A Bolzano, in pieno centro storico, i banchi di Piazza delle Erbe si sono svuotati per alcune ore il 7 luglio. Nove gli stand rimasti chiusi per protesta: i commercianti, quasi tutti di origine indiana e pakistana, hanno incrociato le braccia contro un regolamento comunale del 20216 che limita la vendita di frutta secca al 20% del totale della merce esposta. Un vincolo che, secondo gli esercenti, sta mettendo a rischio la loro sopravvivenza economica.
Un regolamento che non regge più
La norma incriminata risale all’aprile 2016 ed è pensata per tutelare la tradizione del mercato ortofrutticolo. Prevede infatti che almeno l’80% della merce venduta sia costituita da frutta e verdura fresche. Obiettivo: evitare la trasformazione del mercato in una mera esposizione di prodotti confezionati o disidratati.
Ma con l’evoluzione dei consumi e dei flussi turistici, la rigidità del regolamento si è scontrata con la realtà. In un centro storico sempre meno abitato e sempre più frequentato da turisti, la domanda di ortofrutta fresca si è drasticamente ridotta. "Abbiamo chiesto una revisione, perché poco in linea con le esigenze attuali del mercato – spiega Confesercenti Alto Adige – Avere oltre dieci banchi che vendono solo frutta e verdura fresca non è sostenibile, soprattutto con la concorrenza dei supermercati".
Una protesta per sopravvivere
La frutta secca, che si conserva più a lungo, è più pratica per un consumo on the go, ed è più facile da gestire in termini logistici, è maggiormente richiesta dai turisti. Pertanto, è diventata per molti operatori l’unico prodotto davvero remunerativo. Ma i controlli della polizia municipale tesi a verificare che il regolamento del 2016 sia rispettato, si sono intensificati dopo che il Tar e successivamente la Cassazione hanno confermato la legittimità delle sanzioni emesse in passato per il mancato rispetto del tetto del 20 per cento. Alla terza violazione scatta la sospensione della licenza.
Ma, obiettano i commercianti, la frutta fresca si vende poco e molta merce va buttata. Dunque il messaggio è chiaro: le regole devono essere cambiate e aggiornate per tenere conto del mercato reale.
La richiesta dei commercianti, la risposta delle istituzioni
La richiesta da parte degli ambulanti è un tavolo di confronto per costruire un modello più flessibile, che permetta al mercato di Piazza delle Erbe di continuare a vivere, adattandosi al presente senza cancellare la propria anima.
Il sindaco, da parte sua, ha promesso che il confronto ci sarà, ma ha anche avvertito: fino a quando il regolamento resterà in vigore, ogni violazione sarà sanzionata: "Non siamo contro nessuno - ha dichiarato - ma serve ordine e rispetto del regolamento, poi si potranno anche discutere le possibili modifiche".