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Radicchio di Treviso Igp, nuovo disciplinare e nuova campagna di comunicazione

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Autore Redazione

Sotto i riflettori già la nuova stagione che inizierà ai primi di settembre con la varietà precoce. “Radicchi d’Italia forme diverse, gusto inimitabile” il nuovo slogan, anche in Gdo

Il “precoce” verrà raccolto ai primi di settembre, il “variegato”, invece, un mese dopo. Il sempre più pregiato Radicchio Rosso di Treviso Igp, messa in archivio la passata stagione – da settembre 2017 a maggio 2018 il raccolto è stato di  1.036.544,26 di Kg per il Radicchio Rosso di Treviso IGP (di cui kg. 256.660,40 per la varietà precoce e kg. 779.883,86 per la varietà Tardiva) e di 604.430,49 KG per il Radicchio Variegato di Castelfranco IGP – pensa ora alla nuova stagione, con due novità importanti.

Da una parte l’entrata in vigore delle modifiche al disciplinare del Radicchio Variegato di Castelfranco che prevedono l’estenzione dell’area certificata ai territori di Tribano in provincia di Padova e di Marcon in provincia di Venezia, arrivando ad un totale di 54 comuni nelle 3 province. Inoltre, modifiche anche al metodo di produzione che permettono ora di piantare 8 cespi per metro quadrato (prima erano 7 per mq), l’aumento della produzione massima per ettaro – da 6.000 kg a 12.000 kg -, il periodo di trapianto – dal 15 giugno al 10 settembre – e il peso massimo unitario che non può superare i 0,6kg per cespo.

Per quanto riguarda la comunicazione, da settembre è prevista un’azione di promozione dell’organizzazione Interprofessionale OrtofruttaItalia siglata con patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole con lo slogan “Radicchi d’Italia forme diverse, gusto inimitabile” e che si pone l’obiettivo di convincere i consumatori ad acquistare i radicchi nazionali certificati Igp. Saranno cinque le cicorie interessate dall’iniziativa di promozione e valorizzazione, oltre al Radicchio di Treviso IGP (Tardivo e Precoce) anche il Variegato di Castelfranco IGP, il Radicchio di Chioggia IGP, e il Radicchio di Verona IGP. La comunicazione sarà destinata anche alla Gdo, un canale di vendita che negli ultimi anni dedica sempre più attenzione alle varietà tutelate.

Fonte news: Consorzio Radicchio di Treviso

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