Esselunga: assortimento di ortofrutta Bio ricco e poco strillato

Essenzialità, ordine e grande assortimento: entrare in un reparto ortofrutta di uno dei punti vendita Esselunga, tra i tanti disclocati nel nord Italia ed in particolare nell’hinterland milanese, dona un senso di familiarità con il classico layout dei supermercati tradizionali. Il reparto ortofrutta rappresenta sempre la porta d’ingresso, con frutta e verdura sfuse da pesare nelle apposite bilance, i display per la IV e V gamma e a seguire gli scaffali per il confezionato. Nel supermecato di Corsico, storico per anzianità e posizionato all’interno di una delle arterie commerciali. la Vigevanese, più affollate di insegne di ogni tipo della periferia sud-ovest del milanese, due corsie affiancate dedicate all’ortofrutta sono il percorso obbligatorio prima di passare al resto del food e no food. Il Bio sembra inizialmente nascondersi: complice una certa uniformità nello stile di comunicazione e la continuità nei display con il convenzionale, in realtà, sommando i prodotti certificati Bio insieme a quelli con il brand “Naturama”, provenienti da agricoltura da lotta integrata, ci si trova di fronte ad una ricca, se non quasi prevalente, possibilità di scelta tra frutta e verdura “non convenzionale”. Prezzi ovviamente superiori, anche se non come presso altre catene e con offerte promozionali abbastanza diffuse anche in questo settore, raramente presenti anche nel Bio presso altre insegne commerciali: pesche gialle bio a 2,08 al kg, carote a 1,85 o ancora kiwi a 2,49 e meloni a 1,59. In totale abbiamo contato quasi 40 referenze certificate Bio e altrettante, se non di più, che seguono i dettami della lotta integrata. Nel settore IV gamma domina il marchio “Naturama” con moltissime referenze insieme a qualche confezione certificata Bio (insalata mista, valeriana, erbavoglio e misticanza). Se, insomma, il reparto non colpisce per comunicazione ed esperienza visiva, certamente non può non appagare gli amanti del Bio.