L’ultimo dossier di Legambiente sulla biodiversità non lascia spazio a interpretazioni: il ventesimo secolo si è concluso con la perdita del 75% delle varietà animali e vegetali, affidando la sopravvivenza alimentare del pianeta alle colture selezionate . Grano, riso e mais da soli forniscono il 60% delle calorie consumate al mondo e solo dalla loro futura resistenza ai cambiamenti climatici, parassiti e malattie dipenderà la nostra salute. Mentre dal G8 di Siracusa arrivano le promesse dei big del mondo per un’inversione di tendenza, al Campidoglio di Roma si premiano gli sforzi di chi da anni è già in prima linea: coltivatori come l’algerino Slimane Bekkay e il greco Panagiotis Sainatoudis, ricercatori come Isabella dalla Ragione e Ismail Abdel Galil Hussein, attivisti come Antonio Onorati e altri, hanno ricevuto nella Giornata Mondiale della Biodiversità un riconoscimento pubblico per l’impegno nella tutela delle specie mediterranee a rischio, che riconosce pubblicamente il valore della biodiversità agraria per il benessere delle popolazioni.
Continua il declino della biodiversità
Grandi della terra, Ong e agricoltori alla ricerca di soluzioni
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