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Ciliegia di Bracigliano, compiuto il primo passo verso la Igp

Pubblicato il disciplinare di produzione in Gazzetta ufficiale. Il comitato promotore: “Ci aspettiamo un ritorno di reddito e di immagine”

Buone nuove per il territorio campano: sulla Gazzetta ufficiale n. 14 dello scorso 19 gennaio, è stato pubblicato il disciplinare di produzione della ciliegia di Bracigliano (Salerno). Si tratta del primo passaggio obbligato per l’ottenimento del riconoscimento della Igp (Indicazione geografica protetta). Seguiranno, tra poco meno di 60 giorni, prima la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e poi, trascorsi 90 giorni, la costituzione del consorzio di tutela. A quest’ultimo, spetterà il compito di individuare le azioni volte alla valorizzazione della ciliegia di Bracigliano.

“Grazie alle sinergie con il Gal (Gruppo di azione locale) Terra è Vita della provincia di Salerno, e con l’Università di Fisciano che ha condotto ricerche sulle qualità organolettiche del prodotto – ha commentato durante la conferenza stampa Antonio Calvanese, presidente del comitato promotore – abbiamo avviato un percorso che darà nuova fiducia ai produttori, incentivandoli a investire su produzioni autoctone che rischierebbero altrimenti di scomparire. Ci aspettiamo un ritorno sia in termini di reddito, sia in termini di immagine”.

Il primo obiettivo è accrescere l’areale produttivo

Sono 135 gli ettari che producono la ciliegia di Bracigliano, per un totale di mille tonnellate e 420 aziende agricole coinvolte: “Puntiamo ad allargare l’areale di produzione – ha puntualizzato Francesco Gioia, presidente del Gal Terra è Vita – oggi limitato a 14 comuni (Baronissi, Bracigliano, Calvanico, Castel San Giorgio, Cava de’ Tirreni, Fisciano, Mercato San Severino, Pellezzano, Roccapiemonte, Siano, Contrada, Forino, Montoro, Moschiano) delle province di Salerno e di Avellino. L’ottenimento dell’Igp sarà anche uno strumento per avvicinare i giovani all’agricoltura“.

Delle nove varietà inserite nel disciplinare – Bigarreu, Don Carmelo, Palermitana, Principe, Baron Picella, Silvestre, Pagliaccia, Sciazza, Spernocchia – alcune sono precoci, altre tardive, il che permette di dare luogo a un periodo commerciale di circa due mesi, dalla metà di maggio alla metà di luglio: “La maggior parte delle varietà del nostro comprensorio – ha spiegato Calvanese – sono caratterizzate da buona vigoria e buona produttività. Altre, per esempio la Spernocchia, non regala tanti frutti, ma la qualità del prodotto è eccellente: il frutto è medio grosso, di forma cuoriforme la polpa è succosa e dolce. Con il percorso verso l’Igp, abbiamo cercato di recuperare anche le varietà di alta qualità, ma che stavano scomparendo per la scarsa produttività”.

Alcuni produttori coltivano ciliegie biologiche e altri hanno in programma di convertire le produzioni – ha concluso Gioia – Ci aspettiamo che anche l’accoppiata bio-Igp possa produttore benefici per il nostro territorio”.

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