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Apot: “La qualità a prezzi bassi non è più accettabile”

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Allarme dell’Associazione produttori ortofrutticoli trentini nel convegno organizzato con la Gdo: “I sistemi agricoli più deboli rischiano di scomparire”

“Produrre qualità mantenendo un prezzo basso non è più accettabile”. É chiaro il messaggio lanciato Ennio Magnani, presidente di Apot (Associazione produttori ortofrutticoli trentini) durante il convegno organizzato a Predaia (Trento) il 21 febbraio dal titolo ‘Relazioni sostenibili tra ambiente e mercato‘.  Si è trattato del quarto convegno del progetto ‘Trentino Frutticolo Sostenibile’ e ha visto riuniti rappresentanti dei produttori agricoli e della grande distribuzione organizzata: hanno partecipato Alessandro Dalpiaz, direttore di Apot, che ha parlato del sistema frutticolo trentino, Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, Francesco Avanzini, direttore generale di Conad Italia e Maura Latini, amministratore delegato di Coop Italia.

Ennio Magnani presidente di Apot

“Assistiamo a una visione sbilanciata della politica nazionale e comunitaria tra gli obiettivi ambientali, certamente molto importanti, e l’attenzione al reddito degli agricoltori – ha detto Magnani – produrre qualità mantenendo un prezzo basso non è più accettabile e questo atteggiamento potrebbe portare non solo alla scomparsa dei sistemi produttivi agricoli più deboli ma anche alla necessità di ricorrere a importazioni maggiori e di minori qualità e sicurezza”.

Dalpiaz ha presentato alcuni dati estratti dal bilancio di sostenibilità 2020 di Apot: continuano a crescere le coltivazioni biologiche che quest’anno arriveranno a mille ettari, il triplo rispetto a sei anni fa, e aumentano le varietà resistenti che vengono coltivate soprattutto vicino alle zone abitate. Tra le novità l’introduzione del lavoro svolto dagli apicoltori come elemento di rilevazione della salute territoriale.

Il punto di vista della Gdo

Il mondo della Grande distribuzione ha sottolineato la necessità di un impegno maggiore per sostenere gli agricoltori.
“Dobbiamo metterci al fianco dei produttori per essere credibili, trasparenti e creare un meccanismo di relazione dove la sostenibilità diventi un modello di come si deve lavorare”, ha detto Avanzini di Conad.
Per Maura Latini di Coop, “la cartina tornasole della sostenibilità è avere un conto economico in ordine mettendo in fila tutti gli elementi che rispondono al lavoro e ai costi del produttore, al distributore e al consumatore: una spirale che ha bisogno di essere ricostruita nell’interesse di tutti”.

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