Politiche agricole

01 dicembre 2025

Emilia Romagna: già pagati 215 milioni della Pac

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Oltre 215 milioni già nelle casse di più di 36mila imprese agricole dell’Emilia-Romagna per garantire liquidità immediata, continuità produttiva e stabilità economica in un momento segnato dall’aumento dei costi, dall’incertezza dei mercati e dagli effetti del cambiamento climatico.

La Regione Emilia-Romagna, tramite Agrea, l’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura, ha completato – entro il termine comunitario del 30 novembre – il pagamento degli anticipi della politica agricola comune (Pac) per la campagna 2025: 151 milioni di euro per i pagamenti diretti (domanda unica) già erogati nelle scorse settimane e 64 milioni per le misure a superficie dello sviluppo rurale.

Come funzionano i pagamenti

Gli anticipi rappresentano una quota dei contributi Pac che le aziende agricole possono ricevere, calcolati sulla base delle superfici agricole dichiarate e degli impegni produttivi assunti dalle aziende nella domanda unica. Per normativa europea, possono essere erogati fino al 70% dell’importo spettante per i pagamenti diretti e fino all’85% per le misure a superficie dello sviluppo rurale, offrendo alle imprese una disponibilità finanziaria immediata. Si tratta di uno strumento pensato per sostenere programmazione, investimenti e gestione ordinaria delle attività agricole in una fase cruciale dell’anno.

Le parole dell'assessore 

“L’erogazione puntuale degli anticipi Pac rappresenta un passaggio fondamentale per il sistema agroalimentare dell’Emilia-Romagna - spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi - Si tratta di risorse essenziali che rafforzano la liquidità delle imprese, sostengono il reddito agricolo e permettono alle aziende di programmare con maggiore certezza le scelte produttive dei prossimi mesi. Un risultato reso possibile anche grazie al lavoro di Agrea e alla capacità, condivisa con il sistema delle organizzazioni agricole, di mantenere alta l’attenzione sulla gestione delle politiche comunitarie e sugli strumenti necessari a sostenerle". 

"In un periodo segnato dall’aumento dei costi, dall’incertezza dei mercati e dagli effetti del cambiamento climatico - prosegue Mammi - le imprese agricole hanno bisogno di strumenti immediati e affidabili. La nostra priorità è far sì che la politica agricola comune non sia percepita come un semplice adempimento, ma come un’opportunità per rafforzare la competitività delle filiere, sostenere la transizione ecologica e digitale e valorizzare l’identità agroalimentare che caratterizza il nostro territorio”.

Il dettaglio delle risorse erogate

Gli oltre 215 milioni anticipati a, complessivamente, 36.571 imprese agricole dell’Emilia-Romagna, si articolano in 151 milioni per i pagamenti diretti (domanda unica) e 64 milioni per le misure a superficie dello sviluppo rurale.

Nel primo pilastro della Pac, il sostegno di base al reddito (Biss) rappresenta la quota principale, con circa 100 milioni destinati alle aziende agricole della regione. A questi si aggiungono 16 milioni di per il sostegno redistributivo, rivolto in particolare alle imprese di dimensione più contenuta (con superficie inferiore a 50 ettari e limitatamente ai primi 14), e 19 milioni per gli eco-schemi, a beneficio di circa 20mila aziende, di cui oltre 12,5 milioni per l’Eco-schema 4 (rotazione delle colture e fertilità del suolo) e 5,6 milioni per l’Eco-schema 2 (inerbimento totale o parziale tra i filari di vigneti, frutteti e oliveti).

Completano il quadro i premi accoppiati alle produzioni vegetali, pari a 12,7 milioni destinati a 6.511 aziende, che sostengono in particolare le filiere di barbabietola da zucchero (4,3 milioni), pomodoro da industria (2,8 milioni), soia (2,7 milioni), riso (1,2 milioni) e colture proteiche e oleaginose (1,4 milioni, distribuiti su quasi 3mila aziende).

Per quanto riguarda lo sviluppo rurale, l’importo maggiore riguarda le indennità compensative per le aree svantaggiate, con 35 milioni complessivamente erogati: oltre 22 milioni a circa 7.200 aziende di montagna e collina e 12,6 milioni a oltre 5.300 attività operative in altri territori fragili.

Seguono i 14,2 milioni per l’agricoltura biologica, destinati a oltre 3.600 imprese, e circa 11 milioni tra produzione integrata (6,4 milioni per circa 900 aziende) e ritiro dei seminativi dalla produzione (4,7 milioni per 170 aziende). In totale, gli interventi dello Sviluppo rurale hanno coinvolto 14.814 aziende, su 16 misure per cui l’anticipo era previsto.


Fonte: Regione Emilia-Romagna

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