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Aziende

Carrefour e Google alzano l’asticella dell’omnicanalità

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Non solo una risposta ad Amazon, ma un accordo strategico a 360 gradi che punta con decisione sulla nuova frontiera del talking shop

Che la parola “omnicanalità” sia l’obiettivo verso il quale tendono un po’ tutti gli attori della grande distribuzione organizzata è ormai cosa nota, ma all’interno di questa corsa che integra sempre di più virtuale e reale, tutti cercano di innovare e stupire la concorrenza con sempre nuove funzioni.

All’interno di questo scenario rientra anche la partnership annunciata da Carrefour e Google lunedì 11 giugno (vedi qui). Il contesto francese, d’altronde, quest’anno è già stato scosso dall’annuncio dell’accordo tra Amazon e Monoprix, insegna del Gruppo Casinò, e questa nuova alleanza è stata vista da un po’ tutti gli osservatori come una contromossa naturale, e praticamente obbligata, ad Amazon, che ormai da anni non fa più dormire sonni tranquilli ai manager della distribuzione moderna, non solo in Francia.

Ma se in Italia, dopo l’accordo tra il colosso di Seattle e due insegne come Unes/U2 e NaturaSì, datato ormai 2016, non si sono visti altri particolari movimenti da questo punto di vista e lo scenario è reso frizzante ultimamente soprattutto delle nuove aperture nel mondo discount (vedi Aldi da una parte e Leader Price in partnership con Crai dall’altra), in Francia il tema dell’alleanza tra negozio fisico e store virtuale è sempre più acceso e si combatte anche a colpi di innovazione. Oltre al già citata alleanza tra Amazon e Monoprix, infatti, nell’elenco troviamo anche quella tra Alibaba a Auchan ora entrambi in possesso di quote dei supermercati cinesi Sun Art Retail Group in Cina e ancora il connubio tra Intermarché e la piattaforma di consegne Shopopop.

Questa volta, oltre all’altisonanza dei nomi in gioco, nell’accordo tra Carrefour e Google spicca non solo l’impegno da parte del big di Mountain View di giocare per la prima volta la partita dell’e-commerce alimentare in Europa, ma anche la particolarità dell’accordo che prevede più piani di sviluppo come l’apertura di un laboratorio congiunto a Parigi nonché l’accompagnamento verso la trasformazione digitale dell’intero colosso francese con tanto di formazione a più di 1000 dipendenti.

Infine, un altro aspetto dell’accordo non certo secondario, che prevede nel 2019 la nascita di una una nuova interfaccia del sito web Google Shopping per poter fare la spesa, è anche l’utilizzo di Google Assistant per ordinare la spesa vocalmente nei supermercati Carrefour direttamente dal proprio smartphone o con Google Home. Il cosiddetto “talking shop“, oltre ad alzare l’asticella dell’omnicanalità, è ormai considerato una nuova frontiera dello shopping che tutti i retailer non possono lasciarsi scappare se, come si legge una recente analisi della società OC&C, si stima stima genererà già nel 2022 un giro di affari, tra USA e UK, pari a 45 miliardi di dollari.

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