Più trasparenza, sicurezza e tracciabilità nella filiera agroalimentare italiana: si muove in questa direzione il Ddl Tutela agroalimentare che è stato approvato oggi, in prima lettura, dal Senato con 80 voti favorevoli, 44 astenuti e nessun contrario.
Codice penale: due nuovi reati e l'aggravante
Composto da 15 articoli, il testo di legge, porta con sé importanti novità che mirano a rendere più aspre le pene per chi commette reati nel settore agroalimentare e, di conseguenza, sostenere il lavoro dei tanti che operano in maniera consona e leale.
A questo scopo sono stati introdotti nel Codice penale due reati: la frode alimentare per chi commercializza alimenti o bevande pur sapendo che non sono genuine o che provengono da luoghi diversi rispetto a quelli indicati e il commercio di alimenti con segni mendaci per chi utilizza segni distintivi o indicazioni che possono indurre in errore il compratore sulla qualità o sulla quantità degli alimenti. Per il primo è prevista una pena che va da due mesi a un anno e, per il secondo, da tre a 18 mesi.
Introdotte anche l'aggravante di agropirateria, nel caso in cui l’attività illecita è realizzata in maniera organizzata e continuativa; l'aggravante quantità, qualora queste siano rilevanti; l'aggravante biologico, qualora i prodotti siano commercializzati come biologici senza esserlo. In questi tre casi le pene possono aumentare fino a un terzo.
Inoltre, nell'ottica di una maggiore protezione delle Indicazioni geografiche, che secondo l’ultimo rapporto Ismea-Qualivita ha realizzato nel 2024 20,7 miliardi di euro di fatturato, è stata aggravata la pena per il reato, già previsto dal codice penale, di contraffazione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine protetta: le sanzioni salgono da uno a 4 anni, anziché fermarsi ai due anni di prima, e le multe potranno oscillare da 10mila a 50mila euro mentre prima avevano un tetto massimo di 20mila euro.
Per questi reati viene introdotta la misura della confisca di prodotti e beni che sono oggetto o risultato dei reati e dei beni utilizzati per commetterlo. Introdotto anche l’obbligo per l’autorità giudiziaria di distribuire i prodotti sequestrati, ma commestibili, a enti territoriali o caritatevoli per destinarli a persone bisognose o animali abbandonati, nonché una più ampia diversa destinazione prevista dalla legge, ampliando le possibilità di destinazione dei prodotti.
Il provvedimento prevede delle variazioni nelle sanzioni amministrative in base alla gravità della violazione, con l'introduzione di misure più dissuasive legando gli importi al fatturato delle imprese coinvolte in modo da evitare che la stessa sanzione sia applicata a piccoli imprenditori e multinazionali
Viene infine istituita la Cabina di regia per i controlli amministrativi, presieduta dal Masaf con la partecipazione delle istituzioni deputate ai controlli. Questo consentirà di rendere l’attività ispettiva più efficiente, di migliorare il tracciamento del cibo e di eliminare le duplicazioni delle azioni da parte delle Forze dell’ordine.
Il testo di legge rafforza la trasparenza e la tracciabilità dei prodotti lungo tutta la filiera poiché, attraverso un numero maggiore informazioni a disposizione, il cittadino può acquistare con maggiore consapevolezza.
Soddisfatto il ministro dell’Agricoltura della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che lo ha voluto e che lo definisce "particolarmente rilevante per la tutela del nostro sistema agroalimentare, per la tracciabilità e la sicurezza dei nostri prodotti e quindi per la salute delle persone che avranno sempre più elementi per conoscere quello che acquistano".
Il testo è frutto della collaborazione con il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. "Il nostro governo - aggiunge Lollobrigida - ha coraggiosamente portato avanti istanze che sono rimaste inascoltate da chi ci ha preceduti per troppo tempo. Oggi si fa un passo avanti per tutelare ancora di più il nostro sistema agroalimentare e i cittadini. Ringrazio i colleghi senatori per il dibattito costruttivo avuto nelle Commissioni, le associazioni di categoria, le Forze dell’ordine e tutti coloro che hanno contribuito al testo”.
Per Coldiretti "un passo storico"
Coldiretti plaude al Ddl, attedo da dieci anni, parlando di "un passo storico per la protezione delle eccellenze di una filiera agroalimentare allargata che ha raggiunto il valore di 707 miliardi di euro e che vede nella Dop economy la sua punta d’eccellenza".
Per Coldiretti, l’aggiornamento del codice penale con un capo dedicato ai delitti contro il patrimonio agroalimentare rappresenta un progresso fondamentale per contrastare efficacemente le frodi nella filiera alimentare e l’introduzione del reato di agropirateria mette in evidenza la pericolosità criminale delle attività fraudolente organizzate e reiterate.
Soddisfazione anche per la nuova disciplina che rafforza le sanzioni amministrative per violazioni su etichettatura, origine, ingredienti e denominazioni. Una battaglia che vede da sempre Coldiretti schierata in prima fila per il riconoscimento dell’origine su tutti i prodotti europei e a contrasto di un italian sounding oggi consentito dal codice doganale che permette attraverso l’ultima trasformazione di far diventare un prodotto straniero magicamente made in italy.
L'auspicio è ora che il provvedimento possa essere velocemente approvato anche dalla Camera.
Fonte: Masaf - Coldiretti