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La Spagna vuole coltivare fragole nelle aree protette

L’Andalusia valuta di sdoganare le attività agricole illegali nelle zone umide di Doñana, patrimonio dell’Unesco

Il parlamento dell’Andalusia (Spagna) presieduto da Juan Manuel Moreno Bonilla, del Partito popolare conservatore, ha proposto una legge che prevede l’amnistia per le attività agricole illegali nel parco nazionale di Doñana, un sistema di zone umide che dal 1994 è patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

Nella pratica, il provvedimento, oltre a una sanatoria delle attività che negli anni si sono insediate illegalmente – si tratta soprattutto di coltivazioni di fragole – prevede anche di espandere l’area entro la quale si potrà coltivare a ridosso del Doñana, un’area di 100mila ettari ad alto tasso di biodiversità che si snoda tra lagune, paludi, dune e foreste.

Il rischio

Il rischio concreto, come ha rilevato il Consiglio superiore della ricerca scientifica spagnolo (Csic), è il prosciugamento totale e irreversibile delle aree umide: è di fatto scontato un aumento dei prelievi idrici per uso agricolo. Oltretutto, per via del cambiamento climatico, l’area è già stata messa a dura prova: sei bacini su dieci sono in secca da anni.

“Il degrado del sistema lagunare del Doñana è diffuso – ha scritto in una nota il Csic – Si è riscontrato che il 59% delle lagune più grandi di Doñana non sono state inondate almeno dal 2013. Questi cambiamenti sono significativamente correlati alla temperatura e alle precipitazioni, ma anche all’estensione delle aree coltivate“.

Le fragole della rabbia

Quello proposto dal parlamento dell’Andalusia è un provvedimento che non sta riscontrando il favore di tutti. Las fresas de la ira (Le fragole della rabbia, ndr) ha titolato il quotidiano El Mundo riportando le parole del presidente del governo spagnolo Pedro Sánchez: “Doñana non si tocca, Doñana è patrimonio degli andalusi e di tutti gli spagnoli”.

A essere favorevoli, però, secondo quanto riporta la stampa spagnola, sono gli agricoltori della zona, i quali vedono nel provvedimento una boccata di ossigeno per le proprie attività.

I richiami dell’Ue

Sono anni che in Spagna si perpetuano episodi di illegalità, tanto che l’Unione europea ha provveduto più di una volta a inviare avvertimenti. In particolare, nel 2021, la Corte europea di giustizia ha condannato la Spagna per il mancato rispetto delle direttive Habitat e Uccelli per via degli ingenti prelievi idrici, superiori alla capacità di rifornimento delle falde. Nel 2023 Bruxelles ha fatto sapere che ci sono gli estremi necessari per prendere tutte le misure, inclusa una maxi-multa, se Madrid non garantirà la tutela delle zone umide di Doñana.

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