Arcadia_top news generale_22apr-12mag_2024
Reparto Ortofrutta

In UK l’ortofrutta confezionata costa meno di quella sfusa

FruttaVerduraSfusaVSConfezionata
Avatar
Autore Redazione

Secondo il Mirror frutta e verdura confezionata nei supermercati inglese costano di meno rispetto a quella sfusa, nonostante sempre più consumatori desiderino acquistarla senza imballaggi

Essere attenti all’ambiente e cercare di preservarlo cercando di consumare meno prodotti che utilizzano imballaggi di plastica economicamente non conviene. Il paradosso è sottolineato del quotidiano inglese Mirror che attraverso una propria indagine ha evidenziato come frutta e verdura in vendita in molti punti vendita di insegne della grande distribuzione del Regno Unito costino di più sfuse che non confezionate con imballaggi di plastica. Questo nonostante molti più consumatori rispetto al passato stiano decidendo di tagliare prodotti che utilizzano imballaggi prodotti in plastica monouso, soprattutto dopo il successo della nota serie di documentari della BBC “Blue Planet II” che ha evidenziato i danni che provocano alla vita marina.

Ad esempio, sottolinea sempre il Mirror, da Asda una confezione da tre peperoni costa 99 pence, ma la stessa quantità di peperoni sfusi costa invece 1,65 sterline. Da Morrisons, invece, l’insalata costa 1,20 sterline in busta ma 1,80 sterline se acquistata senza. E ancora, da Tesco le patate da forno costano 80 pence al chilo se confezionate in plastica, 1,20 sterline se sfuse.

Il British Retail Consortium ha ribattutto sostentendo che il numero di supermercati che si stanno impegnando a ridurre l’utilizzo di imballaggi in plastica o ad assicurare che vengano utilizzati quelli riciclabili sta aumentando, ma nello stesso tempo ha sottolineato come gli imballaggi, soprattutto per i prodotti freschi, svolgano anche un ruolo nella riduzione degli sprechi alimentari  e quindi il loro utilizzo debba essere considerato all’interno di un contesto più ampio quando si parla di impatto ambientale.

Un proposta, certamente provocatoria, conclude il Mirror, arriva da un’attivista inglese di Greenpeace che, come soluzione, ha proposto di comprare frutta e verdura confezionate in plastica quando sono più economiche, ma di lasciare subito poi ai supermercati l’imballo in plastica. “Se molti facessero in questo modo, i supermercati comincerebbero  a vendere frutta e verdura sfusa a prezzi più ragionevoli”.

(Visited 226 times, 1 visits today)