Politiche agricole

25 novembre 2025

Ppe ritira la procedura d'urgenza sul Mercosur

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Il Ppe ha ritirato la richiesta di procedura d’urgenza sul voto riguardante la clausola di salvaguardia bilaterale dell’accordo commerciale Ue-Mercosur. La decisione, annunciata in plenaria dalla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, scongiura un voto accelerato e garantisce più tempo per un confronto parlamentare approfondito su un tema cruciale per l’agricoltura europea.

Coldiretti e Filiera Italia hanno accolto positivamente il ritiro della procedura, definendolo una vittoria della democrazia. In una lettera agli europarlamentari, le organizzazioni avevano evidenziato i rischi di una decisione affrettata che avrebbe escluso il dibattito parlamentare e pubblico su temi fondamentali come il principio di reciprocità e la tutela delle filiere agroalimentari europee.

L’intenzione reale della procedura d’urgenza, secondo le critiche, era impedire qualsiasi intervento emendativo e accelerare il voto già previsto per il 27 novembre, escludendo ogni possibilità di modifica del testo. Ciò avrebbe avuto conseguenze dirette non solo sull’agricoltura europea, ma anche sulla salute e la sicurezza dei consumatori, vista la presenza nel Mercosur di prodotti a dazio zero che potrebbero arrivare sul mercato comunitario senza adeguate tutele.

Uno dei punti critici denunciati dalla Coldiretti riguarda la clausola di salvaguardia, che attualmente non prevede un’attivazione automatica in caso di aumento consistente delle importazioni. La sua attuazione, infatti, dipenderebbe da un complesso iter investigativo della Commissione europea, rendendo il meccanismo di protezione inefficace.

Ora si attende che il Parlamento europeo utilizzi il tempo guadagnato per discutere e contrastare le criticità presenti nell’accordo Mercosur, tutelando le imprese agroalimentari e i consumatori europei da possibili pratiche di concorrenza sleale e rischi sanitari. Basti pensare all’uso massiccio di antibiotici e pesticidi vietati nei Paesi sudamericani, che rappresentano una minaccia per la sicurezza alimentare in Europa.

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