Sostenibilità

04 dicembre 2025

Global Gap, il confronto degli stakeholder

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Si consolidano buone prospettive per proseguire un confronto costruttivo tra il Gruppo nazionale di lavoro e una delegazione internazionale di Global Gap, lo standard internazionale volontario per le buone pratiche agricole che promuove la sicurezza alimentare, la sostenibilità ambientale e la salute e sicurezza dei lavoratori.  

Una due giorni costruttiva

Il 25 e 26 novembre scorsi, Cso Italy, in qualità di coordinatore del gruppo nazionale di lavoro di Global Gap, insieme ad Assomela, Confcooperative e Fruitimprese, ha organizzato una due giorni per presentare ad un gruppo di rappresentanti di Agraya, la società proprietaria di Global Gap, come funziona il sistema ortofrutticolo italiano organizzato, con alcuni esempi operativi.

Infatti,  il gruppo composto da quattro esperti di Global Gap, con la significativa presenza per la prima volta di rappresentanti di una grande catena della distribuzione tedesca, hanno potuto visitare due realtà di riferimento del settore ortofrutticolo italiano, come il Consorzio altoatesino Vog a Terlano (Bolzano) e lo stabilimento di Agrintesa a Bagnacavallo (Ravenna).

Ma, al di là delle visite e delle componenti tecniche, la delegazione estera ha potuto percepire con chiarezza e dal vivo di trovarsi di fronte ad un sistema unito, aggregato in un modello cooperativo forte ed affidabile in grado di affrontare le grandi sfide del mercato così come i problemi comuni legati agli standard di qualità e certificazione. Tale aspetto è stato molto apprezzato dai partecipanti della delegazione internazionale, che sono stati favorevolmente colpiti dalla numerosa e partecipata presenza di rappresentanti delle più importanti Organizzazioni di produttori (Op) in entrambe le giornate. Questo a testimonianza di come il settore sappia presentarsi unito quando bisogna affrontare le sfide.

I temi sul tavolo

Diversi i temi affrontati: dal ruolo delle Oo, inserite nell’opzione 2 del sistema Global Gap, alla sinergia tra pubblico e privato per il supporto tecnico agli agricoltori e per la ricerca di soluzioni tecniche innovative. Particolare attenzione è stata riservata al problema della proliferazione degli schemi di qualità e certificazione oltre che all’impatto degli stessi sulle Op e sui produttori. Un confronto sull’ultimo decennio, realizzato appositamente da Cso Italy, vede infatti il raddoppio in termini di ore lavoro e di costi, con un preoccupante trend in continua crescita che il mondo della produzione non può accettare passivamente.

Sono stati anche affrontati specifici punti relativi allo standard Global Gap e dei cosiddetti Add-On come Spring.

Nelle visite sono state messe in evidenza le criticità, ma si è molto discusso su possibili soluzioni da implementare in tempi brevi. Alcuni requisiti degli standard Global Gap impattano molto negativamente sui piccoli produttori, compromettendo le capacità indispensabili per il mantenimento del tessuto economico e sociale e per la gestione del territorio. L’opzione 2 relativa alle Organizzazioni dei Produttori, costituisce una garanzia in quest'ambito ed andrà ulteriormente valorizzata in maniera decisa.

Obiettivo dialogo costruttivo

Gli incontri si sono conclusi con l’impegno di tracciare una roadmap comune tra il Gruppo nazionale e la dirigenza internazionale di Global Gap, per arrivare a soluzioni che nel più breve tempo possibile siano di beneficio a tutte le parti attive coinvolte, comprendendo nella discussione anche la grande distribuzione organizzata che, anche utilizzando gli schemi di certificazione, fa da anello di congiunzione tra produttori e consumatori.

Simona Rubbi di Cso Italy, in qualità di coordinatrice del Gruppo nazionale di lavoro di Global Gap, Alessandro Dalpiaz in rappresentanza di Confcooperative, Giovanni Missanelli, direttore di Assomela, e Pietro Mauro, direttore di Fruitimprese, in una dichiarazione congiunta, hanno espresso l’auspicio che il dialogo costruttivo che si è avviato possa portare, facendo perno su Global Gap, a una razionalizzazione dei sistemi di certificazione evitandone la proliferazione, a un coinvolgimento attivo e di reciproca collaborazione delle catene di distribuzione, e hanno ringraziato Vog, Agrintesa e tutti coloro che hanno contribuito attivamente alla buona riuscita dell’iniziativa.


Fonte: Cso Italy

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