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Marlene brand sempre più centrale per Vog, cresce il biologico

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«Il peso di Marlene aumenterà sempre di più. non solo in Spagna» afferma il neo direttore Walter Pardatscher a Fruit Attraction. Al ribasso le stime produttive quest’anno. «Ci auspichiamo una ripresa dei prezzi»

È un legame molto forte quello che unisce Marlene, brand di punta dell’organizzazione di produttori dell’Alto Adige Vog, con il mercato spagnolo e con Fruit Attraction, dove la partecipazione risale sin alla sua prima edizione nel 2009, quando la fiera di Madrid era non solo più piccola, ma coinvolgeva quasi esclusivamente espositori locali.  «La Spagna per noi è un mercato molto importante. Il mio predecessore (Gerhard Dichgans ndr) qui ha costruito il grande successo del marchio Marlene» ci spiega il nuovo direttore del Consorzio Walter Pardatscher che ha ufficialmente assunto l’incarico a partire dallo scorso 1° agosto e presente allo stand in fiera. «È un marchio sul quale puntiamo sempre di più. Il mio obiettivo è quello di aumentare ancora di più il suo peso non solo in Spagna ma in generale».

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Walter Pardatscher, direttore Vog

E non a caso a Madrid sotto i riflettori ci sono tutte le cinque varietà distribuite in Spagna: Royal Gala, Golden e Red Delicious, Granny Smith e Fuji. “La Figlia delle Alpi“, claim che accompagna Marlene e che fu lanciato proprio qui a Madrid due anni fa, costituisce oggi più del 90% del business della vendita di mele di Vog in Spagna e in questo paese rappresenta il brand più conosciuto all’interno di tutto il reparto ortofrutta. E proprio nel mese di ottobre sono in partenza diverse attività di comunicazione, tra le quali le campagne pubblicitarie consumer in tv, al cinema e online.

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Stand Marlene Fruit Attraction 2019

Anche la componente biologica di Merlene acquisisce sempre più importanza «Il bio è in crescita per Marlene con un conseguente aumento delle superfici – continua Pardatscher – . Tutto ciò ci sta portando anche a ripensare l’organizzazione interna alla luce del peso sempre più importante del biologico. I nostri contadini rispondono a questa necessità e noi siamo così contenti di poter vendere più Marlene bio come il mercato richiede. Siamo allo stesso tempo in una fase di studio per capire bene sino a che punto questo marchio potrà crescere».

Infine, a poco più di due mesi dall’inizio della campagna 2019-2020, il nuovo direttore generale fa il punto su quantitativi e qualità. «Ad agosto nei dati emersi dopo Prognosfruit a livello europeo era emerso un quadro dal quale emergeva un calo complessivo dal punto di vista quantitativo e questo dato ora si sta consolidando. Anzi, noi avevamo stimato quantitativi simili a quelli dell’anno scorso, ma in verità la produzione è inferiore. Sul mercato ci sarà, quindi, meno prodotto e quindi anche il prezzo si dovrebbe riprendere. Questo, quanto meno, è il nostro auspicio. La qualità, nel complesso, è davvero molto buona».

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