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Prodotti

Fragole, Nicodemo: “Un plauso alla Gdo che ha scelto il prodotto italiano”

Successo per la varietà Matera: “Ci permette di inviare ogni giorno cartoline del nostro territorio”

Gdo e mercati generali sono stati gli alleati della campagna 2022 della fragola della Basilicata. A riassumere la situazione Francesco Nicodemo, presidente dell’Op Frutthera Growers di Scanzano Jonico (Matera): “Un ringraziamento alla Gdo, che quest’anno ha privilegiato il prodotto italiano. Anche i mercati all’ingrosso sono una risorsa importante che ha assorbito un’alta percentuale di fragole provenienti dalla Basilicata”.

Una stagione soddisfacente

Quanto all’andamento della stagione, secondo il presidente, si tratta di un’annata tutto sommato soddisfacente, ma che non ha gli stessi numeri dello scorso anno: “L’andamento climatico altalenante, unitamente al mancato consumo nel mese di marzo probabilmente dovuto alla situazione geopolitica, hanno fatto sì che la stagione non sia stata positiva come quella passata. Ma ad aprile le vendite sono state regolari poi, come sempre, con il picco dell’offerta, i prezzi si sono abbassati”.

La gestione dei picchi

“A metà aprile – continua Nicodemo – si è registrata la concentrazione del prodotto. Per fortuna, però, il picco produttivo della Basilicata (prima di Pasqua) è stato anticipato rispetto a quello della Campania (dopo Pasqua), il che ha permesso di gestire meglio la sovraesposizione sui banchi della grande distribuzione”.

La manodopera è una criticità

Con i picchi si è sentito anche il problema della manodopera. “Quando si è di fronte al picco produttivo occorrerebbe il doppio della manodopera – precisa il presidente – Invece tocca fare i conti con la carenza. Con il caldo e con la frutta estiva la fragola è penalizzata, perché la sua raccolta è più faticosa. E così, la manodopera, diventa un problema reale”.

Per superare questa impasse, secondo Nicodemo, le soluzioni sono due: da un lato si auspica la riduzione degli ettari in produzione – in Basilicata sono circa mille – dall’altro si spera nella semplificazione della burocrazia. “A febbraio scorso abbiamo aderito al decreto flussi, sperando di poter accogliere la manodopera proveniente dall’estero già a marzo – ricorda il presidente – Ma, a oggi, non possiamo autorizzare l’arrivo dei braccianti stranieri in Italia. E la stagione finirà tra il 15 e il 20 di giugno”.

I costi sono spaventosi

Altra nota dolente, i costi di produzione. Sul tema Nicodemo è tranchant: “I costi sono spaventosi. Gli imballaggi sono aumentati, il carburante per il trasporto merci e per il trasporto degli operatori pure. Al ribasso stimo un aumento dell’incidenza di almeno il 30 per cento. Il problema è che non possiamo fare nulla per contenere le spese e non possiamo nemmeno addossare colpe al resto della filiera. Le insegne fanno il gioco delle parti, nulla da recriminare. Se l’offerta aumenta, il prodotto va in promozione, altrimenti resta invenduto”.

Fragola Matera, una cartolina dal territorio

Infine il punto sulla seconda stagione di Fragola Matera. “Siamo riusciti a far conoscere il prodotto e siamo soddisfatti dalla risposta del mercato – conclude Francesco Nicodemo – Il packaging che abbiamo scelto ci permette di veicolare il nostro territorio. E’ come se ogni giorno spedissimo 50-60mila cartoline da Matera. A fare la differenza, però, è il prodotto. Senza il suo gusto e la sua shelf-life, non avremmo avuto lo stesso successo”.

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