Ingrosso

25 novembre 2025

Dai mercati: exploit peperoni a 3,50 euro, uva Aledo a 1,80

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Exploit verso l'alto dei peperoni che oscillano dai 2,50 ad oltre 3 euro secondo l'origine: siciliana o spagnola. Prezzi sostenuti anche per i cetrioli, mentre i cavoli del Nord sono abbondantemente sotto l'euro, prezzi abbordabili anche per i pomodori del Sud: il Grappolo intorno all'euro. Tiene il prezzo dell'uva ma siamo lontani dalle quotazioni dell'anno scorso. Gli agrumi vedono l'arrivo dei mandarini, quotazioni da sotto l'euro a 1,50 per le arance. Dipende dal calibro. Queste alcuni prodotti e loro quotazioni venduti nei mercati all'ingrosso in un mese di transizione dove gli operatori guardano alle settimane prossime e all'arrivo delle festività. 

A Veronamercato verdure locali sotto l'euro 

Andrea Bonizzi, agronomo e responsabile qualità del mercato ortofrutticolo di Verona, descrive un mercato che "in questi giorni appare lento, pur con contrattazioni costanti. Siamo a fine mese, si aspettano le festività – spiega – a noi manca il Garda ma si attende la partenza della stagione invernale del Trentino”. L'importanza del turismo per l'ortofrutta. 

Le quotazioni restano stabili per molte verdure: "i cavolfiori bianchi coronati si attestano a 70 cent per il prodotto locale e a 60 per quello nazionale; i radicchi tondi di prima categoria e in padella sono a 0,70 euro, i lunghi a 0,80, mentre il tardivo oscilla tra i 4 e i 6 euro. Il cavolo cappuccio a punta locale si ferma a 0,55 euro, il tondo a 0,40, e la verza tra 0,40 e 0,50".  

Cetrioli a 1,60 euro, le melanzane fino a 2,20 euro il chilo e i peperoni fino a 3,50 euro 

Dal Sud "arrivano i cetrioli che quotano 1,60 euro in padella e 1,40 in più strati, i finocchi da dieci pezzi si vendono  0,80–0,90 euro il chilo con l’extra che fatica a superare l’euro". Si assiste all'exploit dei peperoni: "il rosso siciliano si attesta sui 2,50 euro, il giallo sulla stessa cifra, mentre dalla Spagna arrivano quotazioni più alte, con il rosso che arriva anche a 3,50 e il giallo a 3 euro”. 

Le melanzane ovali siciliane mostrano una forbice ampia, da 1,80 a oltre 2,20 euro, mentre le zucchine medie (calibro 14/21)  quotano 1,20 euro per la Sicilia e 1,40 per Latina. "I pomodori soffrono: il grappolo siciliano è ormai vicino a scendere sotto l’euro, il ciliegino si mantiene a 1,40 e il datterino a 1,50 euro, sempre di prima categoria".

Uve stabili, arriva l'Aledo spagnola

"Le uve vivono un periodo di calma: la varietà Italia in cestini quota 1,40 euro, poi è arrivata l'Aledo spagnola a 1,80 euro invece la Pizzutella si colloca tra 1,50 e 1,70. Le senza semi quotano tra 2,50 e 3 euro, ma non c'è molta richiesta".

Sono arrivati i mandarini

Tra gli agrumi  emerge l'arrivo dei mandarini: "partono da 1,50 euro per il calibro 1X e da 1,80 per il 2X, mentre le arance Navelina vanno da 0,90 euro per il calibro 10 fino a 1,50 per il calibro 4 in padella monostrato”. Graznde abbondanza per le clementine. 

I primi litchi, le fragole di Marsala a 7/8 euro i kiwi locali a 2,50 euro

Sul fronte frutta esotica, vista l'avvicinarsi delle festività, si registra l'arrivo dei  “primi litchi via aerea che superano i 10 euro al chilo, arrivando anche a 12, ma l’interesse è debole in attesa delle forniture via mare”. 

Le fragole di Marsala si collocano tra i 7 e gli 8 euro il chilo, mentre i kiwi locali  120/10 grammi si vendono a 2,50 euro per casse da dieci chili, a 2,30–2,40  euro il 110 grammi. C'è prodotto greco sfuso intorno ai 2 euro "ma è tempo di prodotto italiano, quello neozelandese ha quotazioni alte". 

Le quotazioni dei carciofi 

Il carciofo con spine, calibro 7,5–9 cm, confezionato a più strati di origine italiana, si colloca tra 1,20 e 1,30 euro a capolino. Più contenuti i prezzi del violetto senza spine, sempre italiano e nello stesso calibro, che oscilla tra 0,65 e 0,75 euro. Più bassi i valori del violetto Tema proveniente dalla Sardegna, che si attesta tra 0,50 e 0,60 euro al pezzo.

Limoni derby  Spagna e Italia

Al mercato all’ingrosso di Torino i limoni si confermano protagonisti con quotazioni medie attorno ai 2 euro al chilo. Il “Primo Fiore” siciliano, calibro 58-63, in confezione a più strati, oscilla tra 1,60 e 1,80 euro, mentre lo stesso prodotto di origine spagnola si colloca tra 1,70 e 1,80 euro. Più alto il prezzo dello “Sfusato” della Costa d’Amalfi IGP, calibro 63-68, confezionato monostrato con foglie, che raggiunge valori compresi tra 2,50 e 2,70 euro.

Sul fronte dei pompelmi, le quotazioni restano più contenute. I gialli di Cipro, calibro 105-110, monostrato, si attestano tra 1,30 e 1,40 euro, mentre i rosati della stessa provenienza mantengono lo stesso livello, con prezzi compresi tra 1,30 e 1,40 euro.

Le quotazioni di castagne e marroni 

Sempre al mercato all’ingrosso di Torino le castagne mostrano quotazioni differenziate in base al calibro. Le comuni da 48-50 unità al chilo si collocano tra 4,50 e 5 euro, mentre quelle da 50-55 unità oscillano tra 4 e 4,50 euro. Per i calibri più piccoli, da 60-65 unità, i prezzi scendono a 3,50–3,80 euro, e per le 70-75 unità si attestano tra 2,80 e 3,00 euro.

I marroni, invece, mantengono valori più elevati: il calibro 60-65 unità al chilo si posiziona tra 5, e 5,30 euro, mentre il 70-75 unità oscilla tra 4,50 e 5,00 euro.

I prezzi delle cipolle, dorate e bianche tra 80 cent e 1 euro

Le quotazioni all’ingresso delle cipolle e dei cipollotti mostrano un quadro variegato, con differenze legate sia alla tipologia che alla modalità di confezionamento. Le rosse di Tropea in trecce, provenienti dalla Calabria, si attestano su valori compresi tra 1.80 e 2 euro il chilo, confermando la loro posizione di prodotto identitario e di pregio. Le tonde bianche italiane, calibro 60–80, alla rinfusa in casse, oscillano invece tra 0.90 e 1.00 euro, mentre le tonde dorate, sempre calibro 60–80, mantengono quotazioni stabili attorno a 0.80–0.90 euro, sia in casse che in sacchi.

Le tonde rosse italiane, alla rinfusa in casse, mostrano un leggero incremento, con valori da 0.90 a 1.10 euro, segnalando una domanda più vivace. Sul fronte dei cipollotti, i bianchi in mazzi di produzione nazionale si collocano tra 2 e 2.20 euro, mentre i rossi di Tropea in mazzi, dalla Calabria, raggiungono i livelli più alti del comparto, con quotazioni comprese tra 2.80 e 3 euro.

A buon prezzo le patate tedesche

Al mercato all’ingrosso le patate gialle italiane calibro 40–80, vendute alla rinfusa in casse, si attestano tra 0,55 e 0,60 euro il chilo, con valori medi stabili. Più contenuti i prezzi delle gialle provenienti dalla Germania, in sacchi, che oscillano tra 0,25 e 0,35 euro il chilo. Restando sul mercato interno, le gialle italiane in sacchi si collocano tra 0,50 e 0,55 euro mentre il prodotto olandese mostra quotazioni comprese tra 0,45 e 0,50 euro.

Sul fronte delle patate rosse, il mercato appare più uniforme: quelle italiane in casse e quelle francesi in sacchi convergono su una fascia di prezzo tra 0,60 e 0,70 euro il chilo, segnalando stabilità e una sostanziale tenuta delle quotazioni.



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