Politiche agricole

11 settembre 2025

Agricoltura, la sterzata di Ursula?

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Le ultime parole di Ursula Von der Leyen sull'agricoltura europea hanno pacificato la presidentessa della Commissione europea con il Governo italiano subito intervenuto per chiedere che alle parole seguano i fatti. Coldiretti, invece, fa notare le contraddizioni. Ecco le dichiarazioni.

Il ministro Lollobrigida: "Bene parole Von der Leyen, adesso fatti"

“Von der Leyen nel suo discorso ha detto tutto ciò che l’Italia dice da tempo. Ha detto che gli agricoltori non sono solo operatori economici, ma custodi del territorio. Ha detto che i nostri agricoltori non possono subire la concorrenza sleale da parte di produttori che non rispettano i nostri standard ambientali e non rispettano i diritti dei lavoratori. Ha detto che gli agricoltori non devono essere sotterrati dalle scartoffie ma che sono meritevoli di fiducia. Sono tutte cose che l’Italia dice dal primo giorno di Governo e ogni volta, non da ultimo a Copenaghen, lo ripeto ai membri della Commissione e ai parlamentari. È bello sentire pronunciare queste parole ma riteniamo che debbano seguire fatti concludenti. L’Italia continuerà a lavorare perché gli agricoltori abbiano il loro fondo dedicato ed intangibile, per avere investimenti a livello europeo in infrastrutture, per avere controlli effettivi sulle merci in ingresso. L’Italia non mancherà di lavorare perché queste parole informino pienamente le politiche europee e per superare la attuale proposta della Commissione, che nonostante l’infaticabile lavoro del vicepresidente esecutivo Fitto, non si può considerare soddisfacente”. Queste le parole del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.

Coldiretti/Filiera Italia: "Parole von der Leyen diverse da realtà che prevede taglio 20% fondi agricoli"

Le belle parole pronunciate da Ursula Von der Leyen sull’importanza della difesa degli interessi degli agricoltori europei si scontrano impietosamente con la realtà delle misure promosse dalla sua Commissione che colpiscono duramente proprio il settore agricolo, dal taglio del 20% dei fondi della Pac alla stipula di accordi commerciali come il Mercosur senza far valere il principio di reciprocità delle regole. Questo il commento di Coldiretti e Filiera Italia al discorso sullo stato dell’Unione pronunciato a Bruxelles dalla presidente dell’esecutivo Ue.

"L’esaltazione del ruolo agricoltori nella sicurezza alimentare europea è assolutamente incompatibile con la proposta riduzione del bilancio della Politica agricola comune che rischia di segnare la fine della stessa Pac. Altrettanto assurdo – rilevano Coldiretti e Filiera Italia - è affermare di aver evitato la concorrenza sleale delle importazioni dei prodotti agricoli e alimentari da Paesi terzi come nell’accordo Mercosur, che rappresenta la negazione assoluta del principio di reciprocità. E la stessa clausola di salvaguardia prevista è inutile, visto che non se ne prevede l’applicazione automatica, così come l’entità delle risorse finanziarie per eventuali compensazioni sottratte peraltro dallo stesso bilancio agricolo".

"E lo stesso annuncio dell’aumento dei fondi per la politica di promozione assurdo – continuano Coldiretti e Filiera Italia -, sicuramente condivisibile, non dovrà essere finanziato con i fondi agricoli, già drasticamente tagliati in questi anni per finanziare l’Ucraina. Spacciare la semplificazione come priorità già raggiunta nel settore agricolo è poi fuori dalla realtà che parla di un processo solo avviato e contenuti omnibus extra-Pac assolutamente inadeguati alle aspettative".

Non c'è ripensamento su Green deal 

"Manca anche un ripensamento critico del green deal, eredità di Timmermans, che viene anzi esaltato senza riconoscere le gravissime conseguenze che ha provocato in termini di competitività soprattutto per il settore agricolo che, invece, dovrebbe avere un ruolo propositivo centrale nella transizione verde. Al contrario – sottolineano Coldiretti e Filiera Italia - i servizi della commissione non hanno mostrato nessuna apertura nei confronti dei biocarburanti, vero strumento competitivo per molti paesi europei per il raggiungimento della neutralità tecnologica. La presunta indipendenza energetica – concludono Coldiretti e Filiera Italia - si scontra, poi, con la concessione fatta agli Usa di un import in tre anni di 750 miliardi di euro di gas naturale liquefatto. Allo stesso modo il rilancio produzione manifatturiera europea e il made in Europe e tutela delle proprie industrie non vede riscontri nella proposta di assoggettarle a nuova tassazione europea".


Fonte: Ministero Agricoltura/ Coldiretti/Filiera Italia

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