Politiche agricole

09 ottobre 2025

Via libera ai droni per un'agricoltura più sostenibile

294

Via libera all'uso dei droni in agricoltura e il mondo agricolo plaude. Soddisfatto per l’approvazione dell’emendamento al disegno di legge Semplificazioni proposto dal senatore Luca De Carlo, presidente della IX Commissione del Senato ed approvato in aula. 

Il senatore in un comunicato ha spiegato l'iniziativa: "Diamo il via a una fase sperimentale lunga tre anni che porta finalmente la legislazione italiana al livello di quella di molti altri Stati europei in materia di irrorazione aerea. Si tratta di una norma che da un lato tutela la salute degli operatori e, dall’altro, incentivando l’agricoltura di precisione ottimizza l’utilizzo dei prodotti utilizzati nei trattamenti, minimizzandone la dispersione nell’ambiente”. 

Non è un via libera totale

La sperimentazione  come si legge nella nota del senatore: "Mette paletti chiari nell’utilizzo di queste strumentazioni: il rispetto del piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e della disciplina sull’impiego dello spazio aereo con aeromobili a pilotaggio remoto; l’effettuazione delle operazioni da parte di un utilizzatore professionale di prodotti fitosanitari in possesso di specifiche e adeguate competenze; una segnalazione certificata di inizio attività; una relazione agronomica asseverante il rispetto delle condizioni; il monitoraggio dei servizi fitosanitari regionali".

Droni utili in montagna 

il senatore sottolinea: “É una soluzione che permette di proseguire nella strada del produrre di più e meglio: difendiamo la salute e la sicurezza degli agricoltori, interveniamo a tutela dell’ambiente con un uso ancora più efficiente dei fitofarmaci (non dimentichiamo che l’agricoltura italiana è già la più sostenibile d’Europa e che nell’ultimo anno ha ridotto l’uso di fitofarmaci del 12,5% a fronte di un aumento medio continentale del 20%) e – da uomo di montagna – non posso non sottolineare come si vada anche ad aiutare in particolar modo l’agricoltura delle terre alte". 

"L’utilizzo dei droni permetterà infatti di intervenire su terreni difficili e impervi, recuperandoli alla produzione; il rafforzamento dell’utilizzo delle nuove tecnologie é poi un grande richiamo per forze nuove e giovani nel settore primario, fenomeno che può essere decisivo nella lotta allo spopolamento della montagna. Insomma, un’azione di buon senso che ci permetterà di scrivere un’altra importante pagina nell’eccellenza dell’agricoltura italiana”.

Il plauso delle associazioni 

Sul tema si è espressa già da tempo l’Unione nazionale contoterzisti agromeccanici e industriali (Uncai). "È un passaggio molto atteso – sottolinea il presidente di Uncai, Aproniano Tassinari – in un ambito che vede da tempo gli agromeccanici protagonisti nell’impiego dei droni, in collaborazione con istituzioni, centri di ricerca e università. L’Italia compie un passo avanti, aprendo la strada a soluzioni più sostenibili ed efficienti, già testate su colture come vite, cipolla, pomodoro e riso".

Dall'associazione elencano i benefici: "I droni in agricoltura non sono una scommessa ma una realtà che sta dimostrando la propria efficacia: riducono i volumi di miscela distribuita, limitano il compattamento del suolo, migliorano la precisione dei trattamenti e contengono la deriva del prodotto. Ne guadagnano l’ambiente, la sicurezza degli operatori – che non entrano in contatto diretto con le sostanze – e la rapidità degli interventi, anche su terreni difficili da raggiungere". Chiude il presidente: "Le ricadute economiche e sociali sono altrettanto significative: maggiore competitività delle imprese e nuove opportunità di lavoro qualificato".

Interviene anche Coldiretti: “II via libera all’utilizzo dei droni in agricoltura risponde alle nostre richieste e va nella direzione di rendere l’agricoltura italiana sempre più all’avanguardia nell’utilizzo delle nuove tecnologie, razionalizzando l’utilizzo delle risorse e rispondendo alle sfide dei cambiamenti climatici”. Parole del presidente Ettore Prandini nell’esprimere soddisfazione per l’approvazione dell’emendamento al disegno di legge 

"Le nuove tecnologie permettono di ottimizzare l’uso delle risorse e di migliorare l’efficienza delle operazioni, riducendo i consumi energetici, grazie all’uso di attrezzature di precision farming. Secondo l’analisi Coldiretti sugli ultimi dati Smart Agrifood, gli investimenti in tecnologie 4.0 e 5.0 valgono circa 2,3 miliardi. Attualmente, le aree agricole che impiegano strumenti avanzati coprono oltre 1 milione di ettari, pari al 9,5% del totale".


Fonte: Senatore De Carlo, Uncai, Coldiretti 

Potrebbe interessarti anche