Frutta a guscio ed essiccata

26 novembre 2025

Thanksgiving, la proposta dell'American pistachio growers

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Anche senza essere negli Stati Uniti, il Thanksgiving affascina molti italiani, soprattutto per i valori di convivialità e condivisione che porta con sé. Lo rivela un sondaggio online condotto da American pistachio growers, associazione no profit che rappresenta i coltivatori di pistacchi americani, che ha chiesto a un campione di italiani come vivono (o vivrebbero) questa celebrazione molto americana. 

Il pistacchio: un ingrediente versatile

Sebbene la maggioranza degli intervistati dichiari di non festeggiare il Thanksgiving (80%), cresce la curiosità verso questa ricorrenza: il 7% lo celebra ogni anno e il 13% lo fa saltuariamente. A colpire maggiormente è lo spirito della festa: per il 69% degli italiani l’aspetto più affascinante è la convivialità con famiglia e amici, mentre il 23% è conquistato soprattutto dal cibo. 

E proprio sul fronte gastronomico emerge un dato sorprendente: se da una parte i piatti simbolo come tacchino ripieno e pumpkin pie si dividono quasi equamente il podio dei desideri (50% il primo e 46% il secondo), dall’altra gli italiani sono certi che il pistacchio abbia un ruolo da giocare sulla tavola del Thanksgiving. 

Più di sette intervistati su dieci, infatti, affermano che il pistacchio starebbe benissimo nei piatti tipici della festa. Non solo: quando si chiede dove lo userebbero, gli italiani non hanno dubbi. Il 43% risponde “ovunque, il pistacchio è vita”, mentre il 32% lo inserirebbe soprattutto nei piatti salati principali. 

Che si tratti di una croccante panatura per il tacchino, di un ripieno gourmet o di un tocco creativo nei contorni, il pistacchio si conferma un ingrediente versatile e capace di rendere anche il Thanksgiving un po’ più… italiano.


E non è difficile capirne il motivo: i pistacchi americani sono una delle poche fonti vegetali di proteine complete, cioè in grado di fornire tutti e nove gli amminoacidi essenziali, un elemento raro nel mondo plant-based.

Sono inoltre ricchi di rame e manganese, minerali che contribuiscono alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo, rendendoli un alleato prezioso per chi ama ingredienti buoni e nutrienti allo stesso tempo. Insomma: un piccolo frutto capace di aggiungere croccantezza, gusto e un pizzico di benessere, perfetto per reinterpretare con creatività anche la tradizione culinaria più classica di tutte. 

Secondo la survey, l’aspetto del Thanksgiving più facile da importare nel nostro Paese è la cena tutti insieme (71%), un momento di convivialità che si integra perfettamente con il modo in cui gli italiani vivono la tavola.

Subito dopo, anche se con un distacco significativo, emerge il desiderio di rallentare (22%), un bisogno sempre più sentito e che rende questa festa sorprendentemente in sintonia con le nostre abitudini. 

Non stupisce, quindi, che quando si parla di gratitudine gli italiani scelgano gesti semplici e autentici: al primo posto il classico abbraccio (54%), rivolto soprattutto alla famiglia (56%), da sempre il fulcro delle nostre tradizioni. La ricerca aggiunge anche una nota più ironica: se dovessero ringraziare qualcosa di non umano, gli italiani incoronerebbero prima di tutto la pasta (33%), e i dolci (26%). 

L’Italia dunque non ha bisogno del calendario americano per apprezzare il bello di stare insieme… ma un motivo in più per festeggiare è sempre ben accetto, soprattutto se porta in tavola nuovi spunti e sapori.

E tra gli ingredienti capaci di creare un ponte tra abitudini diverse, il pistacchio si rivela un alleato sorprendente: piccolo, versatile e sempre più apprezzato. Un tocco in più per rendere il Thanksgiving più gustoso, conviviale e, perché no, reinterpretato con quello spirito creativo tipicamente italiano. 


Fonte: American pistachio growers

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