Aziende e Persone

24 settembre 2025

Lonigro, quando l'uva si racconta in televisione

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"Se il prodotto è buono, si vende" dice a myfruit.it Francesca Lonigro, giovane imprenditrice agricola, ma serve raccontare e svelare tutto il lavoro e il mondo che sta dietro un'operazione commerciale valorizzare il brand, le risorse umane, il prodotto e la filiera. 

Ne è convinta la professionista che sui social ha ottenuto un largo seguito grazie ai suoi reel mai banali e soprattutto condivisi con i suoi collaboratori. Comunicazione smart per un prodotto originale come l'uva presentata come snack. La partecipazione condivisa dai social si è trasferita alla trasmissione Boss in Incognito su RaiPlay, dove si è presentata ai suoi dipendenti sotto mentite spoglie, irriconoscibile.

Visibilità e coinvolgimento dei collaboratori 

L’esperienza ha permesso all'imprenditrice di osservare il lavoro da una prospettiva diversa, contato diretto ma mediato dal travestimento. Durante il programma, ha lavorato fianco a fianco con alcune dipendenti: Maria l’ha portata nei campi durante la raccolta dell’uva, Monika le ha insegnato il confezionamento sulla linea produttiva, Elisabetta l’ha coinvolta nell’allestimento creativo di un evento in vigna, mentre con Sara ha collaborato alla preparazione di un nuovo prodotto: i chicchi d’uva ricoperti di cioccolato, firmati Lonigro.

Francesca Lonigro (da destra) insieme ai suoi collaboratori

Francesca racconta che guardare il lavoro da un’altra angolazione è stato un vantaggio. "Ho potuto cogliere ancor di più il valore umano di persone splendide che custodiscono un sapere legato al territorio e desiderano tramandarlo. Accogliere una nuova figura, proteggerla e farla sentire parte di una comunità è un successo". 

"Per me è importante mostrare cosa c’è dietro una confezione d’uva, perché spesso si dimentica che dietro quel gesto semplice dell'acquisto ci sono persone, famiglie, problemi e soluzioni. Comunicare la quotidianità è il cuore della nostra strategia".

La resilienza e l'impegno

Nonostante le difficoltà della campagna "tra competitor esteri e costi variabili resto fiduciosa. Il mercato italiano è più lento, ma se il prodotto è buono, si consuma. E se si continua a lavorare bene, si contribuisce al successo delle vendite. E anche con la comunicazione sui social registro i primi riscontri".

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