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A Seoul hanno un… cavolo di problema

Prezzi da urlo per l’ortaggio principe della cucina coreana

Siete in vacanza in Corea del Sud e volete provare le delizie della gastronomia locale? Per non spendere uno sproposito, evitate i piatti a base di verza, come il kimchi, condimento base dei pasti sudcoreani: nel corso dell’ultimo anno, il prezzo del salutare vegetale è salito addirittura a 10 dollari. Alla base del caro-verza, le motivazioni riportate in un articolo apparso sull’Economist la scorsa settimana e ripreso dal Post: raccolto scarso e inflazione alle stelle. Al punto da scatenare una vera e propria corsa all’accaparramento dell’ortaggio, con tanto di arresti e speculazioni. Ma si sa, alla gola non si comanda: il governo ha sospeso temporaneamente le tariffe sull’importazione del cavolo, mentre il presidente sudcoreano Lee Myung-bak ha dichiarato che, pur di non fare a meno dell’amato kimchi (un misto di verza fermentata e spezie con innumerevoli varianti), acquisterà una scorta personale di vegetali provenienti dall’Occidente, prestando il fianco alle critiche dei fedelissimi alle tradizioni locali che guardano con sospetto i prodotti importati ed attendono l’arrivo imminente del kimjang, festa in cui ogni famiglia prepara in casa una provvista di kimchi per l’inverno.

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