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Meglio sul web, meglio il fatturato? I casi Iper ed Esselunga

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L’insegna del Gruppo Finiper ed Esselunga ancora le migliori on line. E anche il fatturato sembra beneficiarne. L’analisi di BEM Research

Già ad aprile dell’anno scorso le due insegne, tutte italiane e private, di proprietà di due storici imprenditori della distribuzione moderna (Marco Brunelli e Bernardo Caprotti, ora il timone è passato alla sua famiglia dopo la sua scomparsa), svettavano in cima alla classifica dei migliori brand on line che operano nel settore della grande distribuzione.

A fine 2016, sempre secondo la classifica  stilata dalla società BEM Research, Iper la Grande I ed Esselunga si confermano le aziende della Gdo con le migliori per performance on line. Se ad aprile, però, le due catene erano appaiate in testa, a fine anno l’insegna del Gruppo Finiper stacca di 7 punti Esselunga. Coop, quarta nella classifica complessiva, è terza per quanto riguarda il mondo della Gdo alimentare.

Ma c’è una qualche correlazione tra andamento positivo sul web (in termini di visibilità on line, velocità di caricamento della Home Page e quindi usabilità) e fatturato? Secondo Mariachiara Marsella, web marketing manager di BEM Research la risposta è affermativa.

Chi ad oggi fa meglio sul web è riuscito negli ultimi anni ad avere un miglior rapporto con la clientela, soprattutto attraverso i tradizionali canali di vendita, e quindi a vendere di più”.

Da qui l’importanza di quello che in BEM Research chiamano phygital (dall’unione di physical e digital), “ovvero quanto sia cruciale interagire con gli utenti con strumenti digitali anche quando le vendite avvengano prevalentemente attraverso i canali fisici (o analogici).

GDOAlimentare_Fatturato_OnLine

L’eccezione a questa correlazione è data dai discount, che come fatturato ormai da anni vanno molto bene (vedi anche ultimo rapporto di Mediobanca), ma che in questa classifica non hanno grandi performance. “Il target di clientela, meno digitalizzata, può però spiegare questo risultato – conclude Marsella -. Tra non molto tempo, quando i nativi digitali saranno più attivi sul mercato, si può facilmente prevedere che anche questi distributori dovranno porre più attenzione al web”.

Credit news e foto: BEM Research

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