MACFRUT 2010 ha chiuso i battenti dando segnali di ripresa

Gli sforzi degli organizzatori sono stati premiati e l’afflusso di operatori professionali dall’Italia e dall’Estero è stato più alto dell’anno passato e costante durante le tre giornate. Se il settore delle macchine stenta ancora a ripartire, i comparti commerciali dell’ortofrutta dalla I alla IV Gamma hanno fatto registrare buoni risultati  con ottime prospettive future. Macfrut ha saputo dare indirizzi utili grazie a un’eccellente programma convegnistico (22 eventi fra convegni, forum, conferenze e  workshop) e alla promozione e premiazione di prodotti innovativi. Due gli incontri particolarmente rilevanti: il “2nd Euopean Fruit Summit”, anteprima andata in scena martedì 5 ottobre con una dettagliata carrellata sulle cifre della stagione passata e di quella appena iniziata, dove si sono scoperti trend inaspettati (un solo esempio: l’export italiano di kiwi per il Brasile passato da 3.500 a 8.000 tonnellate fra la penultima e l’ultima stagione). L’altro evento è stato il Primo Forum Europeo delle Regioni Ortofrutticole un incontro delle 20 principali regioni ortofrutticole della U.E. che hanno messo a  punto e firmato una carta destinata alla Commissione dell’Unione Europea illustrante la situazione drammatica  delle finanze delle imprese ortofrutticole (Bruni: siamo alla canna del gas) e le indicazioni per la nuova PAC che sarà discussa nel 2011 ed implementata nel 2013. Nonostante il crescente miglioramento riscontrato nel corso delle ultime edizioni, molti espositori hanno espresso il rammarico che una fiera per loro importante sia ancora lontana, in quanto a servizi, dagli standard ormai consueti di eventi di questo tipo. In particolar modo sottolineano la difficoltà di far arrivare a Cesena clienti esteri anche per un solo giorno. In ogni caso chi non ha partecipato a Macfrut 2010 ha sicuramente perso un’occasione per vivere da vicino la rinascita del settore.