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Carota Novella di Ispica Igp, garanzia di freschezza e origine

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Autore Redazione

Rispetto alle carote che vengono conservate per quattro o cinque mesi, la Carota Novella di Ispica Igp matura in primavera e viene consumata subito

Riconosciuta come prodotto Igp nel maggio 2010, la Carota Novella di Ispica continua a crescere  in termini di volumi prodotti e conquista gli scaffali della grande distribuzione organizzata. «Gli ettari nell’areale sono sempre costanti ma c’è stato un aumento nella commercializzazione del prodotto a marchio Igp» spiega Carmelo Calabrese, presidente del Consorzio Carota novella di Ispica Igp che riunisce ad oggi sedici produttori per un totale di circa 250-300 ettari di prodotto certificato Igp.

Terreni_Coltivazione_Carote

L’obiettivo dei produttori  è quello di valorizzare la Carota novella di Ispica Igp come prodotto finito e confezionato con un proprio marchio. «Molta carota coltivata nel nostro areale viene commercializzata come prodotto semi-lavorato, finisce nei magazzini di confezionamento del Centro e del Nord Italia per essere poi confezionata per la grande distribuzione – spiega Calabrese –  l’obiettivo che noi ci siamo prefissati è quello di  aumentare la commercializzazione del prodotto finito e confezionato, ad esempio nel sacchetto o nel vassoio, pronto per la grande distribuzione».

Rispetto alla carota tradizionale, il marchio Carota novella di Ispica Igp  garantisce al consumatore un  prodotto che, dalla Sicilia, arriva sugli scaffali in primavera ed è fresco oltre ad essere buono e di alta qualità. «Sono due i punti di forza del nostro prodotto rispetto ai competitors – spiega il presidente del Consorzio. «La nostra carota è buona perché coltivata in terreni argillosi che privilegiano il gusto, la dolcezza, mentre il terreno sabbioso privilegia maggiormente la forma». Il secondo punto di forza è la freschezza: «in primavera i nostri principali competitor sono le carote conservate, prodotte in campo nel mese di ottobre e novembre, poi vengono conservate nelle maniere più disparate, nelle celle ma anche nei terreni e quindi in aprile il consumatore trova sul mercato carote che hanno tre, quattro, cinque mesi di conservazione. Noi proponiamo invece un prodotto giovane, novello, che matura in primavera e quindi si consuma fresco, non è conservato».

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