Economia e costi

27 agosto 2025

Ortaggi Ue: al top Spagna e Italia, ok anche la frutta

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A Bruxelles fuoco e fiamme degli agricoltori; anche in Italia sono scesi in strada denunciando lo stato di crisi, contro le frontiere troppo aperte verso i prodotti extracomunitari. Il pericolo import (leggi). 

Eppure, nonostante i tanti problemi, i numeri della produzione europea nel 2024 risualano  positivi. Il vecchio continente aumenta le produzioni. Un salto del 6% in dodici mesi. E' l'Italia? Nonostante l'importazione e la presenza stabile e continua del prodotto olandese, senza dimenticare quello albanese e marocchino ma pure da lidi più lontani, il  pomodoro tricolore resta stabile sul gradino più alto del podio per i volumi raccolti.  

Pesando tutti gli ortaggi siamo secondi, dietro solo la Spagna e distanziamo i oltre due volta i cugini francesi che si piazzano al terzo posto. C'è crisi, ma insieme agli spagnoli si distanziano tutti gli altri Paesi. Cambia qualcosa per la frutta dove invece si registra un calo. Anche qui l'Italia gioca da protagonista ai massimi vertici con mele, attenzione alla Polonia, pere e pesche. Tutti i numeri sono forniti da Eurostat

Tutti i numeri dell'Unione europea, le produzioni che crescono

I numeri sono chiari. Nel 2024, l'Ue ha raccolto 62,2 milioni di tonnellate di ortaggi freschi (compresi i meloni), con un aumento del 6% rispetto ai 58,8 milioni di tonnellate raccolti nel 2023. Spagna (14,8 milioni di tonnellate), Italia (13,9 milioni di tonnellate) e ben distanziata la Francia (5,8 milioni di tonnellate) sono stati i principali produttori di ortaggi freschi europei, rappresentando insieme il 55% del raccolto totale.

Nel 2024, la produzione di diversi ortaggi nell'UE è aumentata rispetto al 2023: la produzione di pomodori del 5%, raggiungendo 16,8 milioni di tonnellate, le carote sono state protagoniste di un balzo del 6% con 4,7 milioni di tonnellate, bene anche le cipolle che registrano  una crescita dell'11%, toccando i 7 milioni di tonnellate.

L'Italia svetta con i pomodori 

L'Italia è stata il principale produttore di pomodori nel 2024, rappresentando il 36% del raccolto totale di pomodori dell'Unione europea, seguita da Spagna (27%) e Portogallo (10%). Siamo fuori dal podio per carote e cipolle. Questi i Paesi primi della classe. Per le carote Germania (18% del totale), Francia (14%) e Polonia (12%). I Paesi Bassi sono stati il principale produttore di cipolle nel 2024, rappresentando circa un quarto (26%) delle cipolle raccolte, seguiti da Spagna (20%) e Germania (12%).

Cala la produzione di frutta, ma l'Italia è sempre in  testa 

Nel 2024, la produzione di frutta, bacche e noci nella Ue (esclusi agrumi, uva e fragole) è stata di 24,3 milioni di tonnellate, ovvero il 2% in meno rispetto alla quantità raccolta nel 2023. Sono sempre i dati di Eurostat. Il nostro Paese resta protagonista. Parlano i numeri: "I principali produttori di frutta, piccoli frutti e noci nel 2024 sono stati Italia (5,4 milioni di tonnellate), Spagna (4,3 milioni di tonnellate) e Polonia (4,1 milioni di tonnellate), che hanno rappresentato complessivamente il 57% della produzione dell'UE". Non c'è storia per gli altri Paesi e il dato italiano distanza sia spagnoli che polacchi. 

Secondi per mele e pesche, primi con le pere

La produzione di mele è stata di 11,6 milioni di tonnellate nel 2024, la maggior parte delle quali proveniva da Polonia (29%), Italia (21%) e Francia (17%). La produzione dell'UE nel 2024 è stata inferiore del 4% rispetto al 2023.  Prodotte anche 1,9 milioni di tonnellate di pere nel 2024, il 2% in più rispetto al 2023. I principali produttori di pere sono stati l'Italia (24% del totale Ue), i Paesi Bassi (17%) e il Belgio (15%). Conosciamo bene i problemi delle pere italiane, ma in Europa i numeri restano importanti.

La produzione di pesche è  concentrata in tre Paesi: Spagna (37%), Italia (33%) e Grecia (21%) hanno rappresentato insieme il 91% della produzione che nel 2024 è stata superiore del 2% rispetto al 2023.  

Naturalmente i dati positivi sono riferiti al 2024 rispetto al 2023. Prendendo in esame gli ultimi 10 anni si hanno valutazioni diverse, resta il fatto che l’Italia si conferma un protagonista di rilievo in Europa nel settore ortofrutticolo.

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