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Uva di Mazzarrone Igp, Raniolo rieletto presidente del Consorzio

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Autore Redazione

“Accolgo questo esito come segno di stima e affetto da parte di tutti i soci del Consorzio. Oggi segniamo un nuovo punto di partenza”

“La mia rielezione è la conferma del buon lavoro fatto ma anche un’enorme sfida per le responsabilità che questa carica comporta”. Questo il commento di Gianni Raniolo a qualche minuto  dalla sua quarta conferma come presidente del Consorzio di tutela Uva da Tavola di Mazzarrone Igp.

“Voglio ringraziare tutti i soci per la fiducia che mi hanno accordato – ha detto il presidente – Accolgo questo esito come segno di stima e affetto da parte di tutti i soci del Consorzio. Oggi segniamo un nuovo punto di partenza che dovrà portare le nostre pregiate uve ancora più lontano come destinazioni geografiche e più in alto come standard di qualità. La partita  si gioca sulla fiducia dei consumatori e sull’affidabilità con i partner commerciali”.

Rieletto per la quarte volta, Raniolo ricopre la carica di presidente del consorzio per la prima volta nel 2013, quando i volumi di prodotto commercializzato a marchio arrivavano ad appena 496mila chili, contro i 3 milioni di chili di adesso. Anche il numero dei soci è aumentato considerevolmente, un vero e proprio attestato di fiducia alla persona del presidente e prima ancora verso il Consorzio, con ben 160 iscritti  attuali contro gli 80 del 2013.

Fermo restando il numero degli ettari a vite, che restano 12,  il sodalizio e i suoi soci hanno compiuto un balzo enorme in avanti, in questi ultimi anni. E’ il frutto di una gestione manageriale del consorzio che ha dato risultati importanti. Oggi l’uva da tavola di Mazzarrone Igp è un prodotto che si trova presso le migliori insegne fra i supermercati italiani: Esselunga, Lidl, Despar, Conad, Coop ed Eurospin solo per citarne alcune.

Il nuovo Cda è composto da: Giovanni Raniolo presidente, Antonello Consiglio vicepresidente, Fabio Roccuzzo vicepresidente e consiglieri Salvatore Fisicaro, Danio Alba, Emanuele Bellassai, Salvatore Chessari, Paolo Spata e Giuseppe Cavallo.

“In questo anno così difficile – ha rimarcato Raniolo – l’appartenenza al Consorzio ha elevato il valore dell’uva  del 20%, rispetto al prodotto non a marchio. Già solo questo dovrebbe spingere chi ancora non lo è a diventare socio.  Il Consorzio vuol dire portare qualità che si tramuta in reddito. La sfida adesso è quella di raggiungere i nuovi mercati con l’uva apirene, senza mai trascurare la coltivazione della regina delle uve, la nostra uva della varietà Italia, che ci permette di raggiungere i mercati italiani ed Europei da circa 40 anni”.

Fonte: Consorzio Uva da Tavola di Mazzarrone Igp

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