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Trend e Mercati

PeraItalia®. Il punto di Luciano Torreggiani

Nuove confezioni nella Gdo italiana, i mercati Usa e Medio Oriente

Buone notizie dal PeraItalia, il consorzio nato nel 2013 per promuovere il consumo della pera di qualità italiana – ed in particolare dell’Emilia Romagna – nel mondo (i nove soci sono Unacoa, Spreafico, Granfrutta Zani, Naturitalia, Patfrut, Orogel Fresco, Pempacorer, Opera e Bergonzoni). Le vendite, infatti, sono superiori alle attese e le giacenze in esaurimento. Anche sul fronte dei prezzi si registra una ripresa dei prezzi medi così come è buona la partenza delle iniziative a livello internazionale.

Un’annata certamente a due facce, come commenta anche Luciano Torreggiani, presidente di PeraItalia: “Siamo partiti in effetti con prezzi molto bassi anche per le Abate. Nonostante l’ottima qualità del prodotto, a causa del blocco dei consumi, la pressione sui prezzi da parte della GDO italiana ed internazionale è stata molto forte. Ma da metà ottobre la situazione è cambiata. Già a metà novembre PeraItalia® ha registrato un andamento delle vendite superiore alle previsioni. Il venduto dei nostri soci supera il 35% del totale disponibile per tutte le varietà raccolte. Il prodotto non conservato si sta esaurendo e si comincia anche a vedere una ripresa dei prezzi medi sui mercati. Sul fronte prezzi siamo più ottimisti sulla seconda parte della stagione quando pensiamo che il riequilibrio tra domanda ed offerta porterà ad avere un livello di prezzi superiore e più soddisfacente per le nostre Abate”.

C’è soddisfazione per quanto riguarda i risultati della nuova confezione di 2 e 3 frutti posizionata in otto gruppi della grande distribuzione italiana. “Con queste nuove confezioni vorremmo valorizzare la pezzatura media dell’Abate che è sempre stato un tallone d’Achille della produzione in termini di reddito. Le nuove confezioni permettono di ottenere una marginalità maggiore delle confezioni tradizionalmente utilizzate per questa fascia di prodotto (cestino/vassoio). Nella seconda parte della campagna faremo un test anche su un innovativo packaging per il prodotto sfuso che il Consorzio ha messo a punto e che completerà la gamma di offerta a marchio PeraItalia ®. Ci aspettiamo, lavorando sullo sfuso e sui diversi calibri, di avere risultanti altrettanto significativi”.

Per quanto riguarda i mercati esteri, chiuse le porte della Russia, quanto meno fino a quando non si sbloccherà la situazione in un mercato sul quale il consorzio puntava molto per ottenere risultati soprattutto nel breve termine, l’attenzione si è focalizzata su USA e Medio Oriente. Dopo la partecipazione al PMA di Los Angeles in ottobre, infatti, nuove collaborazioni hanno consentito di inviare i primi container di prodotto. Anche in Medio Oriente, anche in questo caso dopo la partecipazione ad una fiera come il WOP di Dubai, l’interesse da parte degli operatori locali è cresciuto, grazie soprattutto alle caratteristiche organolettiche della pera Abate. Come sottolinea Torreggiani, ci vuole però pazienza in questi due mercati. “Siamo consapevoli che servirà un percorso di medio lungo periodo i cui frutti potranno essere raccolti tra alcuni anni”.

Per il futuro, secondo il presidente del consorzio, servirà aggregazione e condivisione degli obiettivi, insieme a PeraItalia e con altre strade, ma non da soli. “Dopo che per decenni si è fatto poco o niente per valorizzare e far conoscere l’eccellenza delle nostre pere bisogna essere consapevoli che dare un futuro alla pericoltura emiliano romagnola ed all’Abate in primis, significa lavorare su più livelli per recuperare redditività per gli agricoltori”. La campagna 2014-2015, quindi, sarà un test importante per capire se il progetto è sostenibile. “Attraverso questo lavoro comune si fa squadra e si contribuisce tutti insieme a superare steccati un tempo invalicabili – conclude Torreggiani -. Si tratta di vincere il conservatorismo di base del mondo agricolo, la diffidenza verso il nuovo, il cambiamento. Al tavolo di PeraItalia® si lavora su direttrici nuove e vincenti: innovazione della filiera, comunicazione al consumatore, incremento dell’esportazione sui nuovi mercati. Per questo auspico la condivisione e l’aiuto di tutto il mondo produttivo. Strada facendo cercheremo le soluzioni più efficaci per dare risposte ai produttori, con la massima apertura verso tutti e senza nessun pregiudizio a priori per nessuna possibilità”.

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