Retail

28 novembre 2025

Pam Panorama difende i controlli, i sindacati replicano

384

La questione dei controlli interni nella Gdo è esplosa nelle ultime settimane, con il caso Pam. Al centro c’è il cosiddetto test del finto cliente, un controllo in cui un ispettore aziendale si comporta da normale acquirente inserendo nel carrello prodotti nascosti, con l’obiettivo di verificare l’attenzione del personale di cassa.

Myfruit ha già raccontato i primi sviluppi della vicenda nei giorni scorsi, spiegando come questa pratica abbia portato a licenziamenti immediati e a una crescente tensione tra azienda e lavoratori.

Ora un altro capitolo si aggiunge alla vicenda. Da un lato l'insegna che rivendica la pratica, dall'altro i sindacati che promettono mobilitazioni. 

La nota di Pam Panorama

Pam Panorama interviene “a fronte della recente attenzione mediatica sui controlli interni”, ribadendo che tali verifiche non solo sono considerate legittime, ma rappresentano strumenti essenziali per garantire l’integrità operativa, rafforzare la sicurezza e contenere i furti nei punti vendita. L’azienda richiama l’attenzione su un dato che reputa allarmante: gli ammanchi interni avrebbero raggiunto i 30 milioni di euro, una cifra in costante crescita.

Secondo la nota, l’azienda destina già ingenti investimenti alla vigilanza e ai sistemi antitaccheggio, ma ritiene necessario che la salvaguardia del patrimonio aziendale passi anche attraverso un comportamento diligente del personale, in particolare dei cassieri, ritenuti un presidio importante nelle dinamiche di prevenzione dei furti.

Pam spiega inoltre di aver predisposto processi operativi specifici, sui quali il personale viene adeguatamente formato. Dopo la formazione, sono previsti controlli effettuati dal personale ispettivo. L’azienda tiene a precisare che gli ispettori si presentano sempre ai dipendenti e li informano dell’attività in corso, così da garantire trasparenza. Tutto questo, afferma la nota, viene svolto “nel pieno rispetto delle norme vigenti e dei diritti dei lavoratori”, con la finalità di migliorare il servizio al cliente e assicurare la corretta operatività dei negozi.

Pam respinge poi qualsiasi accusa di strumentalizzazione dei fatti e chiarisce che quanto accaduto non avrebbe comportato alcuna riduzione di organico nei punti di vendita coinvolti. In conclusione, l’azienda apre alla possibilità di un confronto con le organizzazioni sindacali, purché si tratti di un dialogo costruttivo e sviluppato nelle sedi previste dalla legge.

I sindacati: “Riorganizzazione ottocentesca, violato lo statuto dei lavoratori 

La reazione dei sindacati non si è fatta attendere. Per la Filcams Cgil Firenze, la nota di Pam rappresenta il tentativo goffo di dare una patina di legittimità a quella che viene definita una riorganizzazione aziendale condotta in modo “padronale ed ottocentesco”, con impatti pesanti sui lavoratori. Per questo motivo, il sindacato annuncia la partecipazione alla manifestazione di Siena con una delegazione composta in larga parte dai lavoratori del punto vendita de I Gigli di Campi Bisenzio, coinvolti nella procedura di licenziamento collettivo che la Filcams giudica “ingiusta”.

La Filcams Cgil Siena va ancora più a fondo nelle sue critiche. Secondo il sindacato, nel caso dei licenziamenti non ci sarebbe stato né un fondato sospetto né un post-fatto che giustificasse l’avvio della procedura disciplinare così come richiede lo Statuto dei Lavoratori. Il test del finto cliente viene quindi interpretato come un metodo che travalica le norme, trasformandosi in un controllo unilaterale e non concordato, “di stampo padronale”, che esulerebbe dai confini consentiti per la tutela del patrimonio aziendale.

Il sindacato sottolinea anche un punto fondamentale: se i furti vengono commessi da persone esterne, la responsabilità della prevenzione deve ricadere sui sistemi antitaccheggio e sulla vigilanza, non sul personale di cassa. I cassieri, ricordano, non sono guardie giurate né figure preposte a funzioni di sicurezza.

La Filcams definisce la nota di Pam “una vera e propria auto-denuncia” dell’approccio unilaterale adottato dall’azienda e annuncia la prosecuzione della mobilitazione. Dopo essere stata ricevuta dal Prefetto di Siena, Valerio Massimo Romeo, il sindacato ha ottenuto la convocazione di un tavolo di confronto previsto per il 9 dicembre alle 16:00, nella speranza di individuare una mediazione ed evitare un ulteriore irrigidimento del conflitto.

La mobilitazione e le prossime tappe

Nell’attesa, la Filcams annuncia che la protesta continuerà senza sosta:  il prossimo appuntamento è per domani sabato 29 novembre davanti al punto di vendita Pam del centro commerciale Porta Siena.

 L’obiettivo è ribadire la contrarietà a quello che viene definito un uso distorto dei controlli a distanza, ritenuti non finalizzati alla tutela del patrimonio aziendale ma alla sorveglianza indebita dei lavoratori.

Potrebbe interessarti anche