La raccolta della castagna di Serino Igp è iniziata con un anticipo di qualche settimana rispetto al consueto, così com'era già accaduto con la varietà Bouche.
“La qualità quest’anno è eccellente”, fa sapere a myfruit.it Giulia Ingino, presidente del Consorzio della castagna e del marrone di Serino Igp e responsabile commerciale dell’azienda di famiglia Agem frutta srl, produttrice di castagne da quattro generazioni, oggi condotta insieme al fratello Vincenzo.
Buona vegetazione, ma resa bassa
Le piante sono caratterizzate da una folta vegetazione e numerosi ricci, ma all’interno i produttori stanno trovando meno frutti del dovuto. Sulla base di quanto arrivato finora nei magazzini si stima pertanto un calo della resa di circa il 20%.
La pezzatura è per lo più nella media, tra i 60 e gli 80. “Siamo comunque contenti dell'elevata qualità. Veniamo da anni difficili, con problemi di muffa, e c’è sempre la paura che possa ripetersi”. Alla luce del poco prodotto, i prezzi in questi giorni stanno aumentando.
In fase di raccolta in questi giorni sia la Verdole, più tonda e piccola, con una buccia lucida e una polpa soda, dolce e croccante, che la Montemarano, con una pezzatura più importante, una buccia scura e un sapore dolce. Proprio la dolcezza dei frutti le rende ottime anche per la produzione di marron glace.
“Ci sono molti produttori qui che forniscono la materia prima in questo comparto”, spiega Ingino.
Mercato estero vivace, più lento quello italiano
Sul mercato del fresco si evidenzia una netta differenza fra quello nazionale e estero. In Italia, le temperature ancora alte non incentivano il consumo. Molto meglio il mercato estero, con Germania, Svizzera e Austria in prima linea.
“Siamo comunque sicuri che, nelle prossime settimane, il consumo interno aumenterà. La castagna fa parte della tradizione alimentare italiana. Lo scorso anno abbiamo vissuto una situazione simile, ma a novembre il mercato si è ripreso. Molte catene della Gdo hanno approvato il progetto dell’Igp e ci stanno dando fiducia”, aggiunge Ingino la cui azienda, ad esempio, avvierà una promozione già la prossima settimana.

Consorzio al lavoro per la promozione e la condivisione
Due anni fa la costituzione del Consorzio che ha cominciato a lavorare sulla promozione e sull’aggregazione. 25 oggi gli iscritti, produttori e confezionatori di un areale fra i più importanti d’Italia.
“La castagna di Serino Igp è famosa in tutto il mondo, è un prodotto che merita di essere portato lontano, nel rispetto della sua identità e della sua storia”. Già negli anni quaranta, la stessa azienda di Giulia Ingino la esportava in America, come dimostrano i documenti presentati per l’ottenimento della certificazione.
"Il Consorzio è nato con l’obiettivo di dare forza e dignità a un frutto che affonda le radici in una storia secolare. Il nostro areale è il cuore pulsante di un comparto che è stato grande nel passato, ha conosciuto momenti difficili, come quelli causati dal cinipide, ma ha saputo rialzarsi, più forte di prima”, sottolinea la presidente, che fa anche parte delle Donne dell'ortofrutta.
Il Consorzio dunque si pone come "una risposta concreta a quegli anni difficili per dare alla castagna di Serino il valore che la meritava”. In campo ci sono progetti ambiziosi e una grande voglia di costruire il domani.
Un futuro che, per Ingino, è fatto anche di aggregazione. In quest’ottica è arrivata la scelta di aderire all’associazione Aicot che raggruppa diversi consorzi della Campania. Insieme hanno partecipato a un bando ministeriale per la promozione e programmato vari appuntamenti internazionali come Berlino, Macfrut e Marca.
Proprio domenica scorsa si è svolto a Rivottoli di Serino un incontro che è stato occasione per parlare di obiettivi, valori e iniziative nell'ottica di un percorso condiviso. Presenti i rappresentanti delle varie Igp del territorio, delle associazioni di categoria e delle Istituzioni. Intervenuto anche Emilio Ferrara, presidente del Consorzio Edamus, direttore del Consorzio del carciofo di Paestum Igp e presidente dell’associazione Aicot.
“Puntiamo ai mercati globali e all’internazionalizzazione. Credo molto nell’aggregazione, insieme si può fare molto per il territorio e per la filiera”, conclude Giulia Ingino.