Ferma contrarietà a ogni introduzione di modifiche nell’impianto della cosiddetta riserva di crisi della Pac, la dotazione extra-budget riservata per interventi in caso di emergenze climatiche e crisi di mercato: questa la principale richiesta illustrata oggi da Fedagripesca Confcooperative nell’ambito dell’audizione in Commissione Agricoltura della Camera dei deputati sul primo pacchetto di proposte di semplificazione della Pac presentate dalla Commissione.
La federazione ha espresso un giudizio molto critico sulla proposta che intende modificare l’impianto attuale della gestione del rischio. “Siamo contrari – questa la posizione espressa da Fedagripesca Confcooperative – al fatto che la riserva di crisi, di cui possono beneficiare tutti gli Stati e attualmente pari a 450 milioni annui, possa essere utilizzata esclusivamente per interventi in caso di crisi di mercato. La proposta attualmente all’esame di Bruxelles prevede invece che per gli eventi climatici eccezionali gli Stati membri potranno avere la facoltà di attivare due nuove misure (una a valere sui pagamenti diretti, l’altra sullo sviluppo rurale), entrambe però finanziate all’interno del budget Pac esistente e destinato allo Stato membro".
“Le nostre perplessità – ha osservato la Federazione – sono relative all’effettivo obiettivo di semplificazione che si intende raggiungere, dal momento che l’introduzione di ulteriori strumenti separati rischia di frammentare il quadro degli interventi, creando sovrapposizioni e difficoltà attuative”.
Nel corso dell’audizione la federazione ha espresso inoltre qualche perplessità in merito all’uso degli aiuti forfettari così come previsti nella proposta di semplificazione: “In coerenza con uno dei principali obiettivi della Pac che è il rafforzamento delle imprese agricole orientate al mercato, sarebbe auspicabile piuttosto che gli aiuti promuovano esplicitamente l’aggregazione tra imprese, per consentirle di affrontare con maggiore competitività la complessità dei nuovi scenari globali. In quest’ottica, gli aiuti forfettari alle imprese dovrebbero essere erogate prioritariamente – se non esclusivamente – alle aziende che aderiscono a forme aggregate, quali ad esempio organizzazioni di produttori, cooperative”.
Fedagripesca ha infine evidenziato come l’approccio alla semplificazione debba essere più ambizioso, auspicando che venga resa più flessibile la normativa relativa ai programmi operativi delle Organizzazioni di Produttori ortofrutticoli, ancora oggi complessa, poco chiara e soggetta a continue richieste di chiarimento alla Commissione europea.
Copagri: "Rischio rinazionalizzazione politiche comunitarie"
“Il concreto rischio di una rinazionalizzazione delle politiche agricole comunitarie, attraverso la paventata istituzione di un fondo unico, unitamente alla deprecabile eventualità di una consistente riduzione del bilancio a disposizione dell’agricoltura, pesa come un macigno sulla tenuta e sullo sviluppo del primario; la Copagri ritiene questa impostazione inaccettabile e, anche per tale ragione, riunirà il proprio esecutivo il prossimo 16 luglio a Bruxelles, in concomitanza con la presentazione da parte della Commissione europea del Quadro finanziario pluriennale dell’Ue e della proposta legislativa sulla Pac post2027”.
Lo ha annunciato il presidente della Copagri Tommaso Battista, aprendo i lavori della conferenza stampa La centralità della Pac per il futuro dell’agricoltura, svoltasi al Masaf alla presenza del ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida.
“Saremo a Bruxelles per dare un segnale forte di presenza, ma anche di speranza per i tantissimi produttori agricoli che rischiano di pagare lo scotto di quella che sarebbe una scelta scellerata e controproducente, con ripercussioni devastanti sul tessuto agricolo europeo; seguiremo con attenzione l’evolversi della situazione e, se necessario, siamo pronti a far sentire la nostra voce”, ha aggiunto Battista, informando che la Confederazione ha sintetizzato le proprie articolate posizioni in un ampio documento che sarà al centro di diversi momenti di confronto con delegazioni del Parlamento europeo e della Commissione Ue.
“Il sostegno al reddito, il rafforzamento degli strumenti di gestione del rischio, la sempre più concreta promozione della sostenibilità, da intendersi in chiave economica, ambientale e sociale, così come un sempre più deciso intervento per favorire il ricambio generazionale, andando al contempo a semplificare e sburocratizzare il Primario, sono e restano le priorità maggiormente avvertite dai produttori agricoli, che non sembrano trovare adeguate risposte nell’impostazione che trapela da Bruxelles”, ha rimarcato il presidente, illustrando le proposte contenute nel documento di posizione della Copagri.
Il commento del ministro
“L'Italia - ha dichiarato Francesco Lollobrigida - è oggi la prima nazione europea per valore aggiunto in agricoltura, superando Francia e Germania. Questo primato ci impone una responsabilità: essere motore di proposte concrete per rilanciare la Pac, che non può essere considerata un semplice meccanismo di redistribuzione di fondi, né un privilegio concesso agli agricoltori, ma che è, al contrario, uno strumento strategico per garantire sicurezza alimentare, sostenibilità e competitività all'intero comparto agricolo europeo”.
“Non riteniamo logico che le risorse vengano attribuite agli Stati in maniera indistinta, per poi aprire trattative bilaterali con l'Unione. Questo approccio genera disparità e indebolisce il disegno comune. L’agricoltura merita un’attenzione diversa: non può essere marginalizzata né subire tagli che ne compromettano il futuro. Su questa visione abbiamo costruito un fronte comune con 17 Paesi e anche su questo l’Italia è pronta a guidare questo processo, nell'interesse dell’intera Europa agricola”, ha inoltre affermato il responsabile del Dicastero dell'Agricoltura.
Fonte: Confcooperative - Copagri