Ingrosso

23 aprile 2025

Dai mercati: zucchine a 1 euro, pomodori a 1,50

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Dopo le feste i mercati ortofrutticoli procedono a passo felpato. Su alcuni ortaggi si sommano le produzioni locali del Nord a quelle del Sud. Le zucchine quotano intorno a 1 euro con poco scarto nelle quotazioni tra i diversi calibri. I pomodori vedono una forte presenza del prodotto olandese sul Grappolo dove il prodotto italiano extra viene però venduto a prezzi più alti. 

E’ tempo di meloni siciliani, ancora sui 3 euro il chilo ma iniziano a calare le quotazioni. Sui mercati in cerca di quotazione oltre le nettarine, avevano esordito a 8 euro il chilo, le albicocche spagnole

Le quotazioni da Verona: mercato altalenante

Andrea Bonizzi, agronomo e responsabile del listino prezzi del mercato di Verona, traccia il quadro delle dinamiche di mercato del sito di Verona, strategico anche per le esportazioni.  

L’andamento post ponte pasquale: “In termini quantitativi le dinamiche sono altalenanti. Non c’è grande movimento. Sugli ortaggi si sommano le produzioni locali a quelle già presenti mentre c’è più movimento sulla frutta”. Si affacciano i prodotti della primavera: dalle pesche alle albicocche

Zucchine da 0,70 a 1,10, limitata forbice tra tutti i calibri 

Sono arrivate le zucchine locali sotto serra spiega Bonizzi “quotano 0,80 euro il chilo, devono ancora esprimere il loro potenziale mentre le zucchine dal Lazio con il calibro medio (14/21) si vendono intorno a 0,90/1 euro. Il calibro più piccolo (7/14) in monostrato raggiunge 1,10 e lo zuccone destinato all’export quota 0,70. Si evidenzia una forbice minima tra i diversi calibri”. In alcuni periodi il calibro più piccolo si staccava anche di 1 euro rispetto a quello medio.  

Pomodoro a Grappolo, forte presenza olandese

Il pomodoro a Grappolo olandese “quota 1,70 euro contro 1,50 di media del prodotto italiano ma questo in versione extra raggiunge anche i 2 euro per l’extra”. Il Ciliegino registrando le quotazioni degli altri mercati oscilla dai 2 ai 3 euro secondo la qualità. Si sale con il Datterino dai 3 ai 4 euro con punte di 4,50 in alcuni siti. Il tondo liscio rosso è di origine Marocco è nei mercati oscilla tra 1,40 e 1,60 euro il chilo. Il Piccadilly quota sui 2 euro il chilo. 

La Iceberg sopra i 2 euro, la Gentile a 0,70 euro

“L’insalata Gentile a livello locale sta per finire  nei campi ma c’è ancora un buon quantitativo  ma i prezzi si fermano a 0,70  euro per il sei pezzi mentre la lattuga Cappuccio dalla Campania sale a1 euro. La Icerberg di origine estera quota da 1,80 fino a 2,30 euro. Le melanzane ovali, la varietà che va per la maggiore, quotano 1 euro mentre con la padella si sale a 1,10/1,20 euro. La varietà lunga si vende a 1,60 euro il chilo mentre la Viola e Striata salgono a 1,80 euro il chilo. Infine i finocchi dalla Campania intorno all’euro”.  

Meloni siciliani ancora sostenuti a 3 euro ma è iniziata la discesa 

Il melone siciliano “si propone ancora sui tre euro ma si finalizza sui 2,80 euro. Il prodotto di piccola taglia,  sette pezzi, si vende a 2,30. Ma sul prodotto non c’è grande interesse. Ancora presente l’origine estera – da Marocco e Antille - quotato dai 2 ai 3 euro. Le angurie dal  Marocco quotano sopra l’euro: da 1,20 a 1,40 euro il chilo”. 

Fragole: al Sud si sommano le veronesi ed emiliano romagnole 

Sulle fragole “il mercato è un po’ stanco. E’ arrivato anche il prodotto locale e quello dall’ Emilia-Romagna.  I prezzi vanno dai 2,50 euro e fino ai 3,50 per un prodotto extra. Il prodotto extra dalla Basilicata può toccare i 3,70 euro con il prodotto a marchio. C’è molta offerta”.

Nespole sopra i 5 euro, albicocche e nettarine dalla Spagna

Dalla Spagna arrivano “le prime nespole con il calibro GGG che tocca i 4,70 euro ma anche sopra i 5 con l’extra.  Le nettarine e le albicocche sono spagnole e in cerca di quotazione”. 

Le quotazioni dei kiwi locali

L’esperto spiega le dinamiche dei “kiwi  locali con il calibrò 140/160 grammi che sfiora i 3 euro, il 120/140 si ferma a 2,70 euro mentre il 115/120 a 2,50 e infine l’80 grammi a 1,90 euro”.

Arance: ultimo Tarocco e Valencia dall’Egitto

A Verona “le arance calibro 9 si vendono a 1 euro il chilo  mentre il  Valencia egiziano si vendono in cartoni a  0,90  euro il chilo”.  Vediamo le quotazioni al mercato all’ingrosso Can di Napoli dove le arance si presentano con quotazioni differenziate in base alla varietà, alla provenienza e al calibro. La varietà Lane Late di origine spagnola, confezionate a più strati e con calibro tra 70 e 80, si attestano su prezzi che vanno da 1 a 1,10 euro il chilo.

Le arance  Tarocco provenienti dalla Sicilia mostrano una gamma più ampia di prezzi: i frutti con calibro 8, sempre di categoria I e confezionati a più strati, sono quotati tra 1,10 e 1,20 euro. Salendo di calibro (6), il prezzo varia da 1,20 a 1,30 euro, mentre la pezzatura più grande (4), confezionata in monostrato, raggiunge valori tra 1,50 e 1,60 euro il chilo.

Per quanto riguarda le Valencia Late di origine egiziana, con calibro 6 e confezione a più strati, i prezzi risultano inferiori, oscillando tra 0,85 e 0,95 euro il chilo.

Clementine Orri: da Spagna e Israele sopra i 2 euro

Le clementine della varietà Orri, quelle spagnole, con calibro tra 58 e 63 e confezione a più strati, vengono quotate tra 2,20 e 2,40 euro il chilo. Le clementine provenienti da Israele e confezionate alla rinfusa, raggiungono valori leggermente più alti, tra 2,50 e 2,70 euro. Infine, sempre da Israele ma con calibro 63-67 e confezione a più strati, i prezzi arrivano a toccare punte tra 2,80 e 2,90 euro il chilo.

Limoni siciliani e spagnoli verso 1,5 euro il chilo

I limoni Primofiore siciliani, confezionati a più strati e con calibro 58-63, si collocano in una fascia tra 1,40 e 1,50 euro il chilo. Gli stessi limoni, ma di origine spagnola, presentano prezzi leggermente inferiori, tra 1,30 e 1,40 euro.

Più pregiato e di nicchia lo  Sfusato amalfitano Igp, con calibro 63-68, confezionato in monostrato con foglie: il suo prezzo varia tra 2,20 e 2,40 euro il chilo, evidenziando il valore aggiunto del marchio di qualità e della provenienza campana.

Chiude il quadro la varietà Verna, dalla Spagna, che con calibro 58-63 e confezione a più strati si attesta su prezzi compresi tra 1,80 e 2,00 euro al chilo.

I kiwi sui 2 euro il chilo a Napoli e Torino

Nei mercati ortofrutticoli all’ingrosso di Napoli e Torino, il kiwi della varietà Hayward, calibro 120-130 grammi, mostra un quadro stabile ma differenziato in base alla provenienza e al marchio. In entrambi i mercati, il prodotto di origine greca, di categoria I e venduto alla rinfusa, si attesta su un livello di prezzo compreso tra 2 e 2,20 euro il chilo.

Per quanto riguarda la produzione italiana, sempre in confezione sfusa e con le stesse caratteristiche, i valori salgono leggermente: a Napoli i prezzi si collocano tra 2,60 e 2,70 euro il chilo, mentre a Torino si spingono leggermente oltre, arrivando fino a 2,80 euro.

Più alto il prezzo del kiwi Zespri coltivato in Italia. In entrambi i mercati viene quotato tra 3,70 e 3,90 euro il chilo.

Carciofi spinosi da 20 cent, lo spinoso ligure fino a 1,80 euro

I carciofi spinosi sardi per il calibro più piccolo – il 30 pezzi – partono dai 20 cent  e arrivano a 35 il capolino,  il calibro maggiore in alcuni mercati raggiunge i 60 cent mentre lo spinoso ligure, in calo di 40 cent, raggiunge 1,60 euro il chilo. E in Liguria il sardo raggiunge una buoan quotazione sfiorando l’euro.  Sempre dalla Sardegna il Romanesco che in media si vende a 60 cent il capolino fino agli 80 di alcuni mercati. A Roma quotazione simile per il prodotto laziale. Il violetto senza spine dai 0,30 ai 0,50 euro. A Firenze c’è il Terom toscano che quota in media 0,70 euro ma può raggiungere 1,20 euro il chilo. 

Asparagi fino a 10 euro i bianchi

Nei mercati non manca la varietà bianca in mazzi dal Veneto con ampia forbice di prezzo a seconda del calibro e della qualità. In alcuni mercati si possono raggiungere i 10 euro il chilo.  In media la quotazione è sui 5/7 euro secondo la qualità. 

Il verde soprattutto dalla Campania quota dai 4,5 ai 7 euro seconda la qualità. Infine  il selvatico dalla Sardegna dai 15 agli oltre 20 euro il chilo. 

Le cipolle intorno all'euro, bianche e rosse più alte. Prodotto dal Messico

Le cipolle bianche piatte sono ancora in calo rispetto alle settimane precedenti quando in alcuni mercati superavano i 4 euro il chilo e la quotazione media era oltre i 3 euro.  Nella gran parte dei mercati il prezzo scende a circa 2 euro il chilo: Firenze (2,20); Napoli (2,55), Torino (2,10); Verona (2,30). 

Si scende in media intorno all'euro per le bianche tonde in cassa. I prezzi in alcuni mercati: Caserta (0,70), Firenze (1,30), Torino (0,85), Verona (0,90), Roma (1 euro) a Padova si vende anche l’origine messicana che arriva a 1,60 euro il chillo. 

Le dorate vanno da 0,65 a 1 euro per il prodotto italiano che si divide in sacchi (meno costoso) e casse.  L'origine tedesca in sacchi oscilla tra 0,60 e 0,70 euro al mercato di Padova -  ma in alcune piazze come Napoli e Torino si scende a 0,45 euro. 

A Bergamo registriamo le quotazioni delle rosse. Il prodotto italiano quota 0,70/0,90 euro – in altri mercati supera anche abbondantemente l’euro -  più costosa l'origine olandese dove si vende a 1/1,20 euro. 

I cipollotti rossi di Tropea Ipg in mazzi sono abbondantemente sopra i 2 euro:  Caserta (2,40), Firenze (2,80), Napoli (2,35), Padova (2,20). I cipollotti bianchi invece quotano spesso sotto i 2 euro ma in alcuni mercati raggiungono i 2,20 euro il chilo. 

Patate da Italia, Germania e Olanda. E’ tempo di novelle da Egitto e Cipro

Le patate a pasta gialla registrano la presenza di diverse origini sia europee che del Medio Oriente. Vediamo il mercato di Bergamo per il prodotto alla rinfusa in sacchi: Francia (0,60), Germania (0,50), Olanda (0,70), Italia (1 euro). Sono prezzi stabili, non sono cambiati rispetto alle ultime rilevazioni. Più alta la quotazione delle novelle italiane che possono raggiungere 1,30 euro il chilo.

A Firenze si vendono le novelle dall'Egitto in sacchi tra 0,70/0,80euro il chilo.  Ampia la forbice di prezzo per le patate rosse dalla Francia che corrisponde alla qualità del prodotto: si parte da 0,70 euro  fino a 1,20 euro il chilo.

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