sempre di più – continua Franco D’Angelo –  per essere competitivi soprattutto sul mercato estero. Esportiamo il 60% della nostra produzione in Francia, poi a seguire Germania, Belgio e Olanda e infine l’Italia. Vendiamo sia alla grande distribuzione organizzata che all’ingrosso e a catene specializzate».

Le referenze di prodotti che Agrologica produce sono molte e coprono praticamente tutta la stagione con peperoni, melanzane, zucchine, cavoli, piselli, fagioli, sedani, carote, finocchi, arance, angurie, pesche, meloni e susine, anche se i due prodotti principali per quantità sono sicuramente i pomodori (ciliegino, datterino, grappolo, tondo liscio, oblungo e Cuore di Bue) e l’uva da tavola. «Con l’uva da tavola stiamo incrementando le varietà senza semi, sempre più richieste dal mercato estero e ormai anche da quello italiano: la pink muscat, ad esempio, è un recente ingresso. L’uva Italia, però, continua ad essere quella che coltiviamo maggiormente». La stagione dell’uva da tavola sta procedendo bene, continua D’Angelo, grazie anche alla presenza di un clima secco che consente di gestire meglio la produzione. «Con le annate secche si hanno un po’ di spese in più sul fronte irrigazioni e trattamenti, ma c’è meno umidità e quindi le produzioni qualitativamente sono eccellenti». In questo momento la OP lavora circa 100 ettari di uva da tavola.

Ma come nasce l’idea del trasformato? «L’esigenza del trasformato nasce inizialmente per non dover scartare prodotti buoni ma che magari non hanno i canoni estetici richiesti dal mercato. Riusciamo in questo modo a ridurre gli sprechi e a produrre prodotti davvero eccellenti». Oltre all’olio extravergine di Oliva dei monti Iblei, nel listino dei trasformati troviamo tre tipologie di salsa biologica (datterino, ciliegino e salsa pronta di pomodoro), la caponata di melanzane bio, i pomodori secchi (ciliegini e alla contadina), il pesto siciliano (con pomodori, aglio e peperoncini), quello al basilico e la bruschetta di pomodoro. «Abbiamo intenzione di allargare la gamma di prodotti trasformati – conclude D’Angelo – per esempio con dei succhi di uva che sono sempre più richiesti. I trasformati per ora li vendiamo on-line e nei piccoli negozi, ma puntiamo anche alla grande distribuzione, sebbene siano prodotti di grande qualità».

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