Aziende e Persone

12 novembre 2025

Baby Leaf: la genetica di Cora Seeds nella Piana del Sele

333

"Abbiamo lavorato per ottenere un’estetica attraente, perché si compra anche con gli occhi, e abbiamo pensato alla foglia che non si appiccica alla busta, per evitare un effetto visivo negativo sul consumatore". Sono parole e soluzioni trovate da Maurizio Bacchi, fondatore e Ceo dell'azienda sementiera Cora Seeds che esporta in 60 Paesi, e illustrate nella Piana del Sele, capitale internazionale delle Baby Leaf, dove incontra — tramite gli open days — le aziende del settore, che hanno dimostrato una grande capacità non solo di resilienza, ma anche di adattamento. 

Dopo la chiusura di gran parte della frutticoltura — dalle pesche alle albicocche — e la scomparsa di fragolicoltura e coltivazione dei pomodori, in crisi anche i peperoni, gli imprenditori agricoli si sono adattati bene alle Baby Leaf, fino a diventare protagonisti europei di una referenza che ha conquistato gli scaffali refrigerati della Gdo, rispondendo alle nuove esigenze dei consumatori: mancanza di tempo e ricerca della massima praticità, sia per i pasti in casa che per quelli fuori. 

Rendere la rucola un prodotto di tendenza e trasformare l’insalata in busta in una scelta quasi automatica per ampie fasce di consumatori: è questo il successo delle imprese del settore che myfruit.it, nell'open days di Cora Seeds, ha incontrato in provincia di Salerno. 

Innovazione e marketing per soddisfare non solo la praticità della scelta in busta 

Le Baby Leaf non si vendono solo per praticità. L’insalata in busta è un mix di colori e sapori, pensato per offrire varietà e appeal visivo e spesso vince su quella preparata in casa, frequentemente monocromatica e composta da una sola referenza.

Spinacino

Il prodotto dentro la busta deve essere attraente: foglie belle da vedere, croccanti e quindi buone da mangiare. “Il peduncolo deve essere piccolo, per lasciare spazio alla foglia ed evitare che si crei muffa; la foglia deve essere corposa, anche per aumentare il peso”. 

Tutti obiettivi che si raggiungono con la genetica, pensata anche per agevolare il lavoro delle raccoglitrici come spiega Maurizio Bacchi: “Le prime due foglioline devono essere basse, per essere tagliate dalla macchina. Non devono entrare nel mix perché troppo piccole rispetto alle altre”. 

Interpretate il consumatore 

Nel lavoro del breeder entrano in gioco la psicologia del consumatore, la tecnologia di raccolta, le esigenze produttive e quelle del reparto. "È una figura sempre più richiesta dal mercato, ma difficile da reperire. Stiamo valutando di formarla internamente con una nostra academy”, spiega il Ceo di Cora Seeds.

Maurizio Bacchi, Ceo Cora Seeds 

Bacchi è un imprenditore con visione internazionale: da Cesena ha ampliato Cora Seeds con uffici già attivi in Turchia, Giordania e Olanda. È in progetto una nuova sede e si sta lavorando all’ingresso negli Stati Uniti. Quasi pronta anche la sede spagnola, ad Almeria, "dove la concorrenza è forte ma il mercato premia chi propone soluzioni innovative, capaci di risolvere i problemi legati alle malattie, allungare la shelf life, innovare forme e colore”.

Il colore è un elemento chiave per le Baby Leaf. La cromocommercializzazione lo conferma: il Nord Europa preferisce il verde scuro, il Sud tende verso tonalità più chiare. Anche in campo, le file di insalate si distinguono per colore, in linea con le esigenze dei diversi reparti nazionali”.

La differenziazione di Cora Seeds per agevolare la presenza nei reparti internazionali  

“Abbiamo cercato in questi anni di costruire un portafoglio, una gamma, un catalogo di varietà che si differenziano per caratteristiche, colore e tipologia, per affrontare non solo il mercato italiano, ma anche quello spagnolo — in particolare la zona di Murcia — e gli Stati Uniti” spiega Pietro Bacchi. “Il nostro programma non è focalizzato solo sull’Italia, ma ha una visione internazionale: qui agli open days abbiamo il responsabile commerciale inglese, il manager spagnolo e anche un tecnico dalla California”.

Il team Cora Seeds

La ricerca varietale non si limita all’aspetto estetico. “Oltre ai colori — verde, biondo, rosso — e alle diverse forme di foglia, che danno vitalità e appeal alla busta, puntiamo su caratteristiche organolettiche  e la croccantezza, soprattutto nel lattughino, dove non è facile ottenere questa qualità”. Conferma anche Kang Gao, il breeder specializzato nella lattuga.  

Allungare la shelf life, missione per la Gdo

Tenere in salute le Baby Leaf: “Il lattughino deve avere un punto di taglio molto sottile per ridurre il rischio di ossidazione e garantire una buona tenuta in busta. Se si osserva la tessitura di questa foglia - ce la mostra  durante l'evento -  è mediamente più consistente rispetto ad altre tipologie: è una tendenza che si sta affermando negli ultimi anni. Lavoriamo per ottenere 4-5 giorni di shelf life in più, un aspetto fondamentale per la distribuzione e per la grande distribuzione organizzata”. 

Cora Seeds tiene conto sia delle esigenze produttive degli agricoltori, sia delle necessità di chi trasforma e confeziona il prodotto, con una visione che abbraccia tutta la filiera. "È grazie a questo approccio che sono nate varietà di rucola dalle elevate rese e ottima shelf life, come Karina F1 e Kadjar F1, cultivar di lattughino affermate come Maverick e Rossettina, che uniscono all’eccellente durata un’ampia finestra di raccolta e anche nuove cultivar sperimentali tolleranti alla Bremia e al Fusarium, presentate agli open days e attualmente in fase di test".

Cambiamento climatico e impatto sul mercato delle baby leaf

Bacchi ha sottolineato come uno dei fronti più impegnativi per i sementieri sia il cambiamento climatico e, quindi, trovare soluzioni resilienti. Non è facile come dimostrano gli esiti dell'ultima campagna della cipolla in Romagna. Nella Piana del Sele abbiamo intervistato Pietro Di Benedetto, agronomo e consulente dell’azienda Altamura — che ha ospitato l’open day — che ci ha spiegato come l’attività agricola e commerciale risenta degli effetti del cambiamento climatico.

Il clima più mite in molte regioni del Centro-Nord ed Est Europa ha allungato le stagioni di produzione locale, riducendo la domanda di prodotto italiano. Se prima le esportazioni iniziavano a fine ottobre e proseguivano fino a febbraio, oggi si è perso circa un mese di vendite, sia in autunno che in primavera”.

Serve qualità, il successo internazionale di Cora Seeds

"In questo nuovo scenario, la qualità diventa il fattore decisivo per le aziende italiane. I grandi gruppi della Gdo cercano fornitori capaci di garantire standard elevati tutto l’anno, e il know-how agronomico italiano può fare la differenza" spiega Di Benedetto. Sono concetti condivisi dalle aziende visitate - Altamura, Italian Leaf, Fratelli Valcalcer, Alphacom Italia - dove vi è una forte attenzione anche alla produzione biologica. Non a caso la gran parte del prodotto è destinato all'export.


E' l'ortofrutta che funziona. Ci sono aziende tra quelle visitate che raggiungono 350 dipendenti, la stessa Cora Seeds ha raggiunto un fatturato di 22 milioni. La crescita è a doppia cifra, vale il 34%, e se si analizzano gli ultimi 7 anni (30/09/24 - 30/09/17) questi sono i numeri: fatturato globale +130%, fatturato Italia +74%, export +255%, personale dipendente +85%. La metà del fatturato è dato dalla cipolla, e in Italia il giro d'affari vede ai primi posti: anguria, spinacio e cipolla.  Gli obiettivi futuri:  raddoppio volume d’affari nel prossimo quinquennio su scala globale; incremento e diversificazione di mercati/prodotti e consolidamento di quelli esistenti; consolidamento della struttura in Italia e all'estero con lo sviluppo dei progetti nei mercati strategici (Spagna, USA).


Potrebbe interessarti anche