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Focus GDO

Dole Italia: esotico e mirtilli 12 mesi l’anno

Intervista sulle novità in reparto alla responsabile marketing Cristina Bambini e a Pierangelo Pettenon, responsabile commerciale

Fidelizzare i consumatori con una gamma diversificata di prodotti premium, garantendo una presenza costante sugli scaffali durante tutto l’anno. A cui si affianca una forte attenzione alle nuove tendenze di consumo con la recente linea di frutta esotica e i mirtilli.

Innovazione continua, con focus sulla sostenibilità, questa la filosofia di Dole Italia che myfruit.it ha approfondito con Cristina Bambini, responsabile marketing, e Pierangelo Pettenon, responsabile commerciale.

Qual è la strategia di vendita di Dole Italia nel reparto ortofrutta della Gdo?

“La nostra strategia è proporre una gamma ampia e diversificata di prodotto premium quality a marchio Dole che valorizzi lo scaffale dell’ortofrutta e che con la sua bontà garantisca al consumatore una esperienza di consumo eccellente, tale da portare fedeltà al brand e ripetizione di acquisto – spiega Pettenon – Oltre alla nostra frutta core ,come banane e ananas, e ad altre categorie di importazione (es. agrumi, kiwi e altre) nell’ultimo periodo ci stiamo concentrando su prodotti che soddisfino le nuove tendenze di mercato (mirtilli e nuova linea esotica) e che assicurino al trade la copertura 12 mesi l’anno”.

Ci sono novità sui prodotti di Dole Italia in vendita nei reparti?

“Abbiamo recentemente lanciato una nuova linea di frutta esotica, che comprende una vasta gamma di prodotti quali mango, avocado, papaya, passion fruit, lime e zenzero – dice Cristina Bambini – L’offerta Dole si compone di due referenze ready-to-eat di mango e avocado e sei referenze in vassoio flow pack per tutti i frutti menzionati”.

“Questa proposta è pensata per soddisfare esigenze diverse: le prime due referenze mirano a consumatori alla ricerca di un convenient food, un prodotto pronto da mangiare, facile e veloce da acquistare nei punti vendita grazie alla vendita a pezzo; le altre sei si rivolgono a un target che predilige il servizio offerto da confezioni che racchiudono un prodotto selezionato, già pesato, protetto dall’ambiente esterno e da possibili manipolazioni a scaffale”.

C’è una comunicazione mirata e specifica dei prodotti Dole Italia per il reparto ortofrutta?

“Sempre per quanto riguarda la linea esotica, lato comunicazione abbiamo voluto sviluppare un’identità grafica omogenea e di forte impatto visivo, che mira a garantire un riconoscimento immediato sui banchi dell’ortofrutta”, aggiunge la responsabile marketing.

“Ogni vassoio include un leaflet dedicato con informazioni sul prodotto, sulle principali caratteristiche nutrizionali, consigli utili su come selezionarlo e conservarlo al meglio, oltre a una ricetta semplice e veloce. Questo approccio mira a fornire utili suggerimenti a tutti coloro che ancora non hanno grande dimestichezza con la frutta esotica, comunicando nuove occasioni e modalità di consumo”.

“Inoltre, a partire dal mese di aprile, Dole integra le sue attività outdoor, affiancando alla nota comunicazione Il sole anche quando non c’è, nuovi soggetti appartenenti alla linea esotica. Avocado, mango e papaya decorano, con un pattern giocoso e dai colori brillanti, i manifesti di pubblicità dinamica dell’intera rete autofilotranviaria di Milano, Roma, Firenze e Bologna”.

Sono presenti iniziative di sostenibilità (per esempio nel packaging) dell’azienda?

“Responsabilità e sostenibilità costituiscono per noi un impegno concreto e importante – ricorda Bambini – Con la pubblicazione del nostro rapporto sulla sostenibilità e responsabilità The Dole Way abbiamo voluto evidenziare e comunicare non solo tutti i risultati conseguiti ma anche gli ulteriori e sfidanti obiettivi che ci siamo posti sul tema per gli anni a venire. In merito agli imballi l’impegno a livello corporate di Dole è garantire entro la fine del 2025 imballaggi riciclabili o biodegradabili per tutti i frutti tropicali Dole”.

Un bilancio sulla vendita degli agrumi?

“Dole Italia da sempre lavora con prodotto di importazione (origine Egitto e Sudafrica) che va a coprire il periodo da aprile a ottobre caratterizzato dalla fine della campagna nazionale. Quest’anno si è partiti leggermente in ritardo a causa della prolungata presenza sul mercato di frutta nazionale e di origine spagnola, ma – conclude Pierangelo Pettenon – le nostre previsioni di vendita confermano gli stessi volumi dello scorso anno con un recupero nella fase temporale finale”.

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