Politiche agricole

04 settembre 2025

Accordo Ue–Mercosur: "Un percorso in chiaroscuro"

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Aspetti positivi, ma anche negativi. Questa la posizione delle associazioni datoriali agricoli che registrano un risultato in chiaroscuro sull’accordo  Mercosur da parte della Commissione europea, che dà il via libera alla più grande intesa commerciale, con 700 milioni di consumatori coinvolti.  Abbiamo raccolto le posizioni delle diverse associazioni.

Mercosur, Confagricoltura: "Il settore primario deve essere più tutelato"

Confagricoltura commenta  l’intesa presentata dalla Commissione Ue: “Pur avendo potenziali vantaggi per alcuni settori l’accordo è ancora penalizzante per importanti produzioni europee e italiane in termini di concorrenza e sicurezza alimentare”.

La Commissione ha rassicurato sul fatto che ci saranno misure concrete a tutela degli standard ambientali e sanitari, con un rafforzamento dei controlli nei Paesi partner. “La necessità di un principio di reciprocità che richieda ai produttori del Mercosur di rispettare gli stessi parametri ambientali, sanitari e sociali previsti per gli agricoltori europei - evidenzia il presidente, Massimiliano Giansanti - è un elemento imprescindibile per le nostre imprese e il sistema agroalimentare, che non potrebbero competere con produttori esteri sottoposti a regole meno restrittive”.

Coldiretti: "Controlli puntuali"

"L’accordo con il Mercosur deve essere vincolato a precise garanzie sul rispetto del principio di reciprocità degli standard produttivi e su controlli puntuali su tutti i prodotti agroalimentari che entrano in Europa, se non vogliamo mettere a rischio la salute dei consumatori e il futuro delle filiere agroalimentari". Posizione di Coldiretti e Filiera Italia sull'accordo. 

La previsione di una clausola di salvaguardia, seppur un passo in avanti, non è sufficiente a sostenere le imprese agricole e agroalimentari rispetto ai possibili contraccolpi dell’accordo, poiché non se ne prevede l’attivazione automatica che la renderebbe realmente efficace. Senza dimenticare che non possono esistere compensazioni adeguate rispetto al rischio di devastare il tessuto produttivo europeo. 

Le stesse generiche rassicurazioni della Commissione sull’avvio di iniziative complementari, comprese valutazioni d’impatto sull’allineamento degli standard di produzione (fitofarmaci, benessere animale) per i prodotti importati devono trovare inoltre adeguata collocazione all’interno dell’accordo stesso. 

Cia: "Non si usi riserva di crisi da 6,3 miliardi"

“L’accordo Ue-Mercosur sarà utile per il mondo agricolo italiano solo se le clausole di salvaguardia  annunciate saranno davvero rapide e trasparenti, per tutelare quei prodotti sensibili (carni, zucchero e cereali), che potrebbero essere messi a rischio dalla prevedibile concorrenza sleale data dall’importazione di prodotti a basso costo, non conformi agli standard di produzione europei su benessere animale, ambiente e sicurezza”. Così si esprime Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani, che dichiara -allo stesso tempo- l’importanza strategica di questo accordo per diversificare gli scambi commerciali del nostro sistema agroalimentare e creare nuove opportunità in un momento delicato per l’export del Made in Italy, dopo i dazi di Trump.  

Cia si dichiara contraria all’utilizzo della riserva di crisi (6,3 miliardi) dal budget della Pac -già pesantemente decurtato- per compensare gli impatti negativi causati dal Mercosur. Se l’attivazione di clausole di salvaguardia a tutela del mondo agricolo è un passo in avanti, Cia chiede che queste siano davvero celeri nel rispondere a eventuali crisi che si possano verificare. Positivo, dunque, l’annuncio di un monitoraggio semestrale sui prodotti sensibili, a patto che si possa poi agire tempestivamente in caso di gravi turbative di mercato. Cia ricorda, infine, la questione principale del principio di reciprocità negli standard produttivi adottati dai produttori del Mercosur, che deve essere garantito con regolamentazioni ferree, in modo da non mettere a rischio la nostra produzione agricola e la nostra economia.

Fedagripesca Confcooperative: "L'Europa inciampa sul green"

“Dall’intesa con il Mercosur l’agroalimentare risulta ancora una volta, come nell’intesa sui dazi con Trump, il settore più penalizzato, sacrificato come merce di scambio al fine di ottenere vantaggi per altri comparti, dalle automobili ai prodotti chimici e farmaceutici. Non possiamo inoltre sottacere i rischi importanti che andranno ad incombere sulle nostre filiere dall’apertura all'importazione di prodotti da Paesi i cui standard produttivi sono notevolmente inferiori a quelli adottati dalle aziende europee”. 

Questo il commento del presidente di Fedagripesca Confcooperative Raffaele Drei. “Nonostante siamo in presenza di uno dei più ambiziosi patti commerciali mai negoziati e sebbene si vadano ad aprire nuove opportunità - tutte da verificare - per le esportazioni di vini, formaggi e prodotti a Indicazione Geografica, l’accordo di libero scambio non è a nostro avviso esente da criticità”, spiega Drei. I benefici per alcuni settori sembrano infatti essere ottenuti sacrificandone altri: l’accordo prevede ad esempio un'eccessiva apertura del mercato comunitario a mangimi, carni avicole, cereali, zucchero e riso, “senza alcuna garanzia che tali produzioni rispettino gli stessi standard di quelli europei”.

Infine Drei chiude: “un paradosso competitivo insostenibile se si considera che gli agricoltori e gli allevatori europei siano invece tenuti a rispettare le normative più rigorose al mondo in termini di sostenibilità ambientale, sicurezza alimentare e benessere animale”. È questo uno degli aspetti più criticabili dell’intesa secondo Drei: “la palese contraddizione con le politiche interne della Commissione che da una parte è impegnata da tempo a promuovere il Green Deal e le strategie per un modello agricolo più verde, sano e sostenibile e dall'altra favorisce politiche commerciali che incentivano e facilitano l'importazione di prodotti che molto spesso non sono conformi a questi stessi principi: è come se di fatto andasse a premiare, per il principio dei vasi comunicanti, gli stessi modelli produttivi che l'Europa ripudia e condanna”.


Copagri: "Accordo in chiaroscuro"

“Quello tra l’Unione Europea e il Mercosur è un accordo in chiaroscuro che, pur presentando diversi elementi di positività, rischia di ingenerare più di qualche criticità, in particolare nel comparto agroalimentare, motivo per il quale è fondamentale valutare attentamente l’attuazione delle clausole di salvaguardia e garantire il pieno rispetto del principio di reciprocità e della sostenibilità delle produzioni, con monitoraggi ben più stringenti e cadenzati di quelli a periodicità semestrale annunciati dall’esecutivo comunitario”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista in seguito all’adozione da parte del Collegio dei commissari dell’UE dell’accordo di partenariato con il Mercosur.

“Tra i settori maggiormente a rischio di concorrenza sleale, nonostante le rassicurazioni di Bruxelles sui meccanismi di monitoraggio e di intervento rapido in caso di perturbazioni nei prezzi, figurano numerose produzioni di punta del Paese, quali le carni, il riso, il mais, lo zucchero e il miele”, prosegue il presidente, ad avviso del quale “allo stesso tempo, non si possono sottacere le ripercussioni favorevoli di un’intesa con la quale si va a raggiungere un bacino di oltre 270 milioni di possibili consumatori, andando verso una progressiva rimozione o riduzione dei dazi su prodotti quali il vino e i lattiero-caseari”.

“In attesa del prosieguo dell’iter comunitario, l’Italia sarà ora chiamata a valutare concretamente la possibilità di ratificare tale accordo”, osserva il presidente, secondo cui “fanno ben sperare le caute dichiarazioni del governo in merito alla volontà di valutare, in accordo con le parti sociali, l’efficacia delle garanzie aggiuntive previste e la conseguente possibilità di sostenere o meno l’approvazione finale”.


Fonte: Confagricoltura, Coldiretti, Copagri,Cia, Confcooperative

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