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Ciliegie Melinda, annata record per quantità e fatturato

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Autore Redazione

Con 1480 tonnellate complessive il Consorzio del Val di Non mette in archivio una grande annata per questo frutto, anche sul fronte delle liquidazioni ai soci

Dopo l’annata 2017, sicuramente da dimenticare non solo per gli scarsi quantitativi di mele, ma anche per quelli delle ciliegie, a causa delle note gelate che flagellarono la produzione in molte zone d’Italia, quest’anno si torna a sorridere in casa Melinda. Con 1480 tonnellate, infatti, (1150 in Val di Non, il resto nella altre valli trentine) la produzione di ciliegie, terminata a fine agosto, ha fatto segnare il record per questa produzione che sta donando sempre più soddisfazione al noto Consorzio trentino.

CiliegieMelindaSuper produzione in campagna, con una media di 20 tonnellate ad ettaro e, nelle zone più tardive, punte fino a 40 tonnellate. Sul fronte varietale in cima troviamo la Kordia (67%) poi Regina (28%), tutte di ottima qualità affermano dal Consorzio, e pezzatura, “con il 60% delle ciliegie Kordia di calibro superiore ai 28 mm”. Inoltre, grazie alle coperture, quest’anno alcun problema di drosophila o spaccature, “anche se, verso la fine della raccolta Kordia, si sono avute ciliegie con problemi di morbido e sovra maturo dovuti ai prolungati tempi di raccolta”.

Notizie positive anche per quanto riguarda le liquidazioni ai soci con una media, su tutti i calibri (compresa industria e seconda) “pari a circa 3,80€/Kg. Pari a circa 3,40€/Kg il liquidato del prodotto proveniente da fuori valle commercializzato con i marchi “Amici di Melinda” e “La Trentina”. 

Tra le novità che Melinda sottolinea, la grande richiesta di prodotto nelle prime tre settimane di luglio “più alta rispetto a quanto atteso” e che “porterà a nuove valutazioni per capire come farvi fronte in futuro, apportando eventuali miglioramenti al processo di selezione e confezionamento, così da permettere l’aumento delle tonnellate giornaliere disponibili”. Per quanto riguardo i canali distributivi la Gdo è stata più importante rispetto al passato con l’export che ha pesato per il 10%. Infine novità anche per quanto riguarda le tipologie di confezione richieste dal mercato, “che risultano essere di dimensioni sempre più ridotte, tanto che il nuovo cestino da 300gr è stato tra le referenze più vendute”, aspetto quest’ultimo che costringe il Consorzio a dedicare più tempo in fase di confezionamento e dotazione di “macchinari all’avanguardia, come quello presente presso COCEA”.

 

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