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Trend e Mercati

CSO Italy: “Pesche e nettarine, -4% la produzione italiana”. De Castro ospite dell’ultimo consiglio

PescheCSODeCastro
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Autore Redazione

Durante l’ultima riunione del Cso a Ferrara il punto sui dati della produzione di pesche e nettarine a livello europeo e italiano. Paolo De Castro: “Nella PAC proposte per rafforzare la filiera”

Sono stati molti i punti all’ordine del giorno dell’ultimo consglio del CSO Italy,  la struttura di servizi che da anni funge da collante tra 65 realtà ortofrutticole del territorio italiano. E nella sede di Ferrara, martedì 27 giugno, oltre al presidente Paolo Bruni anche Paolo De Castro, Vice Presidente della  Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo.

Con la stagione estiva, pesche e nettarine, soprattutto per la filiera italiana, rappresentano uno dei prodotti più importanti, nonché delicati vista la difficoltà che questa categoria sta incontrando nei consumi negli ultimi anni, e non a caso sono stati argomento di approfondimento del consiglio per fare il punto della situazione con i dati più aggiornati a disposizione del CSO Italy.

Produzione pesche e nettarine: -4%. Calendario commerciale equilibrato

“La campagna 2017 non è iniziata bene – spiega  Paolo Bruni -. All’incontro di Europech a Montepellier, nel quale CSO Italy ha partecipato in rappresentanza della produzione italiana, si è stimata una produzione europea di pesche e nettarine (comprese le percoche) di circa 3.893.000 tonnellate, livello sicuramente più elevato rispetto a quello delle precedenti campagne, ma inferiore ad esempio a quello medio del periodo 2000-2008, quando il potenziale era in grado di superare i 4 milioni di tonnellate. Quello che si è modificato in questo anni è la composizione dell’offerta tra i singoli paesi: il potenziale produttivo della Spagna è salito da circa 1.100.000 tonnellate a quasi 1 milione e 400.000 tonnellate. L’Italia contemporaneamente è scesa da 1.600.000 tonnellate a circa 1.400.000 tonnellate”.

CSOItaly_Consiglio_PaloDeCastro

Secondo gli ultimi dati aggiornati a disposizione del CSO Italy per quanto riguarda la produzione italiana, l’offerta complessiva si attesta intorno a 1.362.000 tonnellate, “il 4% in meno rispetto alla media del periodo 2013-2015 – continua Bruni -. Il calendario di raccolta risulta molto equilibrato e non presenta concentrazioni di offerta allarmanti; si prevede inoltre un calo delle entrate rispetto allo scorso anno da metà/fine luglio in avanti. Da sottolineare inoltre – conclude Bruni – che la contrazione degli investimenti al Nord ha interessato le varietà meno pregiate con un conseguente innalzamento della qualità delle nostre produzioni, con buone chance di mercato. Il clima torrido di questa estate potrà giocare un ruolo importante sui consumi che vanno, come sappiamo, di pari passo all’andamento meteorologico”.

Paolo De Castro: “Serve più aggregazione”. Nella PAC previste nuove forme di aggregazione

Secondo Paolo de Castro il settore agricolo è uno dei motori della crescita italiana, ma è un settore particolarmente diversificato e spesso manca organizzazione.

L’aggregazione è l’unico modo per affrontare le sfide dei mercati internazionali e non perdere le specificità dei nostri territori”.

Per quanto rguarda le politiche agricole a sostegno, a partire dalla riforma di medio termine della PAC, De Castro evidenzia come siano state “avanzate una serie di proposte per rafforzare l’agricoltura organizzata in tutte le sue forme nei confronti delle altre parti della filiera”. A partire dall’estensione delle disposizioni del pacchetto latte a tutti gli altri settori. Obiettivo: “dare maggiori prerogative alle organizzazioni di produttori (in particolare su attività di formazione), ma anche prevedendo nuove forme organizzative che hanno il solo scopo di aggregare gli agricoltori per negoziare contratti. Una formula che può essere definita di rango inferiore alle OP, anche perché non avrà accesso ai fondi, ma che consente di irrobustire il potere contrattuale degli agricoltori rispetto alle fasi a valle”.

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